Il senso plastico della distanza tra certe aree d’Italia lo si coglie al supermercato. Arriva come un cazzotto al reparto frutta. Lì i miti che ti tramandano da piccolino nei racconti che ti fanno a Sud diventano realtà. E sgrani gli occhi.
Il paradigma della leggenda che si fa vita vissuta è la ciliegia. È il frutto che forse più fa parte dell’immaginario della bella stagione sudista, quello col quale si finisce per avere il rapporto più fisico perché esiste sempre da qualche parte un albero su cui arrampicarsi con gli amici per fare raccolta. E poi le ciliegie te le scambi col vicino: «queste sono della campagna di mia cognata, provale Marì», «assaggia queste qui Vicenzì, le hanno regalate a mio marito in visita per lavoro all’azienda di un amico». E così via, con punte parossistiche quando la stagione è particolarmente fertile e i frutti sono così tanti che, dopo averne sbolognati a tutto il vicinato, non sai più dove metterli, perché pure il congelatore è colmo.
A maggio inoltrato, a Milano puoi riconoscere i neo emigrati italiani nelle grandi catene di distribuzione perché fanno “oh” davanti al cartello dei prezzi relativi a standardizzate vaschette di plastica di ciliegie. È lo stupore per il prezzo: eri abituato a vedere il venditore ambulante spacciare cataste di frutti a 1,50 euro a chilo e ora sei proiettato nella dimensione metafisica della gioielleria: 9 al chilo, 6 se proprio i magazzini scoppiano. Lo racconti al telefono ai parenti, agli amici laggiù: il mito non è mito, è tutto vero. Ti senti un po’ l’androide di Blade Runner, quello che ha visto cose che loro al Sud non potrebbero nemmeno immaginare. Solo che non ci sono navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione, ma solo ciliegie in anonime e tristi vaschette dal peso esatto al grammo.
L’anima si indurisce, ti abitui anche ai ricordi infantili che cozzano con la dura realtà. Poi capita di trovarsi a passeggiare per le vie di Cremona e veder spuntare da una botteguccia di ortofrutta un cartone riciclato con ciliegie sparse come gli occhi da tempo non sono abituati a vedere. Sul cartone, a mano, è scritto “€ 1,00 ciliegie di collina”. Il cuore si colma di emozione, l’uomo si avvicina, fa i conti con le monetine che ha nelle tasche…e infine scorge una scritta che prosegue piccola in basso: “all’etto”.

Gli autori di Vorrei
Ivan Commisso
Ivan Commisso

Vado per i quaranta, mi occupo di soluzioni pubblicitarie online in una grande concessionaria. La mia formazione universitaria è economica. Sono giornalista pubblicista e su Vorrei scrivo per lo più di economia perchè da lì verranno (ulteriori) problemi e su quel tema si dicono un sacco di fesserie. Nota Bene: mi piacciono le metafore, i dolci e la Calabria.

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