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Giornata dell’ambiente e della sostenibilità della Brianza

 

Riceviamo e pubblichiamo

IN BRIANZA SUL SENTIERO DELLA SCIENZA
LOUIS PASTEUR
Giornata dell’ambiente e della sostenibilità della Brianza – seconda edizione 8 e 10 maggio 2009 L’avventura della scienza in Brianza.

Ambiente, scienza, innovazione per lo sviluppo locale

• 8 maggio – Monza Vicolo Ambrogiolo, 6 (sede CCR), ore 21 - Dibattito pubblico Il progetto di Green Man di “casa del fiume / ecocentro Louis Pasteur”: confronto tra cittadini ed istituzioni locali

• 10 maggio – valle del Lambro Inaugurazione del sentiero della scienza Louis Pasteur. Escursione nel parco della valle del Lambro da Macherio / Canonica a Triuggio, con visita e animazione teatrale a Villa Monterosso (Rancate di Triuggio). Partenza ore 10 dalla stazione FS di Macherio / Canonica, arrivo ore 18 stazione FS Triuggio / Ponte Albiate

Quota di partecipazione€ 5, comprensiva di accompagnatori, pasto campagnolo, spettacolo teatrale. In caso di pioggia battente, la manifestazione si terrà alle ore 15 presso l’Oratorio di Rancate di Triuggio, via Giovanni XXIII. Per partecipare all’iniziativa è necessario iscriversi entro venerdì 8 maggio inviando una mail a info@greenman.it o telefonando al 3487059690

Questo progetto concreto nasce dalla ricerca storica ed antropologica sulla Brianza dell’associazione Green Man. Abbiamo infatti trovato una lettera di Louis Pasteur, inedita in Italia, che conferma quanto trasmesso dalla memoria orale relativamente alla presenza dello scienziato francese in Brianza, qui chiamato da Guido Susani per porre rimedio alle malattie del baco da seta. Dunque una immagine inusuale della Brianza, che indica come, già nell’800, nel nostro territorio si sapesse applicare alla produzione il meglio della ricerca scientifica mondiale di allora. Insomma un anticipo di quella che ai giorni nostri è chiamata “società della conoscenza”. Perché questo non deve avvenire oggi? Nel solco di questa tradizione, Green Man propone la costituzione della Casa del fiume / Ecocentro della valle del Lambro Louis Pasteur. Ovvero un laboratorio di idee e soluzioni pratiche per imparare in modo attivo e coinvolgente come migliorare sin da ora il nostro modo di vivere e di produrre, tutelando l’ambiente e il futuro delle prossime generazioni. Il tutto svolto un contesto piacevole, ricavato in un’area naturale e di archeologia industriale della nostra valle.

AMacherio / Canonica si scende verso il fiume per poi, prima del ponte sul Lambro, prendere a sinistra il sentiero / pista ciclabile che, sulla sponda destra del fiume, porta verso nord. Si procede nel bosco, ma dando uno sguardo alla sponda opposta, dove si trova l’antico nucleo rurale in abbandono di cascina “Molinaccio” Canonica. I campi e il complesso danno ancora una idea dell’importante funzione avuta dall’agricoltura in Brianza. Mentre la poco distante cinquecentesca Villa Taverna ci ricorda la significativa funzione “turistica” e culturale delle ville patrizie. Proseguendo, dopo pochi chilometri, incontriamo invece tracce sempre più evidenti del paesaggio della fase storica della prima rivoluzione industriale. Nei pressi del nuovo ponte tra Sovico e Triuggio notiamo l’ex-scatolificio Tassi e, superato il nucleo di Molino Bassi, arriviamo nei pressi dell’area dismessa ex-Viganò. Nella produzione di tessuti in cotone in quei tempi erano occupati migliaia di operai, che provenivano dai vari comuni circostanti. Noi vorremmo che torni a vivere, diventando la “casa del fiume / ecocentro della valle del Lambro”. Allora l’uso delle acque del fiume Lambro avveniva per scopi diversi: per l’agricoltura e per le ville (da qui partiva la roggia principe per i giardini della Villa Reale di Monza), per fornire energia prima meccanica per filande e mulini e poi elettrica, per l’igiene, per la pesca e per lo svago per la gente. Ma il Lambro, ahinoi, incominciava già ad essere inquinato, tanto che i cittadini di Molino Bassi furono costretti, nel 1894, a scrivere quella che forse è la più antica petizione popolare “ecologista”. Superato il ponte tra Albiate e Triuggio, si prende a sinistra, e, nei pressi della chiesa, si sale per Stradetta, percorso un po’ scosceso, tagliando i tornanti di via Serafino Biffi. Si sbuca di fronte al fabbricato, posto sul lato opposto della strada, al civico 9, che ospitò l’importante struttura di ricerca “Istituto bacologico Guido Susani”. Qui, utilizzando strumenti scientifici allora di avanguardia, come il microscopio, decine di donne brianzole erano impegnate a selezionare i migliori esemplari di baco da seta, per poi far deporre alle farfalle uova di esemplari che fossero immuni da malattie. Venivano utilizzati strumenti e metodi di ricerca messi a punto dallo scienziato francese Louis Pasteur, con il quale il Susani aveva stretti rapporti di collaborazione. Ritorniamo su via Biffi, percorrendola sino al Santuario della Assunta (che conserva importanti dipinti dell’Appiani). Di fronte si nota Villa Monterosso, casa di campagna di Guido Susani, da lui ampliata e ristrutturata in stile liberty, inglobando una preesistente villa del ‘600. Proprio qui fu ospitato, nel settembre 1876, lo scienziato francese, che si trovava a Milano per un congresso sericolo internazionale. Nel vicino parcheggio troviamo due magnifici esemplari di gelso, miracolosamente sopravissuti.All’angolo di Villa Monterosso si prende via della valletta, che la costeggia per un lungo tratto, diventando quasi subito una gradevole strada sterrata e infine un sentiero. Proseguendo, si supera a guado il torrente Brovada (solitamente in secca …), entrando poi nel bosco e prendendo verso destra. Dopo un breve percorso, si esce quindi nel grande prato che precede il cimitero di Triuggio. Qui inizia l’ultimo tratto del percorso, che ora si svolge su asfalto. Dopo un percorso di circa cinque minuti di cammino sul marciapiedi in via Dante, costeggiando la ferrovia, siamo alla stazione FS diTriuggio / Ponte Albiate, fine del nostro itinerario.

Il sentiero della scienza Louis Pasteur è lungo circa 6 chilometri e può essere percorso a piedi o
in bicicletta, partendo dalla stazione ferroviaria di Macherio / Canonica e arrivando infine a quella di
Triuggio / Ponte Albiate. Lungo il percorso, che si sviluppa tutto all’interno del parco regionale della
valle del Lambro, è possibile avere ancora una idea di com’era il paesaggio della Brianza tra l’800 e l’inizio
del ‘900 e quale fosse allora il rapporto tra uomo e ambiente.