QUALCHE DOMANDA ALL’ASSESSORE SASSOLI SULLA VARIANTE AL PGT

 Leggiamo nel testo della delibera di giunta che l’AC intende mettere mano alle Norme tecniche del PGT vigente per “semplificarle” con lo scopo di sbloccare l’attività edilizia, e rimpinguare così le casse comunali attraverso i relativi oneri di urbanizzazione (si veda intervista del Giornale di Monza del 22 dicembre 2018). 

Nella delibera si fa riferimento ai contributi dei partecipanti al Tavolo tecnico, alcuni dei quali contenenti richieste di totale deregulation delle norme del PGT.

Quindi domandiamo: questa Amministrazione Comunale in che direzione intende modificare tali Norme o il PGT?

1) Erodendo le già scarse aree agricole che il PGT salvaguarda?

2) Aumentando ulteriormente gli indici edificatori sugli ultimi fazzoletti di terreno libero che, destinati dal PGT ad aree C (residenziali di completamento), in particolare nel quartiere Cazzaniga ma non solo, stanno addensando l’edificato con grande preoccupazione dei cittadini?

3) Liberalizzando le altezze degli edifici che, se in particolari situazioni possono portare a soluzioni interessanti, nel tessuto edificato rischiano di compromettere definitivamente la qualità della vita e del paesaggio urbano?

4) Riducendo drasticamente la dotazione di standard richiesta, cioè le aree e le opere per servizi che devono essere ceduti/realizzati a seguito degli interventi edilizi? Consentendo la loro totale monetizzazione?

Ci auguriamo che l’Amministrazione Comunale abbia un punto di vista più lungimirante.

La crisi del mercato immobiliare non è dovuta ai “lacci e lacciuoli” del PGT ma alle storture del mercato stesso. Oggi insistere nel puntare sullo sviluppo immobiliare è una via senza uscita.

Monza ha bisogno di puntare su una crescita di qualità e non su uno sviluppo quantitativo e volumetrico che non ha ragione d’esistere semplicemente perché non risponde ad un bisogno reale. Le migliaia di case sfitte e le due decine di Piani attuativi approvati da anni e neppure iniziati ne sono la dimostrazione.

Gli interlocutori a cui rivolgersi sono altri: i cittadini che esprimono i loro bisogni, la miriade di piccole imprese che testimoniano una vocazione produttiva multisettoriale della città, gli operatori in grado di valorizzare (dal punto di vista culturale e anche turistico) l’enorme patrimonio storico-artistico-ambientale di Monza.

E dunque altri sono gli interventi correttivi necessari su questo PGT per invertire la rotta e rendere “appetibile” la nostra città per gli investimenti:

- Puntare in primo luogo sugli interventi di restauro di Villa Reale e Parco, oggi completamente e incredibilmente assenti nelle previsioni del PGT, facendo del complesso monumentale il fattore strategico di attrattività internazionale della città di Monza, attraverso una paziente e graduale lavoro di ricostruzione del suo disegno unitario e originale.

- Ridurre le previsioni residenziali negli ambiti di trasformazione (AT) sulle aree dismesse in favore di funzioni produttive, terziarie e a servizi pubblici e privati, reinserendole nel ciclo produttivo, con un progetto globale che preveda ampi spazi a verde e servizi (soprattutto lungo il canale Villoresi) e con una attenzione particolare al recupero dei manufatti esistenti, in un’ottica di urbanistica partecipata.

- Azzerare gli interventi a consumo di suolo (aree C, D perimetrate e AcT), che Monza non si può più permettere, restituendo alle aree libere intercluse nel tessuto edificato la funzione di polmone per una migliore qualità della vita, tutelando e riqualificando le aree agricole periurbane, avviando i progetti dei parchi della Cascinazza, del Villoresi, del Ricordo, degli sport e spettacoli all’aperto, nella cui attuazione devono essere coinvolti anche gli operatori privati.

Il Libro bianco 2.0, che abbiamo redatto e pubblicato nel novembre scorso, raccoglie tutte queste proposte e può essere la base per un confronto tra cittadini, operatori pubblici e privati, amministrazione comunale per una revisione del PGT attenta più ai bisogni della città che alle richieste degli operatori immobiliari.

Il Coordinamento di Comitati e Associazioni di Monza

Monza, 18 gennaio 2019