20100323-berlusconiNo, Silvio Berlusconi non lo è. E prima se ne va, meglio è. Per tutti. Anche per lui.

Certo, io sono un anti - berlusconiano convinto e fin dalla sua discesa in campo. I Paperon dei Paperoni in politica non mi sono mai piaciuti. Ma tuttavia assicuro il Cavaliere che non sono nè invidioso delle due fortune e dei suoi successi nè nutro odio verso alcuno. Scarsa simpatia, sana avversione politica sì. E pugnace anche.

In testa e nell’animo ho ben radicati dei principi forti, che oggi chiamano valori. Solidarietà, onestà, senso della famiglia, avversione alle disparità che oggi si sono fatte clamorose. In pratica sono uno che si arrabbia quando legge il vertiginoso aumento delle sue fortune , sulla cui origine peraltro mi piacerebbe, ingenuamente, sapere di più. L’invidia non c’entra proprio. C’entra invece quel senso di giustizia sociale molto predicato ma poco attuato. Eppure il popolo dei mille - millecento euro al mese , dei pensionati che di euro ne mettono assieme spesso solo cinquecento, dei giovani precari che nemmeno quei 500 riescono a racimolare, dei cassintegrati e dei disoccupati ( un esercito in crescita costante ), sono elementi di una realtà che per molti è diventata insopportabile. Se la può consolare, io mi indigno anche per i bonus, benefit, le stock options dei grandi manager pubblici e privati per non parlare dei loro insultanti redditi da lavoro o da pensione. Ho la forza di indignarmi anche per le indennità dei nostri parlamentari, consiglieri regionali, sottosegretari, ministri, grand commis dello Stato e dei privilegi loro riservati. Di tutti : di destra, di centro e di sinistra.

Credo che da un “ ritocchino “ al ribasso potrebbe venire il finanziamento di una grande riforma tesa ad innalzare i redditi più bassi e a ridurre ( non dico eliminare, ben inteso ) la scandalosa forbice contro la quale noto troppi silenzi. Mi riferisco non solo a lei, Paperon dei Paperoni, ma anche a chi le sta attorno nei vari palazzi del potere, delle carriere, dei soldi facili ed esagerati.

Faccia questa riforma, la urli, la illustri in tutte le piazze e dagli schermi di tutte le sue televisioni. E allora forse potrò prendere in considerazione il suo Partito dell’Amore. Che altrimenti rischia di apparire – mi consenta - un presa per il culo.

(Foto tratta da www.tusciaweb.it)