Intervista a Guido Battistini, ex assessore all'urbanistica di Villasanta


Del disastro ambientale causato la notte del 23 febbraio scorso dallo sversamento nel Lambro di oltre 7.000 tonnellate di gasolio e idrocarburi vari, si è già detto molto. La stampa locale, nazionale e i mass media televisivi ne hanno parlato in lungo e in largo. Resta da capire il movente di tale fatto. Certamente la colata di "oro nero" nelle poco chiare e scarse acque del Lambro lascia prefigurare un gran pasticcio, con possibili contraccolpi di notevoli dimensioni, dirette e indirette, sulla trasformazione urbanistica che riguarda l'intera area della ex raffineria Lombarda Petroli.

Alcune ipotesi. Si potrebbe trattare della vendetta di qualche ex dipendente licenziato o messo in cassa integrazione o in mobilità; potrebbe essere una mossa per bloccare il progetto che, su quell'area dismessa di oltre 300.000 metri quadrati, era stato approvato definitivamente nel 2009; potrebbe essere una lite tra vecchi, nuovi proprietari e/o realizzatori. Ci si chiede se ci sia anche la mano della mafia o della 'ndrangheta o di altri soggetti che vorrebbero entrare nel progetto per snaturane l'impianto e speculare sulla grande quantità si superficie, nonché sulla posizione strategica posta vicino alla stazione ferroviaria e non distante dal Parco di Monza.

Abbiamo posto alcune di queste domande all'ex assessore all'urbanistica di Villasanta e attuale capogruppo della Lista per Villasanta, Guido Battistini, che ha seguito il percorso del progetto di trasformazione negli ultimi 10 anni. Si tratta di una vicenda complessa, partita con l'idea di riqualificare l'area e riconnetterla al territorio comunale, rendendola fruibile ai cittadini. Per molti anni l'area è stata una sorte di enclave, staccata dal contesto urbano per la pericolosità delle produzioni di carburanti e poi a causa della necessità di operare pesanti interventi di bonifica, essendo i terreni inquinati da idrocarburi. Dal 7 giugno 2009, l'amministrazione è passata dal Centro sinistra all'alleanza PDL- Lega guidata dal sindaco leghista Emilio Merlo.

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Guido Battistini

 

Battistini, qual era l'obiettivo principale dell'atto doloso, inquinare soltanto il Lambro o c'è anche dell'altro?

È probabile che l'operazione sia forse scappata di mano agli stessi artefici. Si voleva mandare un messaggio e determinarne ricadute più a livello locale che non scatenare conseguenze di così ampia risonanza, mettendo in pericolo l'eco-sistema fin quasi all'Adriatico. Comunque restiamo della convinzione che l'obiettivo non era certo di carattere ambientale, ma bensì "immobiliare". Chi ha fatto quel gesto, consapevolmente o inconsapevolmente, tenta di far saltare lo sviluppo del Piano Particolareggiato già in itinere o di rallentarne la realizzazione. È bene ricordare che il progetto di Ecocity è un Piano Particolareggiato, cioè di iniziativa pubblica, ed è stato messo in capo al Gruppo Addamiano. Il Piano vuole essere un progetto fortemente innovativo in campo ambientale, con un notevole mix di funzioni (produttive, terziarie, residenziale e un grande parco a verde pubblico), in mano ad un operatore che ha gestito e sta gestendo altre operazioni di "ampia scala" quali il progetto di riqualificazione dell'area della ex Autobianchi a Desio ed altri simili in Lombardia ed anche fuori.


Si tratta insomma di una progetto complesso che ha avuto una lunga gestazione. Ci può descrivere quali erano le quantità e le qualità a grandi linee?

Come primo elemento, ricordo ancora che si tratta di un Piano Particolareggiato di iniziativa comunale, partito nel 2004 e poi modificato nel 2008-2009. Si è cercato di mettere insieme le buone pratiche fatte da un impresa che aveva i requisiti dell'esperienza nel settore e quelli del Dipartimento BEST del Politecnico di Milano. Come noto si tratta di un'area di 300.000 mq, in cui vengono realizzati 30.000 mq di residenza (circa 90.000 mc), un grande parco di 70.000 mq, posto nel centro dell'area, e 140.000 mq di terziario e altre funzioni produttive. All'operatore privato sono stati messi in capo costi complessivi per le Opere di urbanizzazione e per opere integrative per ben 30 milioni di euro L'insediamento darà lavoro a migliaia di persone, mentre oggi si tratta di un'area dismessa dove ne erano impiegate 200, ai tempi della raffinazione, ed ora circa una decina.

Non sono però mancate le critiche.

Alcuni hanno parlato ingiustamente di una mega speculazione e che quindi il progetto dovrebbe essere ora rivisto in toto. Non dobbiamo dimenticare, tra l'altro, che si tratta di un'area inquinata da un'ex raffineria, che già oggi è stata per metà bonificata e per l'altra metà, quella di proprietà della famiglia Tagliabue, doveva iniziare ad esserlo proprio adesso, con la realizzazione completa del progetto. Temo che chi in questa fase porta avanti parole d'ordine di questo tipo rischia involontariamente di fare il gioco dei mandanti del recente sabotaggio ai depositi. Azzerare il processo di bonifica e riqualificazione urbanistica in atto vuol dire rinunciare ad un Piano già pronto e di buona qualità per riaprire le porte a soluzioni che non danno nessuna garanzia rispetto a parole d'ordine del tipo "zero cemento".


Il mercato immobiliare, qui a Villasanta come sta andando, ci sono dinamiche che possano prefigurare smanie speculative sul comune e sull'area in particolare?

Il nostro Comune, da sempre, è valorizzato dalla presenza del grande Parco di Monza, col quale confiniamo per lungo tratto. E' pur vero che il settore edilizio oggi è un in crisi anche economica, ma qui il numero degli abitanti, da diversi decenni, è in lieve ma continuo aumento (oggi a 13.500 circa), offrendo case a minori costi della vicina Monza. Peraltro noi abbiamo sempre cercato di costruire su aree dismesse e così è stato per il 90% degli interventi edificatori. Il progetto della Lombarda Petroli, Ecocity, era l'elemento qualificante per tutto il Comune, anche ad una scala più vasta di quella locale. Ora siamo fortemente preoccupati che ben nove anni di lavoro, di atti pubblici e approvazioni varie, vadano in fumo per motivi che forse si capiranno in un futuro lontano. Non dimentichiamo la qualità ambientale dell'intervento edilizio, caratterizzato dalla bioarchitettura, centri di ricerca e produzione in quel campo, e la stessa presenza di un impianto di teleriscaldamento e cogenerazione per tutto il paese.

Dopo la manifestazione svoltasi davanti alla ex raffineria, sabato 27 febbraio, a disastro ancora caldo, gli ambientalisti, riuniti nel Comitato Cittadini del Fiume, con il supporto di diverse forze politiche, hanno ora convocato un'assemblea pubblica che si terrà venerdì 12 marzo alle 21 a Villa Camperio di Villasanta, per poter parlare di tutto questo, ed altro ancora.

 

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L'ex raffineria Lombarda Petroli di Villasanta

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

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