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Il progetto di trasformazione di un edificio industriale in disuso in uno spazio di condivisione, compartecipazione, collaborazione. Succede a Sovico, nel cuore della Brianza dove una ex manifattura tessile è stata trasformata in spazio coworking e in uno studio d’arte, protagonisti Alberto Mariani e Dario Brivio.

 

Incontro Dario  Brivio un sabato mattina. L’appuntamento è in via Giovanni da Sovico, al civico 96. L’architettura è quella tipica delle piccole manifatture della Brianza. Ci troviamo presso quella che un tempo era l’industria tessile Mariani.

Dario mi fa accomodare su un pezzo di scarto industriale riciclato con funzione di seduta. Mi posiziono molto vicina ad una stufa di ghisa che sprigiona un calore pazzesco, riconosco la legna di faggio impilata alla parete.

Iniziamo a parlare, voglio sapere come è nata la collaborazione con Alberto Mariani, proprietario dell’edificio. Scopro che Dario e Alberto si sono conosciuti ad una delle iniziative di Sovico in transizione, e che ben presto una semplice chiacchierata si è trasformata in una idea progettuale condivisa. L’idea è di dare nuova vita all’edificio industriale di proprietà di Alberto: lui ha già iniziato un anno e mezzo fa con l’istituzione di un coworking nell’area adibita ad uffici; a questo primo step si affianca Dario che ricaverà uno studio d’arte nella parte dove un tempo si trovavano i macchinari e gli utensili.

Raggiungiamo Alberto via telefono e subito gli chiedo com’è nata l’idea del Co-working. Mi racconta (e già percepisco il grande entusiasmo nella voce) che tempo fa lesse su La Repubblica un articolo su questa nuova tendenza del Co-working e trovandola molto interessante si è detto: «Perché no? Avevo a disposizione molto spazio e ho pensato che la condivisione con altri professionisti poteva portare con sé aspetti positivi, così mi sono subito attivato. Mi sono messo in contatto con Massimo Carraro, la mente ideatrice del progetto Coworking Project COWO. Ho deciso di affiliarmi a COWO anche perché mi garantiva dei servizi minimi e un supporto per lo start up. Coworking Project è un marchio ideato da Monkey Business srl di Milano con lo scopo di  coordinare e cercare opportunità per i coworking che vogliono agire insieme, uniti da uno stesso marchio».

Ma che cos’è esattamente il coworking?

ll Co-Working è una realtà che si è diffusa in tutto il mondo e recentemente anche in Italia. Nasce dalle esigenze di chi ha bisogno di un collegamento Wi- Fi, un fax, una stampante e una semplice scrivania, ma soprattutto della possibilità di condividere la propria esperienza di lavoro con gli altri. Gli stimoli creativi e le nuove idee arrivano spesso dal confronto e quando questo confronto avviene tra persone che fanno della libera professione il proprio mestiere, può capitare che ne nascono nuovi progetti da sviluppare insieme.  I Co-Work sono essenzialmente dei locali con delle postazioni di lavoro,uno spazio adibito a sala riunioni, naturalmente un collegamento Wi-Fi, stampante, fax a disposizione.

Chiediamo ad Alberto di parlarci del suo coworking. «Ci sono fino a sei postazioni utilizzabili, al momento due sono occupate in modo fisso per alcuni giorni al mese da Giacomo,che di professione fa il coach aziendale, e da Vittorio che invece è un informatico specializzato in e-commerce. Ovviamente a disposizione ci sono fax, stampante, sala riunioni e un luogo per il relax e le chiacchiere informali, con la macchinetta del caffè».

Termino la chiacchierata telefonica con Alberto e Dario mi accompagna nel locale co-working. Lo spazio è ben strutturato ed accogliente, qua e là si incontrano vestigia del passato, scampoli di tessuto, mobili di un tempo che ben si integrano con l’arredamento moderno, colorato, creativo. «Ho voluto utilizzare vecchi mobili di famiglia, scrivanie di un tempo proprio per dare continuità al passato nell’ottica del riuso, del riutilizzo, del recupero che vogliono essere i principi ispiratori di questo luogo insieme a quelli della collaborazione, della condivisone, dell’incontro».

Mi chiudo la porta del coworking alle spalle e penso che questa è la Brianza che mi piace. Quella che non rinuncia alla tradizione e al legame con il territorio, ma che sa inventarsi un presente senza paura, con entusiasmo, coraggio e molta buona volontà.

Saluto Dario e lo ringrazio per avermi accompagnata in questo viaggio alla scoperta di via Giovanni da Sovico numero 96, Sovico, Brianza. Mentre esco fervono i lavori per l’inaugurazione dello studio d’arte Apeiron, domenica 29 gennaio ore 18.00. Questa è la storia che racconteremo nella prossima puntata!