Sul prolungamento della M5 adesso sono Regione e Milano a tirare in lungo sulla firma della Convenzione Giocano col fuoco, il rischio di perdere i fondi statali è reale. Ma quanto è pesante l’iter per la metropolitana leggera? Giorno dopo giorno scopriamo nuovi passaggi formali che si aggiungono a quelli (tanti) già noti. Passaggi affrontati con molta, troppa calma. Meccanismi che sono teoricamente di garanzia, ma di fatto rappresentano una pesante zavorra per l’efficienza e l’operatività e nascondono forti rischi. Poco più di un mese fa eravamo a sollecitare il Ministero Infrastrutture perché preparasse il testo della Convenzione da sottoscrivere con Regione e Comuni per vincolare, finalmente, i fondi statali messi a bilancio dallo Stato. Novecento milioni stanziati ormai un anno fa. Oggi siamo costretti a sollecitare Regione Lombardia e Comune di Milano i quali, in veste di capofila degli enti locali coinvolti, hanno in mano da 15 giorni la bozza della medesima Convenzione. Non solo qualche funzionario esperto deve leggere e verificare la bozza, com’è ovvio, ma anche occorre un ok con delibera delle rispettive Giunte. Poi bisognerà aspettare che queste due approvazioni diventino formalmente esecutive, prima di scendere a Roma per la famosa, indispensabile, preziosa firma collegiale. Il problema è che questi tempi infiniti ci fanno correre un rischio molto serio. E’ trascorso un anno e a Roma si sta già preparando il nuovo documento di bilancio dello Stato. Poiché lo stanziamento dei 900 milioni per il prolungamento di M5 non è ancora definitivamente “blindato” dalla Convenzione, a qualche funzionario a caccia di fondi (e sappiamo tutti quanto è frenetica e spasmodica questa ricerca) potrebbe venire in mente di stornare quel “vecchio stanziamento inutilizzato” a favore di altri obiettivi. Insomma: questa prima, primissima parte dell’iter burocratico deve assolutamente concludersi entro pochi giorni, altrimenti corriamo seriamente il rischio che Monza perda il treno di questa grande, irripetibile, opportunità.