UN’ALTRA INTOLLERABILE MORTE SUL LAVORO. E’ SEMPRE FATALITA’?

Questa volta è toccato a Domenico Bettoni l’operaio bergamasco di 25 anni che ieri intorno alle 16, mentre stava lavorando sul tetto di una palazzina di via Novara a Desio, durante la movimentazione di alcune lastre in metallo è rimasto gravemente ferito ad una gamba e nonostante gli immediati soccorsi e il successivo ricovero presso l’ospedale di Desio, questa mattina ha perso la vita. La CGIL di Monza e Brianza esprime un forte cordoglio e la propria solidarietà e vicinanza alla famiglia di Domenico. Saranno gli organismi competenti ad accertare la correttezza delle misure di prevenzione, la dinamica e le cause dell’infortunio mortale e le eventuali responsabilità. Per quanto ci riguarda va respinto e smascherato il continuo tentativo, anche di importanti personalità politiche, istituzionali e aziendali, di attribuire la tragica sequenza di infortuni mortali sul lavoro sempre e solo ad un unico colpevole: la fatalità. Quasi sempre gli infortuni mortali avrebbero potuto essere evitati in presenza di una corretta informazione, di una formazione adeguata, di una reale applicazione delle misure di prevenzione, di una piena disponibilità e utilizzo dei dispositivi di protezione. Proprio l’informazione e la formazione sono fra i fattori più importanti di prevenzione in generale. Per questo come sindacato continuamente rivendichiamo maggiore efficacia e concretezza dei sistemi di gestione della sicurezza interni ai cantieri e sollecitiamo percorsi formativi certi ed adeguati per tutti.

Monza, 8 luglio 2016

CGIL di MB