zanetti

Cinzia vede la prima luce bigia e pigra sulle sponde del Lago Maggiore, nel mese di marzo, anno 1974.
In queste acque viene sancito il suo definitivo allontanamento dalla congerie della gente certa e sicura.
Continua a proporre idee, capricci e immaginazione con la speranza di trovarsi un giorno cittadina di un mondo meno arido.
Lei è cocciuta e impenitente. Non ha mai guidato un treno e non è mai riuscita ad usare i pastelli a cera come arma contundente.
Ha ancora bisogno di dormire e di sognare. Va pazza per le bolle di sapone.