A La Squadra Marco Pittaluga FOA Boccaccio

 Il progetto fotografico di Marco Pittaluga sulla squadra di calcio della FOA Boccaccio «La provenienza dei calciatori? Lissone, Monza, Milano, Siciilia, Ukraina, Nigeria, Gambia, Ghana... Ogni componente un giocatore ed insieme sono una squadra».

 

Immigrati, invasione, terrorismo, espulsione , sicurezza, brexit, separazione, paura, incertezza... 

Non ci si può più fidare di nessuno!

Tutti odiano tutti! 

Meglio da soli! 

Ognuno vuole la propria indipendenza e ci si vuole barricare dentro!

Ma chi c'è dall'altra parte? 

Chi si cela dietro le solite mille immagini che ci bombardano tutti i giorni? Quali sono i volti delle persone che ci circondano in questo mondo?

Questo è un piccolo progetto fotografico di ritratto.

Persone dalla provenienza più disparata, in un contesto molto semplice e familiare, quello del campo da calcio. Quello della partita tra amici, quello del calcio amatoriale.

La provenienza? Lissone, Monza, Milano, Siciilia, Ukraina, Nigeria, Gambia, Ghana...

Da quanto nella vecchia Europa? Un mese, un anno, una vita.

Ogni componente un giocatore ed insieme sono una squadra.

 

Data: Euro Footbal Cup 2016
Autore: Marco Pittaluga
 
Apri e sfoglia l'album

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L'iniziativa della FOA Boccaccio 003

Fin dal 2005 la FOA Boccaccio ha una squadra di calcio, un progetto sportivo che ha coinvolto nel tempo decine di attivisti del centro sociale monzese o persone che, a vario titolo, ne attraversano attivamente gli spazi. Amici e compagni accomunati da un'idea di fondo semplice: divertirsi e declinare anche in ambito sportivo i valori distintivi del progetto politico del centro sociale, quali ad esempio l'antirazzismo e l'antifascismo. Crediamo infatti che il linguaggio universale dello sport abbia grandi potenziali e possa costituire un forte strumento di intervento sociale, nella direzione del dialogo tra etnie differenti, della comunicazione di valori di solidarietà sociale, della promozione di una socialità slegata dal profitto. Dal 2011, con l'occupazione e la riqualificazione dell ex centro sportivo di via Rosmini (con il campo a 11 intitolato al partigiano Enrico Bracesco), questi obiettivi si sono concretizzati in una progettualità ancora più ampia, che ha reso la FOA Boccaccio un punto di riferimento nello sviluppo di progetti di sport popolare di ogni genere (oltre al calcio, anche boxe e rugby).

In questo contesto a partire dal settembre 2015 ha preso forma un percorso di coinvolgimento di decine di migranti richiedenti asilo ospiti delle strutture di accoglienza di Monza e Brianza, decine di persone che si sono affacciate spontaneamente in Boccaccio attratte dalla gratuità delle attività proposte e dal mix inedito di sport e iniziative di carattere socioculturale. Ogni venerdì sera si è trasformato così in un'occasione di incontro tra persone provenienti dalle più disparate parti del mondo, in una dimensione di confronto (sportivo e non solo) contraddistinta dal rispetto reciproco e dalla volontà di costruire qualcosa insieme: dalle semplici partite a pallone si è passati alle assemblee, dalle assemblee si sono costruiti cortei e iniziative pubbliche... e oggi il percorso prosegue con sempre maggior vigore e consapevolezza. E grazie allo sviluppo di questo contesto che la squadra di calcio ufficiale della FOA Boccaccio ha subito una graduale metamorfosi nel corso della stagione 2015/2016, lasciandosi contaminare da questo nuovo flusso di partecipazione nelle attività del centro. Sulla base solida del gruppo dei vecchi si innestata una nuova componente di giocatori, provenienti da Ghana, Nigeria, Gambia, Mali... Volti, storie ed esperienze nuovi a confronto, dentro e fuori dal campo, che hanno inevitabilmente ridisegnato la natura della squadra, rilanciandone stimoli e entusiasmo intorno al progetto.