20160911 suoninellanatura a

“I suoni della natura” ha portato a Monza un approccio alla musica a impatto zero, valorizzando giovani talenti nella meraviglia inesauribile del Parco 

L’idea è talmente semplice da sembrare quasi banale: concerti senza amplificazione, senza palco, senza posti a sedere se non una manciata di sedie da giardino e tutto il prato che si vuole. Musicisti e ascoltatori molto vicini, immersi nella natura fra il frinire delle cicale, le voci dei bimbi che giocano lì vicino (e ogni tanto il rimbombo tamarro del bar più lontano…). Una idea certo non nuova — la più nota delle rassegne di questo tipo è probabilmente i Suoni delle Dolomiti — ma che a diverse latitudini (e altitudini) dimostra di funzionare se è vero che in Puglia è giunta alla tredicesima edizione un altro festival — I suoni nella Murgia nel Parco, di cui sono orgoglioso consulente per la comunicazione visiva — che prevede nel suo cartellone molti appuntamenti di questo genere. Alcuni mesi fa mi fu chiesto di presentarlo in un incontro organizzato dal PD di Monza in cui venivano raccolte proposte per un uso culturale e sostenibile del Parco, pensai quindi di intervistare i due curatori, Luigi Bolognese e Carlo Cardinale, in un filmato che ripropongo qui di seguito e in cui purtroppo l’audio a volte lascia molto a desiderare (Skype al Sud soffre le linee a banda mooolto stretta).

 

 Luigi Bolognese e Carlo Cardinale raccontano “Suoni della Murgia nel Parco”

 

Anche I suoni nella natura ha fatto propria questa idea di concerto, ha concorso a Monza partecipa nel 2015 e l’ha spuntata: il Comune di Monza l’ha finanziata per intero sostenendo tutte le spese delle 4 date previste dal piccolo festival diretto da Andrea Micucci e Francesco Dimarco. Due weekend in quel pezzo del Parco di Monza a ridosso dei Giardini reali conosciuto come l’Antro di Polifemo, in realtà un po’ più a lato, per poter godere dell’ombra degli alberi e non soffocare nell’afa estiva.

 

20160911 suoninellanatura 03

 

I due curatori hanno invitato giovani artisti italiani, a cominciare dal pianista Gianluca Imparato con il Quintetto Mikrokosmos il 2 luglio e con la soprano Sarah Tisba accompagnata dallo stesso Francesco Di Marco in veste di pianista il 3. È poi toccato al clarinettista Darko Jovanovic e ad Andrea Micucci (l’altro curatore, anch’egli pianista) il 9, chiudendo il 10 con Gloria Campaner che ha aperto e chiuso con Für Alina di Arvo Pärt un intensissimo recital solista al piano.

 

20160911 suoninellanatura 01

Andrea Micucci e Francesco Dimarco

 

Non entro nel merito della qualità delle esibizioni perché non mi compete, mi piace invece sottolineare la riuscita dell’iniziativa. Le foto lo testimoniano, un nutrito pubblico ha seguito in assoluto relax concerti a zero impatto ambientale. Con grande piacevolezza si è potuto godere dell’inesauribile meraviglia del Parco di Monza senza lasciar traccia una volta terminato. Persone di tutte le età, dai bambini agli anziani, ragazze che acquerellano, donne che approfittano per contemplare il cielo e coppie per scambiarsi baci. Tutti con la consapevolezza di aver assistito all’esibizione di musicisti con tanti anni di studio e passione sulle giovani spalle, meritevoli di spazio, attenzione e sostegno.

La speranza è che il festival abbia un futuro, anzi che sia di esempio, replicato e moltiplicato con altri linguaggi, altri generi, altri scorci.

 

20160911 suoninellanatura 02

Gloria Campaner

Gli autori di Vorrei
Antonio Cornacchia
Antonio CornacchiaWebsite: www.antoniocornacchia.com

Sono grafico e art director, curo campagne pubblicitarie e politiche, progetti grafici ed editoriali. Siti web per testate, istituzioni, aziende, enti non profit e professionisti.
Scrivo soprattutto di arti e cultura.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.