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Vasche di laminazione, un nuovo pericolo
per il Parco della Villa Reale di Monza

Riceviamo e pubblichiamo.

Aspettando la Provincia di Monza e Brianza
Il Museo degli Orrori: Brutali Attacchi al Parco Storico di Monza, il Canale della vergogna
ora le grandi vasche di laminazione:

- prima la Muraglia Cinese al Rondò ( legittima o no?);

- poi la pensata di un mega parcheggio sotto (ma con tutte i buchi e manufatti e tagli di piante anche sopra) ai Boschetti ( tridente del Canonica e poi del Tazzini), affermando che non sono un bene ambientale partecipe del complesso paesaggistico Città storica e Villa reale ( da non credere ma l’hanno detto davvero!);

- ora la bella idea di utilizzare il Parco storico come un gruviera, bucandolo per fare grandi vasche di laminazione paludose per l’acqua del Lambro in piena senza capire che il problema è il controllo dell’intero percorso del Fiume e non solo a Monza.

- se si pensa poi che il Centro destra, già con il precedente Governo Berlusconi, aveva approvato un Canale scolmatore all’aperto, in cemento (da non credere ma vero), davanti alla Villa sino a Villasanta per poi uscire, dal viale delle industrie, sotto la Cascinazza (guarda caso), rovinando il grande viale verde della Villa , gran parte della Città e aggravando non da poco i problemi di Cologno, Sesto, Milano Parco Lambro.

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Primo progetto del vergognoso canale scolmatore al Ponte delle Catene nel Parco di Monza
Un segnale di cosa ci aspetta se non protestiamo
Si ha l’idea di cosa ci aspetta se anche la nuova Provincia di Monza e Brianza passa a costoro.

Recentemente l’Autorità di Bacino sembrerebbe aver confermato l’intenzione di realizzare il by-pass per scongiurare l’inondazione del Centro di Monza. Dico del Centro di Monza e poca cosa a Villasanta dato che questo fantomatico Canale uscirebbe nel Lambro subito a sud di Monza aggravando la situazione dei Comuni sottostanti e lungo il Lambro come Cologno, Sesto, la stessa Milano, per la parte interessata.

Di questo Canale approvato dal Governo Berlusconi di allora si è già detto: sulla gravità ambientale di compromissione del Parco Reale ( il Canale esce dal Lambro poco prima del ponte delle Catene, deturpa l’intero cannocchiale storico alberato della Villa reale sino al confine con Villasanta.

Anche in Consiglio il Sindaco, come lo eravamo stati noi prima con l’Amministrazione Faglia, è stato chiaro nel definire questo scempio come improponibile ( su richiesta intervennero allora anche le soprintendenze nazionali oltre che regionali e di zona).

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Stampa di Sanquirico del Viale Verde
Qui passerebbe il Canale Scolmatore approvato dall’allora Governo di centro destra e ancora confermato
La Giunta attuale vuole fare grandi vasche di esondazione del fiume nei paesaggi del Parco

Risulta però evidente che studi “solo municipali” e non inseriti in un quadro territoriale che richiami anche alla partecipazione regionale e provinciale, oltre che dei Comuni interessati, rischiano di apparire del tutto insufficienti e dannosi oltre che contrastanti con le attuali decisioni e previsioni della Autorità di Bacino.

L’Amministrazione comunale ha “prolungato” senza alcuna gara l’incarico inerente gli elaborati del rischio idraulico per decine di migliaia di euro. Oscura la finalità ma non troppo: Si pensa a fare delle grandi vasche nel Parco storico per la “laminazione” delle acque di piena del Lambro. Intaccando zone di altissimo valore paesaggistico ( il complesso Parco e Villa reale) che a ragione è ritenuto un raro monumento storico-ambientale.

A detta di esperti appare chiaro che gli interventi devono riguardare la gestione delle laminazione delle piene su tutta l’asta del fiume, partendo in particolare dal Lago di Pusiano e risalendo anche al bacino di alcune Bevere e Torrenti affluenti. Purtroppo i primi lavori iniziati di questi interventi promossi dalla Regione, lungo il fiume sono fermi e in grave ritardo.

Monza ha già deliberato la partecipazione al “Contratto di Fiume” ( Del.n. 588 del 2007 : Atto di indirizzo ed adesione al protocollo di intesa per la definizione del “Contratto di Fiume Lambro” ai sensi della Legge regionale n. 26/2003) è in questa sede che si deve giocare il coordinamento degli interventi per raggiungere la sicurezza idraulica senza pensare a rovine e danni di un bene ambientale e storico così rilevante come il Parco di Monza. Addirittura Monza dovrebbe essere tra gli Enti costituenti la “Segreteria tecnica”, che doveva essere operativa già dal lontano ottobre 2007 . Il tutto come da Protocollo allegato alla delibera. A 19 mesi di distanza il nulla, neanche i sacchi di sabbia pronti e il muro di protezione dalle esondazioni in via Annoni dove l’acqua è uscita. .

Si vorrebbe anche conoscere i reali tempi e utilità di una ipotesi molto costosa ( quella delle vasche paludose nel Parco storico) il cui risultato al massimo conterrebbe parzialmente piene minori, e con tempi brevi e cioè “impulsive”. Infatti sembra proprio che la grave compromissione de Parco non valga proprio lo scopo, sia per i tempi limitati o ritardati di poco della piena, sia perché i danni in questo caso possono essere contenuti con altri interventi e comunque non sarebbero tali da giustificare una spesa consistente per un intervento non risolutivo. I rilievi sulle piene avvenute, anche recenti sconsigliano di agire con pesanti interventi nel Parco, sia in ragione delle quantità che dei tempi, ma di approfondire maggiormente la laminazione in più punti lungo il fiume a nord di Monza. Ciò non significa che il Parco in questo sistema non possa fare la sua parte, ma come ultima risorsa e senza pesanti lavori di compromissione paesaggistica, altrimenti si dovrebbe intervenire per oltre quattro vasche con opere complesse di afflusso e deflusso. Vi sono forti perplessità su interventi che scaverebbero profondamente per poi riportare il coltivo e garantire la permeabilità, modificando il paesaggio originario.

Come fidarsi di candidato alla presidenza della Provincia che in due anni di amministrazione a Monza , in Giunta, non ha portato una idea qualunque e che, alla prima piccola inondazione ha perso i nervi dicendo in via Annoni, preoccupato di infangarsi le scarpette, non era prevedibile, non era prevedibile!. Quando da più di una settimana pioveva a dirotto? Non sono nemmeno stati capaci di inondare i prati della Cascinazza per proteggere Cologno, Sesto e Parco Lambro. Hanno detto che il privato non si tocca! Il Parco storico invece è di tutti noi e se ne può fare un aquitrinio per la sprovvedutezza di costoro e spendendo anche milioni di euro.

Ma si, ma dai, pensiamo alla Miss Modoetia.

Alfredo Viganò