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Il materiale su cui lavorare per elaborare una visione di lungo respiro e un piano organico  è ricchissimo. Dagli atti del convegno “Il Parco della Villa Reale di Monza al bicentenario della fondazione” del 2006 alla proposta di legge regionale 435 del 2009. Una ipotesi di elenco di interventi.

 

Si discute molto oggigiorno dei cosiddetti  “eventi” in atto o in programma nell’I.R. Villa e Parco di Monza. Da parte mia, in questa occasione,  non voglio deliberatamente parlarne. Non voglio parlare di ciò che si fa, ma  di ciò che non si fa.

Nello Statuto del Consorzio al quale  Villa e Parco sono affidati, approvato nel 2008, è scritto che Il Consiglio di Gestione deve "predisporre il Piano strategico di sviluppo culturale, nonché i programmi annuali e pluriennali delle attività da presentare all'approvazione dell'Assemblea dei Consorziati e da trasmettere ai competenti organi ministeriali preposti alla tutela, ai sensi dell'art,116 del DL n.42/2004, dei beni culturali e del paesaggio". Ancora oggi questo Piano strategico è inesistente. Perché? La prima risposta, banale,  é che non ci sono i soldi. Ma un piano strategico, se è fatto per esprimere una visione,  non necessariamente deve essere quantificato. E se lo è, lo si fa proprio per acquisire le risorse necessarie! La seconda, malevola: perché sarebbe una gabbia non gradita a chi preferisce avere le mani libere su qualsivoglia utilizzo del monumento.

Eppure, il materiale su cui lavorare per elaborare una visione di lungo respiro e un piano organico  è ricchissimo. Per quanto in particolare riguarda il Parco, va da una vasta letteratura (per una sintesi, basta rifarsi agli Atti del Convegno “Il Parco della Villa Reale di Monza al bicentenario della fondazione”, Comune di Monza, 2006)  ai diversi progetti succedutisi nel tempo.

Di questi progetti, l’unico che ha trovato parziale, ma decisiva  realizzazione è stato il “Piano per la rinascita del Parco di Monza” approvato con la Legge Regionale 40/95. Decisiva,  perché ha  bloccato e invertito il processo di degrado del monumento durato un secolo, dal regicidio  di Umberto I di Savoia in poi, e ha riportato in primo piano,  insieme alle diverse  valenze del complesso, quella fondamentale: il valore  paesaggistico.

Successivamente e ripetutamente si è parlato di un rilancio e integrazione di questo piano, ma senza esito. Il tentativo più formalizzato di un programma organico ha trovato la sua espressione in un progetto di legge regionale:  il PdLR. n. 435 del 18/11/2009, frutto di una analisi rigorosa dello stato di fatto: “Valorizzazione e recupero del complesso monumentale della Villa e del Parco di Monza”, per l’importo di 20 milioni di euro.  Rimasto però negli archivi regionali.

 

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Balle colorate nella visuale del Viale dei Carpini tra le Ville Mirabello e Mirabellino

 

Mi sembra utile richiamare alla mente di cittadini e loro rappresentanti, come in un promemoria,  i contenuti di quel PdLR, con qualche opportuno aggiornamento. Molti dicono  infatti, ma solo a parole,  che occorre  “Riportare il monumento agli antichi splendori”, ma credo che pochi sappiano di che cosa stanno parlando. Specie quando aggiungono un devastante: “Ma adeguandolo alle moderne esigenze”, che emana un  forte sentore gattopardesco.

Rispetto al 2009 poche cose sono cambiate. L’unico progetto recentemente realizzato (e che quindi ho depennato) è lo splendido  restauro della  grande fontana nell’Avancorte della Villa. Vagando per il Parco,  si notano diversi  interventi sul patrimonio arboreo (ad esempio il restauro  del filare di platani del Viale Cavriga), ma anche il nuovo stato di abbandono  di interventi realizzati  grazie al  piano del 1995, come quello del recupero della Collinetta di Vedano. E’ da rilevare positivamente la recente  ricostituzione  del perduto “Frutteto Matematico”, forse l’unico intervento  monzese coerente con lo spirito dell’Expo 2015 (“Nutrire il mondo, energia per la vita”). E’ anche da considerare  che nel   marzo  2014 la Giunta comunale ha approvato un “Master Plan per la riqualificazione dei Boschetti Reali e dei Giardini Reali”, per un importo di 5 milioni di euro, promessi  dalla  Legge 9/2014 “Destinazione Italia”. Essendo rimasto questo contributo sulla carta,  la Giunta comunale  lo ha meritoriamente  riproposto per  un possibile fundraising. I contenuti di questo piano, che non sono  stati resi noti, potrebbero  modificare o integrare quelli  qui indicati.


Ed ecco l’elenco dei progetti:

GIARDINI DELLA VILLA REALE.
Completamento del restauro totale, interventi puntuali e manutenzione straordinaria pluriennale:
Tempietto, da destinare a info-point e sorveglianza dei Giardini,
Restauro della Fontana del Nettuno gettante nel Laghetto;
Restauro del Giardino Roccioso-Cinese (riproposizione del progetto n.10 del Piano ex LR 40/95):
Risanamento, riclassificazione e restauro targhe del patrimonio arboreo;
Manutenzione straordinaria e ordinaria della Roggia Principe;
Formazione di un impianto di irrigazione del grande prato prospiciente la facciata est della Villa;
Formazione di un labirinto nell’area nord-est della Villa  - come da progetto mai realizzato, testimoniato dalle mappe storiche . nella zona oggi occupata dagli impianti tecnici  della Villa in sottosuolo.

BOSCHETTI REALI
Restauro filologico integrale e manutenzione straordinaria dei Boschetti Reali;
Ristabilimento della continuità del  percorso  e della visuale che collegano  la Villa (fronte  sud) con  la città  (percorso recentemente intitolato  “Passeggiata Eugenio Beauharnais”), con l’eliminazione del sottopasso pedonale di Via Boccaccio, nella prospettiva di trasferire in galleria la Via Boccaccio (progetto Carbonara).

PATRIMONIO AGRO-FORESTALE.
Interventi di carattere straordinario pluriennale;
   - Recupero e miglioramento delle aree boschive (rip. del progetto n.1 ex Piano LR 40/95);
   - Contenimento del cancro colorato del platano (rip. del progetto n.2 del Piano ex LR 40/95),
   - Riqualificazione di siepi perimetrali di valore storico-paesaggistico-faunistico (rip. del progetto n.3  Piano ex LR 40/95),
   - Progettazione degli interventi al patrimonio vegetale (rip. del progetto n,6 del Piano ex LR 40/95);
   - Riqualificazione delle aree a prato invase da vegetazione arbustiva (rip. del progetto n.5 del Piano ex LR 40/95);
   - Manutenzione straordinaria periodica di potatura di alberi e viali (rip. del progetto n,7 del Piano ex LR 40/95).

LAMBRO E RETE IRRIGUA.
Manutenzione e riqualificazione delle sponde del fiume Lambro (rip. del progetto n.16 del Piano ex LR 40/95);
Riqualificazione della rete irrigua (rip. del progetto n.15 del Piano ex LR 40/95);

VILLE DEL PARCO.
Villa Mirabello: completamento dei restauri con destinazione espositiva (accordi possibili  con gli eredi). Potenziamento della biblioteca inserita nel sistema bibliotecario della Brianza.
Villa Mirabellino: restauro completo della Villa e del giardino-belvedere con vista verso la   Villa Mirabello tramite il  restaurato Viale dei Carpini. Destinazioni possibili: 1.  Sezione del Museo di Storia Naturale di Milano, ed esposizione della Xiloteca Cormio . 2. Sede di un  Museo - Centro Studi Europeo per la conoscenza e la tutela del paesaggio storico.

CASCINE E MULINI.
Cascina Bastia: restauro e redistribuzione delle funzioni: insediamento dell’Info Point nel corpo principale e alloggiamento del noleggio biciclette  nei corpi del cortile;
Cascina S. Giorgio: restauro e concorso di progettazione per adeguamento alle funzioni di fattoria modello anche a fini didattici (rip. del progetto n.14 del Piano ex LR 40/95)
Ristrutturazione delle cascine già abitate, nella prospettiva di destinarle agli addetti alla cura del Parco;
Cascina Mulini Asciutti: ricupero conservativo a scopi didattici (rip. progetto n. 20 LR 40/95)
Mulino del Cantone: manutenzione straordinaria e adeguamento tecnologico.

GRANDI VIALI.
Recupero della prospettiva del  Viale Mirabello, asse principale del Parco, con abbattimento progressivo (iniziando dalla curva sopraelevata sud) della pista di alta velocità, ormai in disuso e devastante, conservandone una testimonianza all’interno dell’Autodromo;
Ricostituzione del Viale del Serraglio, ridotto a un sentiero sud-nord costeggiante l’area in concessione al Golf.

AUTODROMO.
Restauro filologico e manutenzione  straordinaria degli spazi verdi interni all’Autodromo, con un migliore inserimento  dell’impianto nel paesaggio del Parco, e apertura al pubblico in assenza di gare;
Interventi atti a ridurre l’impatto inquinante (siepi e alberature anti-rumore).


ACCESSIBILITA’  DEL PARCO E MOBILITA’ INTERNA.
Accessi: restauro conservativo delle portinerie e loro allestimento come info-point multifunzionali (storia, paesaggio,  architetture, sistema del verde, fauna, ambiente), presidio per le guide turistiche, book-shop e altri servizi per i visitatori.
Organizzazione di un accesso da nord-est, con allestimento di un punto di noleggio bici, per favorire il collegamento con la ferrovia;
Mobilità: introduzione di un sistema di trasporti interni, per rendere accessibile tutto il Parco evitando una eccessiva concentrazione del pubblico dannosa per l’ambiente, anche con guide culturali-turistiche.

SERVIZI PER IL PUBBLICO.
Segnaletica: eliminazione della vecchia segnaletica superata e deturpata, nonché di tutti i cartelli e segnavia non strettamente attinenti alla topologia del Parco. Posa di segnaletica storico-naturalistica-toponomastica-viabilistica coordinata e aggiornata (rip. del progetto n. 25 del piano ex LR 40/95);
Bar del Parco e dei Giardini: imporre vincoli tipologici adeguati al prestigio e al decoro del Parco, anche con riguardo alle aree al contorno, rispettando l’architettura dei luoghi e una coerenza d’immagine;
Connessione wireless. Introduzione di una rete wireless gratuita per consentire il collegamento con Internet, a integrazione del servizio bibliotecario;
Comunicazione. Investimenti adeguati alla diffusione a raggio internazionale della conoscenza del valore storico, culturale e naturalistico del complesso Villa e Parco.

 

Questo è quanto. Ovviamente  e ampiamente discutibile, in un dialogo tra cittadini, loro rappresentanti  ed esperti, ma con l'intento di  definire una buona volta e in modo trasparente un piano organico,  consapevole dei valori culturali, naturalistici e  paesaggistici   dell’oggetto.

I cui obiettivi, a mio modesto parere, dovrebbero essere: 

  • Ricuperare le linee essenziali del  disegno di architettura del paesaggio progettato  oltre 200 anni fa da Luigi Canonica, riproponendolo per riconoscimenti internazionali come l’inclusione nel  patrimonio dell’umanità dell’Unesco;
  • Massimizzare  l’accessibilità  al Parco in ogni sua parte da parte del pubblico, favorendone tutte le attività (contemplative, culturali, produttive, sportive...) compatibili con il monumento;
  • Restaurare gli immobili presenti nel Parco assegnando loro funzioni coerenti con la sua identità;
  • Contrastare il declassamento  del Parco a generico “parco urbano”, a “spazio a disposizione per eventi vari”,  o a “campo sportivo a cielo aperto”, con l’installazione strisciante di attrezzature snaturanti, residui duri a morire  della visione degradante  del secolo scorso.

Gli ultimi due obiettivi  comportano che Villa e Parco siano considerati come parte integrante del  Piano di Governo del Territorio  (PGT) attualmente in corso di revisione, da cui per ora, incomprensibilmente (o comprensibilmente?), sono per ora  rimossi.

 

Nella foto di apertura: Bancarelle nella visuale della Passeggiata Beauharnais, tra la Villa Reale e il centro città.

Gli autori di Vorrei
Giacomo Correale Santacroce
Giacomo Correale Santacroce

Laureato in Economia all’Università Bocconi con specializzazione in Scienze dell’Amministrazione Pubblica all’Università di Bologna, ha una lunga esperienza in materia di programmazione e gestione strategica acquisita come dirigente e come consulente presso imprese e amministrazioni pubbliche. È autore di saggi e articoli pubblicati su riviste e giornali economici. Ora in pensione, dedica la sua attività pubblicistica a uno zibaldone di economia, politica ed estetica.

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