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La Giunta comunale di Monza ha approvato una delibera dal titolo “Linee guida per la riqualificazione dei Boschetti Reali e dei Giardini Reali in occasione dell’Expo 2015”. Resta il nodo di Via Boccaccio

Recentemente la Giunta comunale di Monza ha approvato una delibera dal titolo “Linee guida per la riqualificazione dei Boschetti Reali e dei Giardini Reali in occasione dell’Expo 2015”, per concorrere agli stanziamenti di un recente decreto-legge nazionale che stanzia un fondo di ben 500 milioni per “promuovere la valorizzazione di specifiche aree territoriali, culturali e ambientali”.
In occasione di un incontro con alcuni rappresentanti del gruppo “Andiamo ai Boschetti”, promosso da Virginia Fumagalli e Anna Martinetti, il Sindaco Roberto Scanagatti ha anticipato alcuni elementi interessanti del progetto. Ha esordito dicendo che l’obiettivo principale è quello di ristabilire il collegamento della Villa Reale e  del Parco con la città,  di cui i Boschetti sono il tramite; collegamento  a suo tempo eliminato con la costruzione della Via Boccaccio.

Il conseguimento di questa ricongiunzione  avrebbe una grande valenza storica e paesaggistica, perché consentirebbe la restituzione  dei Boschetti Reali al complesso Villa-Parco. A questo scopo il Comune intende costituire un gruppo di lavoro altamente qualificato, che dovrebbe redigere un master plan entro il mese di maggio, data di scadenza per la presentazione dei progetti.

Queste notizie  suonano ovviamente come una  musica per le orecchie di  chi ha a cuore le sorti della Villa Reale e del Parco,  massima espressione dell’identità  di Monza insieme alla Corona Ferrea e al Duomo. Il restauro dei Boschetti, insieme ai Giardini,  è fondamentale per eliminarne  lo stato di abbandono, causa principale della scarsa frequentazione da parte  dei  cittadini e, al contrario, di attrazione per spacciatori e malintenzionati.  Ma non sarà sufficiente per realizzare  quel ricongiungimento  che costituisce l’obiettivo principale del progetto. A questo scopo sarà  inevitabile intervenire sulla viabilità. 

La soluzione è  ben prevista dal progetto vincitore del concorso internazionale per il restauro della Villa vinto nel 2005 dal Gruppo Carbonara, con il  trasferimento  in galleria della Via Boccaccio. Certamente  una soluzione viabilistica di questo respiro   non potrebbe rientrare in un  piano   che deve  avere una  prospettiva breve (l’Expo del 2015). Ma dovrebbe  essere comunque riaffermata,   inquadrando il master plan   in  una visione   di lungo termine.  

Tuttavia,  il Sindaco è parso escludere questa prospettiva, accennando anche a problemi tecnico-ambientali. Ha invece prospettato l’idea che,  una volta realizzata la Pedemontana  che transiterà a nord del Parco,  la Via Boccaccio verrebbe  liberata dal grande traffico e, se ho capito bene, potrebbe essere addirittura eliminata. Ha anche accennato a soluzioni interessanti il  Viale Cavriga, per il quale ricordo che a suo tempo era stato proposto l’interramento. Cosa che però sembra veramente irrealistica, data la lunghezza del percorso (circa due chilometri).

 

 

Naturalmente non ho la competenza per esprimere un giudizio su queste ipotesi. Ma resto modestamente dell’idea  che la Via Boccaccio continuerà a svolgere una funzione ineliminabile di attraversamento, e che il trasferimento in galleria  del suo breve percorso sarebbe la soluzione più razionale. Allora, nulla da fare nel breve termine per ricongiungere la città con la Villa e il Parco?
A mio parere sì: trasformando la Via Boccaccio da arteria di traffico veloce che  termina  con un collo di bottiglia testimone di gare pericolose a chi passa per primo, in una strada a traffico controllato  (già peraltro imposto dai cartelli con il limite dei 50 km all’ora).

Ciò  potrebbe essere ottenuto con l’eliminazione dell’orribile e infrequentabile  sottopasso pedonale tra il cancello dei Giardini (da rifare) e il viale centrale dei Boschetti, e la sua sostituzione  con un passaggio zebrato per pedoni e ciclisti  a raso  attraverso la Via Boccaccio, protetto da adeguati segnalatori e rigorose limitazioni d velocità per i veicoli. In tal modo il restauro del viale centrale dei Boschetti e la recente decisione di intitolarlo  a Eugenio Beauharnais, creatore del Parco,  consentirebbe veramente di recuperare nella sua grandiosità la prospettiva sud tra la Villa e il centro città.

Questa soluzione potrebbe (dovrebbe!) essere rafforzata con altri due attraversamenti analoghi: uno   sulla direttrice dei Boschetti che porta all’ingresso delle antiche scuderie della Villa, oggi sede dell’Istituto Statale d’Arte-Liceo Artistico. Questo invoglierebbe gli studenti ad usufruire dei Boschetti come luogo di ricreazione, negli intervalli delle lezioni, riportandoli a nuova  vita. L’altro  tra la Via Petrarca e la bella porta neogotica di accesso al Tennis Club,  restaurata sotto l’amministrazione Faglia. Quest’ultimo attraversamento avrebbe anche la preziosa funzione di scoraggiare   le gare tra automobilisti per  passare  per primi nella strettoia finale di Via Boccaccio.
Allora sì che si potrebbe parlare di un ricongiungimento tra la città e la Villa Reale!
Tra l’altro, questa soluzione (magari alberata!) sarebbe coerente con uno degli obiettivi del PGT in corso di revisione: la priorità alla viabilità “dolce”, cioè ai percorsi ciclistici e pedonali.

Detto questo, qualche considerazione sul restauro.
Per i Boschetti, credo che non sarebbe difficile rifarli “com’erano”. Si tratterebbe di recuperarne, oltre alla vegetazione, sentieri e panchine,  alcune  simmetrie,  rifacendo la rotonda centrale e richiamando in vita le quattro fontane originarie, due delle quali sono state eliminate e le altre due sono asciutte e deturpate.

Per i Giardini il discorso è più complesso. Una volta restaurati, essi potrebbero competere con i più famosi giardini, orti botanici, arboreti  storici del mondo. Ma non si tratta solo di recuperarne il patrimonio arboreo, che vanta peraltro un centinaio di  essenze   originarie di ogni parte del mondo. Si tratterebbe di riportare all’ammirazione dei visitatori   le strutture, oggi quasi invisibili per il degrado,  che fanno dei Giardini Reali una realtà unica: dal Giardino Roccioso, alla fontana del Nettuno con i cavalli emergenti dal Laghetto, al Tempietto, all’Antro di Polifemo, alla Roggia Principe e alle altre vie d’acqua, al labirinto sul fronte nord della Villa, progettato ma mai realizzato,  che dovrebbe sottrarre alla vista   gli impianti tecnici della Villa costruiti    senza alcuna riflessione circa il  loro impatto ambientale.

Una considerazione  finale: l’Associazione Industriali di Monza e Brianza ha la sede proprio di fronte ai Boschetti  Reale. Non dovrebbe essere sensibile alla loro estetica e vivibilità, se non altro per gli ospiti internazionali in visita?

Gli autori di Vorrei
Giacomo Correale Santacroce
Giacomo Correale Santacroce

Laureato in Economia all’Università Bocconi con specializzazione in Scienze dell’Amministrazione Pubblica all’Università di Bologna, ha una lunga esperienza in materia di programmazione e gestione strategica acquisita come dirigente e come consulente presso imprese e amministrazioni pubbliche. È autore di saggi e articoli pubblicati su riviste e giornali economici. Ora in pensione, dedica la sua attività pubblicistica a uno zibaldone di economia, politica ed estetica.

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