20091119-operai_yamaha

La vicenda non è conclusa e dopo la discesa dal tetto i dipendenti dell'azienda di Lesmo continuano la trattativa per un accordo

Riceviamo e pubblichiamo

Dopo essere scesi dal tetto i quattro operai della società Yamaha Motor Italia di Gerno di Lesmo, stanno continuando assieme agli altri colleghi coinvolti dalla procedura di licenziamento, il presidio davanti ai cancelli per ricordare che la vicenda, nonostante il successo della loro inizaitiva "estrema" di lotta, non è finita.

Ancora più importante questa iniziativa lo è nella giornata di domani 29 dicembre, quando alle 10.30 si terrà presso il ministero del Lavoro in via Fornovo 8 a Roma, l'incontro tra le parti per definire i dettagi dell'accordo sulla Cassa Integrazione Speciale, accordo che è stato sancito nella notte del 22 dicembre scorso con la consegna di una dichiarazione da parte di Yamaha di concedere la CIGS e che ha consentito la"discesa dal tetto" degli operai in lotta.

I lavoratori e i loro rappresentanti sindacali, sono determinati a raggiungere il miglior accordo possibile, anche dal punto di vista economico, al fine di dare il giusto risarcimento ai lavoratori coinvolti da questa vicenda e far così pagare un prezzo alla società Yamaha per la sua decisione sbagliata di voler chiudere la produzione.

Con questi elementi di salvaguardia economici, ci sarà maggiore tranquillità ed i tempi necessari, per affrontare il percorso di ricollocazione e soprattutto la ricerca di nuove attività imprenditoriali.

Ricerca di nuove attività imprenditoriali che sino ad oggi è stata poco perseguita, perchè distratti dall'ottuso atteggiamento di Yamaha e dalla necessità di trasformare i licenziamenti avviati dalla stessa in CIGS.

Una volta definiti i dettagli dell'accordo sulla CIGS, bisognerà concentrarsi su questo aspetto ed esplorare tutte le possibilità che vi sono per raggiungere questo tipo di obbiettivo e salvaguardare in questo modo le professionalità presenti nel sito produttivo e dare un respiro di tipo occupazionale al nostro territorio brianzolo.

Sarà importante in tal senso il contributo di tutte le istituzioni, che hanno seguito con attenzione e determinazione questa "singolare" vicenda, affinchè supportino i lavoratori e le proprie Organizzazioni Sindacali con gli strumenti a loro disposizione per facilitare una soluzione in tal senso.

Gigi Redaelli

Segretario generale Fim Cisl Brianza

 

Aggiornamento

Il presidio davanti ai cancelli è proseguito anche nella giornata di ieri in concomitanza dell'incontro che si è tenuto tra le OO. SS. e Yamaha presso il Ministero del Lavoro a Roma, incontro previsto per definire i dettagli relativi alla Cassa Integrazione Straordinaria.
Il Direttore Generale del Ministero Mastropietro con la presenza del Direttore della Agenzia Regionale Lombarda Matone, hanno tenuto l'incontro in modo separato tra le due delegazioni, azienda e sindacati.
Come Fim Cisl abbiamo sostenuto con forza la nostra posizione ribadita ormai da giorni.
In particolare abbiamo riaffermato che non si doveva discutere solo di Cassa Integrazione, ma anche di incentivi sia per chi esce e per sostenere chi resta, questa è la richiesta avanzata dai lavoratori in lotta dello stabilimento di Lesmo della Yamaha ed illustrata nell'incontro al Ministero.
Abbiamo registrato un atteggiamento iniziale dell'azienda che è apparso di “ripicca” forse dovuto al clamore sollevato dalle forti proteste dei giorni scorsi, atteggiamento che sembrava non voler andare oltre alla CIGS.
A fronte di una iniziale indisponibilità della Direzione aziendale di non voler ragionare ne di integrazione al reddito ne di incentivi, come sindacato abbiamo reagito con forza e abbiamo chiesto l'intervento diretto di mediazione del Ministero per sostenere le nostre posizioni.
Abbiamo ribadito che a fronte dell'atteggiamento negativo dell'azienda e della sua scelta sbagliata e negativa di licenziare 66 persone e con tutto quello che è successo, non sarebbe stato possibile per l'azienda “cavarsela a costo zero” e che il perdurare di tale atteggiamento avrebbe rinfocolato di nuovo le tensioni tra i lavoratori.
Abbiamo inoltre sottoposto al Ministero una proposta che andasse oltre la normale ricollocazione e riqualificazione individuale prevista in casi simili, in quanto come Fim Cisl abbiamo ricevuto sollecitazioni per un progetto di riqualificazione industriale con attività alternative a quelle di Yamaha e con la possibilità di utilizzo degli spazi di Lesmo.
Su questo punto dovremo necessariamente intensificare l'azione nei prossimi giorni verso le istituzioni affinché ci aiutino a verificare le fattibilità del progetto.
Dopo una serie di contatti sempre a delegazioni separate, si è arrivati ad un piccolo passo in avanti positivo, in quanto la Direzione aziendale ha dato la propria disponibilità a discutere di CIGS (biennale per il settore industriale e annuale per quello commerciale) e di incentivazioni.
Il Ministero ha anch'esso sollecitato la direzione a ragionare su una disponibilità sostanziosa, rispetto a quella solo simbolica proposta inizialmente, per quanto riguarda l'incentivazione economica, anche come sindacato e RSU abbiamo ribadito che questa entità debba essere più che dignitosa per i lavoratori e le lavoratrici coinvolti.
Con questa disponibilità dell'azienda il Ministero del Lavoro ha riconvocato le parti per il 7 gennaio 2010 sempre con la presenza dell'Agenzia Regionale per tentare di arrivare ad un accordo definitivo.
Questa mattina 30 dicembre alle ore 11.00 davanti ai cancelli di Yamaha a Lesmo, nel proseguire il presidio, verrà illustrato in una assemblea ai lavoratori, il contenuto dei dettagli scaturiti dall'incontro di ieri.
La delegazione presente esprime parziale soddisfazione per i piccoli passi avanti che si stanno facendo in questa complicata vicenda.