Giacomo Correale Santacroce

  • Il Parco, la Villa, Monza: questi sconosciuti

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  • A Monza la sinistra è di destra. La questione del golf

     20240126 mirabello

  • Autodromo di Monza. Alcune domande indiscrete

    20231012 serraglio

  • Una strana fauna nell'I.R. Villa e Parco di Monza

     

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    Per parlare della gestione dell’Imperial Regia Villa e Parco di Monza (da ora in poi IRVP), conviene partire da La Venaria Reale, per opportuni confronti

  • PIù PIL. Ma per cosa, per chi?

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    E’ indubbio che per realizzare gli obiettivi fondamentali occorre anche favorire l’aumento del prodotto complessivo. Ma di quale prodotto? Quale ricchezza? Non basta la quantità. Occorre la qualità

  • Monzesi, attenti ai lupi!

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  • Come sarà il nuovo ordine mondiale (quando ci sarà)?

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  • Degrado ambientale, disuguaglianze: dove trovare i soldi per combatterli?

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    Nel 2022 la spesa pubblica italiana ha superato la stratosferica cifra di 1000 miliardi di euro.

  • I.R. Villa e Parco di Monza. Basta con le fiabe ignoranti!

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  • Il diavolo ci ha messo la coda. Che fare?

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  • ISIA, ISA, Liceo Artistico Nanni Valentini: una via da ripercorrere nella Villa Reale e Parco di Monza

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  • Reich: non più destra o sinistra, ma oligarchia o democrazia. Veramente?

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  • Ridurre le disuguaglianze: si è fatto e si può

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  • Come conciliare uguaglianza e merito

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  • Le fiabe ignoranti sulla Reggia di Monza

     

  • Cottarelli: le condizioni per l'uguaglianza

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  • Come prevenire le disuguaglianze (2) Investendo in ESG

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  • Come prevenire le disuguaglianze

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    I piani globali contro l’emergenza climatica. I progetti per un salario minimo universale. Le proposte per una tassa minima comune sulle imprese multinazionali. Piani come il Next Generation EU, che comporta un maggiore vincolo solidaristico tra le nazioni europee. Sono tutti eventi che prima della pandemia sarebbero stati improponibili

  • Ancora sull'identità. Tra pace e guerra

    Smoke rises after an Israeli forces strike in Gaza in Gaza City, Tuesday, May 11, 2021. (AP Photo/Hatem Moussa)

     «Quando parliamo di arabi israeliani, parliamo di un quinto della popolazione israeliana. Persone che sulla carta hanno tutti i diritti, ma che nella realtà si vedono negate moltissime cose: basti pensare alla legge che dichiara Israele Stato Nazione degli ebrei e che fa degli arabi quasi cittadini di serie B».

    David Grossman, la Repubblica, 13/05/21

  • Reggia di Monza: En Attendant... Master Plan

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  • La svolta globale (se il diavolo...)

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    I piani di Joe Biden per il rilancio degli USA sono così ambiziosi (fino a 4 mila miliardi di dollari nell’arco del suo mandato) e “nuovi” da far parlare ormai di una “Bidenomics

  • Promessa: Villa Reale di Monza riapre. Ma come? Cosa fare subito

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    Finalmente, inesorabilmente, ma per fortuna, la strana coppia tra il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e la Nuova Villa Reale del Gruppo Navarra ha divorziato. Il “partenariato pubblico-privato” (espressione di per sé discutibile) è fallito miseramente. E la gestione del corpo centrale della Villa è tornata nella piena responsabilità del Consorzio, i cui soci l’avevano trasferita integralmente al concessionario, dando l’’impressione di volersi liberare di una patata difficile da cuocere.

    Adesso tutti auspicano e assicurano la pronta riapertura al pubblico (pandemia permettendo). Ma come?

    Temo che, in mancanza del Piano strategico culturale che, per Statuto (art. 8 e 10), costituisce il compito principale del Consorzio, ma che non è stato mai elaborato (a parte una stesura estemporanea del direttore Pietro Petraroia del 2010, rimasta per fortuna nel cassetto e inserita nel sito della Reggia di Monza come atto burocratico), dopo un exploit di rito si tornerà alla gestione “business as usual” del passato.

    Ma soprattutto temo che si tornerà alla discussione senza fine, di volta in volta ricorrente, su “cosa farci dentro”. Una discussione all’insegna del considerare Villa e Parco come meri contenitori, privi di valore se non ingozzati di cosiddetti “eventi”, all’insegna di una visione dominata dalla domanda ebete, tipica degli ignoranti: “Che c’è di male?”.

     

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    La Fagianaia, ora ristorante - Foto di Pino Timpani

     

    Il tutto nell’attesa di un “Master Plan”, la cui epifania è sperabile sia migliore del concepimento - un concorso affidato a suo tempo a Infrastrutture Lombarde S.p.A., ora Aria S.p.A., ente regionale del tutto incompetente nel campo dei beni culturali e ambientali (oltre che della sanità…) -. Master Plan che comunque dovrà essere discusso pubblicamente e rielaborato dal Consorzio, che, ripeto, è il soggetto che deve esprimere il Piano strategico culturale del monumento.

    Io credo invece che si possa e si debba fare qualcosa subito, come progetto-leva di una visione di lungo termine e di vasto respiro per la rinascita.
    Questo progetto, di cui conviene avviare sin d’ora lo studio di fattibilità in vista della fine della pandemia, avrebbe due valenze fondamentali:

    1. Collegare Villa e Parco al resto del mondo.

    2. Far capire una volta per tutte che Villa e Parco costituiscono un valore in quanto tale, culturale e ambientale, architettonico e paesaggistico, da cui dipende ciò che si deciderà di fare al loro interno.

    Mi sembra che il nuovo direttore, Giuseppe Distefano, abbia proprio espresso, in occasione del suo insediamento, la convinzione che il primo obiettivo da perseguire sia quello di rendere il monumento raggiungibile. Il che porta con sé la convinzione che, pur con le carenze che Villa e Parco presentano attualmente a causa di una gestione inadeguata, essi costituiscano ancora e già da ora una realtà meritevole di essere visitata e ammirata.

    Da questo consegue che si possa studiare da subito, in vista della riapertura della Villa, un progetto di turismo culturale e ambientale internazionale che consenta di raggiungere rapidamente e quotidianamente il monumento dal centro di Milano (la metropolitana è di la da venire) e di conoscere la grande bellezza di quella che fu denominata la “Imperial Regia Villa e Parco di Monza”.

    Questo progetto dovrebbe collocare il monumento tra le mete del “viaggio in Italia” dei visitatori provenienti da tutta Europa e non solo.

    Naturalmente lo standard dovrebbe essere eccellente. Si dovrebbero impiegare mezzi di trasporto adeguati, soprattutto all’interno del Parco (solo mezzi elettrici. Ma perché non anche una versione ciclistica?). I visitatori dovrebbero essere accompagnati da guide multilingue istruite per offrire ai visitatori una narrazione sul monumento che sia nello stesso tempo storicamente e culturalmente ineccepibile, ma anche avvincente.

     

    20210223 serraglio

    Il Serraglio dei Cervi - Foto d'epoca

     

    Altrettanto naturalmente, sarebbe necessaria una comunicazione quantitativamente e qualitativamente adeguata, a livello internazionale.

    Il percorso nella Villa potrebbe muovere dal Belvedere, per prendere visione della collocazione e delle prospettive del monumento tra Milano e Vienna, al Salone delle Feste, ai soffitti e ai pavimenti delle grandi sale, agli appartamenti sabaudi, alla Rotonda dell’Appiani, al Teatrino Reale, al Laghetto dei Giardini Reali. Nel Parco, si potrebbe partire dal Belvedere del Viale Mirabello nella Valle dei Sospiri, per andare verso le ville Mirabello e Mirabellino e il Viale dei Carpini, la Fagianaia italiana, le cascine e i mulini, i cui valori architettonici sono ancora apprezzabili ancorché degradati. Non escluderei la visita alle aree emarginate come il Bosco Bello con il Serraglio dei Cervi, e ai manufatti da eliminare perché devastanti, come i ruderi delle curve sopraelevate della pista di alta velocità, o perché insensati, come il cadregone che ostacola la vista della Fagianaia.

    L’eventuale obiezione circa i tempi necessari per raggiungere il monumento da Milano è inconsistente. Basti pensare ai laghi lombardi, che pur essendo ben più lontani costituiscono ugualmente mete di rinomanza internazionale. La distanza non si è rivelata mai un ostacolo alla ricerca della bellezza!

    La realizzazione di questo progetto non costituirebbe soltanto una leva per la rinascita di Villa e Parco, ma aprirebbe la strada a una strategia più ambiziosa, ma a mio parere possibile e quasi doverosa: fare di Monza, con la sia storia millenaria e le relative testimonianze (dai dipinti gotici sulla vita della Regina Teodolinda nel Duomo trecentesco, memoria del Regno Longobardo in Italia, alla Corona Ferrea e al motto dello stemma che qualifica Monza come “Sede del grande Regno d’Italia” nella storia del Sacro Romano Impero, al complesso Villa e Parco, asburgico, napoleonico e sabaudo, fino alle testimonianze del ruolo di Monza nelle rivoluzioni industriali) come un riferimento obbligato e ricco di prospettive per i legami tra Italia ed Europa.

  • Agenda 2030, NextGEU, PNNR. Ci riguardano

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  • Un'economia più equa e vivibile: sarà possibile?

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  • Non abbaiare all'albero sbagliato

    20201116 facebook

    Com’è noto, negli ultimi decenni le disuguaglianze hanno fatto registrare un aumento continuo, apparentemente inarrestabile

  • Aria nuova per economia e impresa.

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     Un segnale può significare poco. Ma una convergenza di più segnali può significare che è in corso un cambio epocale 

  • L'economia del XXI secolo è donna?

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    Raworth: «Occorre passare da un’economia degenerativa a una rigenerativa, da un’economia divisiva a una redistributiva, da una assenteista ad una interventista. L’economia deve perseguire il benessere, non la crescita».Duflo: «Occorre resistere alle seduzioni delle teorie non provate e dell’opinione comune disinformata».

  • Fine del consumo di suolo: una riforma senza costi per il Green New Deal post-Covid19.

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    Come possiamo esigere dal Brasile di considerare la foresta amazzonica come un bene comune globale, quando noi continuiamo a strappare all’agricoltura milioni di ettari?

  • Un lungo declino richiede una lunga visione

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                         (Popolazione residente in Italia. Dati in milioni. Fonte: ISTAT)

    Occorre  guardare oltre il dopo-coronavirus. A una strategia che realizzi un circolo virtuoso tra la produzione di risorse e la loro destinazione allo sviluppo umano e sociale. Perché è agli esseri umani come persone reali  e creative  che occorre indirizzare gli interventi economici

  • Centralismo e autonomismo. Cooperazione e competizione. Una convivenza difficile.

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  • Il Trionfo dell'Ingiustizia

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  • Dai Leveller alle Sardine

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    The Levelling, What’s Next After Globalization" di Michael O’Sullivan

  • Prendere il testimone

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    Vorrei è nata perché nella città di Monza c’era bisogno di «qualche spazio di riflessione e di confronto in più»

  • Villa e Parco di Monza: la distopia prossima ventura. Con il "Master Plan" (4)

    VILLA E PARCO DI MONZA DAL DRONE

    La maledizione degli impianti sportivi sta tornando a imperversare sul monumento. Aggredito nuovamente dal solito, insaziabile ospite: l’autodromo, che ha già ingoiato 15 milioni dalla regione per sopravvivere.

  • I paradisi fiscali: depositi di refurtiva

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  • Aiutare gli ultimi, i  penultimi e i vulnerabili

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    Un impegno  motivante e conveniente. Il Forum Disuguaglianze e Diversità ha presentato “15 Proposte per la giustizia sociale”,  ispirate a Anthony Atkinson

  • Parlare ai ragazzini, non al ceto medio

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    Greta, Simone e Marina dimostrano che, se esiste una parte del 99% o 100% a cui ci si dovrebbe rivolgere prioritariamente e con maggiore calore, non si tratta del “ceto medio”. Sono i giovani, anche se non ancora votanti.

  • Uguaglianza e conflittualità. Come conciliarle.

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    Molto si discute sulla globalizzazione e sulla rivoluzione digitale che caratterizzano il terzo millennio, sottolineandone a volte in modo entusiastico gli aspetti positivi, altre volte drammatizzandone gli effetti negativi.

  • Accoglienza e resistenza

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    Presente e futuro dell'accoglienza in Brianza nel convegno vouto da Bonvena, un raggruppamento temporaneo di imprese per la realizzazione di un progetto innovativo di accoglienza, inclusione socio-lavorativa e accompagnamento verso l’autonomia dei migranti. 

  • Perché Matera sì e Monza no?

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     La ragione che spinge a capire come ha fatto Matera ad essere proclamata capitale europea della cultura peri il 2019 sta nel rispondere a questa domanda: perché Matera sì e Monza no?

  • PD. Dopo i discorsi serve un manifesto

    Comizio Pd

    Una propria visione del mondo e gli impegni fondamentali, lungimiranti ma concreti, per perseguirla.

  • Master Plan (3). La maledizione degli impianti sportivi nel Parco.

    curva

    Nel corso del ventesimo secolo gl’impianti sportivi introdotti nel Parco, da una parte hanno portato alla devastazione di centinaia di ettari, dall’altra hanno visto il susseguirsi di fallimenti degli stessi impianti, con la distruzione di enormi risorse culturali, ambientali ed economiche.

  • Liberismo e protezionismo: due estremismi da combattere

    20180929 tp

    “America First” può essere vantaggioso per gli USA, sicuramente non lo è “Brexit” per il Regno Unito e ancor meno “Prima gli Italiani” per l’Italia. Se ognuno tira l’acqua al suo mulino, nel breve termine qualcuno ne trae vantaggio, ma nel lungo termine il disastro per tutti, economico e politico, è garantito. 

  • Contro le diseguglianze. Nella diversità

    20180730 stieglitz

    Una riflessione su due manifestazioni recenti. Le “Giornate sulle disuguaglianze” di Bologna e “Forum Disuguaglianze e Diversità” della Fondazione Basso. Fra le voci, quella di Stiglitz «Non usciremo dalla depressione se non ci sarà una vera politica redistribuiva che passi anche attraverso la tassazione delle rendite»

  • C'è ancora bisogno della sinistra. Ma per tutti.

    20180719 chaplin

    Di fronte al cambiamento, le sinistre non sono riuscite o non hanno avuto il nerbo per proporre soluzioni adeguate all’avvento della nuova realtà che Zygmunt Bauman ha ben definito “liquida”.

  • Le parole sono ancora pietre?

    20180717 pd

    Amici e compagni, l'Unità, la Ditta, il Partito della Nazione, Centro-sinistra, Fronte repubblicano, il rosso.

  • 5 domande per la Sinistra (7)

    20180510 staino

    Settima parte delle interviste sugli errori, i partiti, i valori, da chi e cosa ripartire dopo la catastrofe di marzo. Rispondono Giacomo Correale Santacroce, Rossana Currà, Emmanuele Curti e Rodolfo Profumo

  • Economia comportamentale: perché attrae?

    20180502 neuromarketing

    La difficoltà di controllare la rivoluzione in atto genera un diffuso catastrofismo, che si concentra, oltre che sulla minaccia monopolistica, sul timore che gli “algoritmi” su cui si basano le applicazioni offerte al pubblico e i progressi dell’intelligenza artificiale possano compromettere la libertà degli uomini.

  • Dal dire al fare: questo è il problema. In economia e non solo.

    20180228 Misbehaving a

    Le tesi di Richard H. Thaler, il più recente economista-psico-sociologo insignito del premio Nobel 2017 per l’economia.

  • Villa reale e Parco di Monza al bivio. Con un Master Plan (2)

    20180118 PARCO VIALE DEI CARPINI

    È stato firmato l'Accordo di programma che sancisce l'entrata della Regione Lombardia fra i proprietari del Parco di Monza. Ma del Master plan non si conosce ancora nè l'estensore, nè la finalità

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