La lotta all'inquinamento e la vittoria di quest'ultimo

 

Nel sito di radioformigoni si può leggere bene come l'inquinamento abbia vinto la partita contro chi dovrebbe combatterlo in Lombardia. Commentando il blocco di domenica nella città di Milano, Formigoni ha ribadito la necessità che tutti diano il proprio contributo per migliorare la qualità dell'aria: "Si tratta di una decisione che è anche un invito a riflettere sul fatto che è possibile anche andare a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, così come abbassare le temperature nelle case".

Il blocco del traffico e la buona volontà degli abitanti a ridurre l'inquinamento pro-capite, peraltro già bassissimo secondo Formigoni: sono queste le misure del contrasto principale, a cui si sommano alcuni finanziamenti di somme modeste, come incentivazione alla sostituzione di impianti inquinanti. Si tratta di qualche centinaio di milioni da spartire nei 1.000 comuni lombardi, popolati da 9 milioni di persone.

Gli ambientalisti lombardi, partendo dalla posizione geografica della pianura Padana, denunciano i limiti della sostenibilità del sistema produttivo, che ha radicalmente trasformato e consumato il territorio. Il clima particolare della regione non aiuta a disperdere l'inquinamento, anzi spesso rimane stazionario, esattamente sopra le piattaforme produttive più dense. In queste condizioni occorrerebbe una decisa virata del modello di sviluppo, con interventi di grandi risorse finanziarie; trasformazioni radicali del sistema dei trasporti, investimenti nelle energie pulite e rinnovabili come il fotovoltaico, un complesso di misure che interessa molteplici campi di intervento.

 

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La nube stazionaria in una giornata di massima limpidezza

 

Invece l'amministrazione in carica sta utilizzando altre e molto più cospicue risorse verso progetti in direzione opposta. Ad esempio la progettazione in fase avanzata delle nuove autostrade come un ulteriore anello di tangenziali intorno a Milano. Se la superficie stradale aumenta in quote così elevate, non necessariamente comporta una riduzione dell'inquinamento dei veicoli.  

L'idea di spostare il traffico ancora più esterno a Milano, per alleggerire la morsa, può solo allargare la massa ma sempre in forma circolare, lasciando ancora più densa e stazionaria la coltre perenne che avvolge la regione. Un lungo capitolo a parte richiederebbero gli altri campi dell'inquinamento ambientale, in particolare il sistema idro-geologico, la costituzione precaria dei parchi, il dissesto generato dall'apertura di un alto numero di cave  e le problematiche connesse allo smaltimento dei rifiuti, con anche l'apertura di nuovi inceneritori.

 

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Auto elettrica di inizio '900

Dopo il disastro causato nel Lambro e nel Po, le misure di protezione sono apparse nella loro grave insufficienza. Insomma, possiamo stare tranquilli nella nostra centrifuga, paghiamo pure la multa salata all'Europa per l'inquinamento, andiamo a piedi solo la domenica e ammaliamoci pure con calma, tanto c'è la sanità lombarda pronta ad intervenire con efficienza.

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

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