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È nato il portale Visitbrianza.it. Un buon punto di partenza, ma che richiede molti miglioramenti. Soprattutto nell'individuare attrattori forti per richiamare i turisti.

 

Forse in Brianza non avremo grandi flussi turistici. Ma in compenso abbiamo il portale del turismo. Si chiama Visit Brianza (www.visitbrianza.it) ed è promosso da Camera di Commercio, Comune e Provincia di Monza. Pro e contro? Tra i ‘pro’, la buona fattura tecnica del portale. La grafica è un po’ troppo commerciale, ma il sito è completo, chiaro e usabile, con tutte le principali informazioni accessibili dalla home page e link alle sezioni strutturate in modo cliente-centrico (“sei un turista?”, “sei un operatore?”).

E un grande ‘contro’ su tutti: le scelte molto ‘tradizionali’ sui contenuti. Ok, tra gli itinerari, le ville patrizie e le colline di Montevecchia. Ma, dato che è piuttosto improbabile che un turista – per di più straniero – scelga di visitare le ville brianzole invece di farsi il giro dei Castelli della Loira in battello (o delle ville palladiane sul Brenta, per stare in Italia), forse era meglio puntare su qualcosa di più innovativo.

 

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Non c’è traccia nel portale, ad esempio, di un itinerario dedicato alla Brianza capitale del design e ai musei aziendali che i grandi nomi dell’arredo possono (o potrebbero) mettere in campo. L’autodromo naturalmente la fa da padrone e mette in secondo piano perfino la Villa Reale. Che, effettivamente, non essendo nemmeno attualmente visitabile non si saprebbe bene come promuovere, ma che è pur sempre dotata del più grande parco recintato d’Europa…

Tra li altri piccoli difettucci di gioventù, alcuni link delle pagine in italiano che puntano a contenuti in inglese e viceversa. Nel complesso, tentativo lodevole che si potrà molto migliorare nel tempo. Soprattutto promuovendo politiche di marketing territoriale che individuino chiaramente le peculiarità del territorio e le valorizzino per delinearne una “identità” precisa che sia attrattiva per i turisti. Ricordando che oggi il turista classico non esiste più, ma esistono tanti tipi diversi di “viaggiatori” che si muovono con motivazioni diverse. Tra i trend oggi più affermati, per esempio, il turismo enogastronomico (perché non ce n’è traccia negli itinerari??), ma anche il turismo religioso. E quello degli studiosi o dei semplici curiosi: la Brianza è stata in passato terra di Catari e di Templari, le cui vestigia (a volte ben mimetizzate) si trovano ancora abbondantemente sul territorio.  Anche questa, magari sulla scia dei vari Dan Brown, potrebbe essere una via.