“IN VIAGGIO CON LEA”, TREKKING PER RICORDARE LEA GAROFALO

Parte il 18 maggio il cammino del referente del coordinamento di Monza Brianza Valerio d'Ippolito e di Valentino Marchiori da San Fruttuoso di Monza a Pagliarelle, frazione di Petillia di Policastro, in memoria della testimone di giustizia Lea Garofalo

MILANO. Un viaggio inverso, dalla morte alla vita, che percorra tutta l'Italia collegando la provincia di Monza Brianza a quella di Crotone: parte la mattina del 18 maggio “In viaggio con Lea”, il lungo trekking che condurrà il referente del coordinamento di Libera di Monza Brianza Valerio d'Ippolito e l'amico Valentino Marchiori da  San Fruttuoso di Monza, luogo in cui nel novembre 2009 è stato fatto sparire il corpo della testimone di giustizia Lea Garofalo, a Pagliarelle, frazione di Petilia Policastro, dove Lea invece è nata.

Il cammino si svilupperà in una sessantina di tappe e fino a Solopaca (BN) seguirà l'itinerario della via Francigena, spostandosi poi lungo un percorso di cammino che D'Ippolito e Marchiori hanno organizzato personalmente e che li condurrà a Pagliarelle (KR), dove intendono deporre simbolicamente un mazzo di fiori al monumento di Lea Garofalo. L'arrivo a destinazione è previsto indicativamente per la metà di luglio. 

La decisione di organizzare un percorso così lungo e impegnativo è frutto dell'intensa e sofferta partecipazione di Valerio d'Ippolito a tutte le udienze del processo d'appello nel tribunale di Milano - processo che nel maggio 2013 ha portato alla conferma dell'ergastolo per Carlo e Vito Cosco, Rosario Curcio e Massimo Sabatino e dei 25 anni di reclusione per Carmine Venturino per il sequestro e l'omicidio di Lea Garofalo – e alla volontà di tornare, attraverso un cammino lungo e lento, alla terra da cui egli stesso è originario. Durante il cammino, Valerio d'Ippolito e Valentino Marchiori si sono resi disponibili per incontri informativi sulla vicenda di Lea Garofalo.

“In viaggio con Lea ” è quindi un viaggio di ritorno simbolico, così come simbolica è la scelta della primissima tappa del cammino: Trezzano sul Naviglio, presso Libera Casa, villa confiscata alla mafia e intitolata a Angelo Vassallo che è diventata il “quartier generale” della legalità democratica e un polo di formazione sensibilizzazione contro i fenomeni mafiosi in Lombardia. 

«Abbiamo bisogno di segni, di segnali - dichiara Davide Salluzzo, referente regionale di Libera in Lombardia -: abbiamo la necessità di raccontare la storia di Lea, abbiamo bisogno tutti di una cittadinanza che “Vede, Sente, Parla”! Questo è un cammino di vita e di speranza!». 

Milano, 14 maggio 2014