Finanza etica, social lending, micro credito e azionariato attivo... Le strade per usare il denaro come leva per migliorare le cose sono davvero molte
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bbiamo parlato da queste righe del denaro (ricordate il “fido”, la moneta locale?), come strumento di scambio, di costruzione della fiducia di una comunità locale. Ma ci sono anche altri modi in cui il denaro passa per la nostra vita. Quando siamo in periodo di “buona” possiamo aver necessità di attivare un RISPARMIO, un INVESTIMENTO. Oppure, nei momenti difficili, possiamo necessitare di CREDITO, di un prestito.
Anche i più accorti attivisti e consumatori critici, spesso distinguono queste sfere dal semplice decidere dove acquistare frutta biologica perchè..... “il denaro è un'altra cosa”.
Eppure vi sono già oggi esperimenti innovativi, che permettono di sapere dove finisce il nostro denaro a risparmio (o addirittura ci permettono di deciderne la destinazione), che riducono al minimo le intermediazioni, che realizzano solidarietà (sia tra i partecipanti che con i “lontani”), che rendono possibile accedere ad un credito con interessi.... “accessibili”, che finanziano la comunità locale o la cooperazione internazionale. Parliamo di FINANZA ETICA, di SOCIAL LENDING, di CAPITALE SOCIALE. Per immaginare l'uso di questi strumenti, occorre pensare a contesti comunitari consapevoli del valore sociale delle persone e dei territori, nei quali la fiducia viene prima del profitto e le relazioni prima della burocrazia.
FINANZA ETICA: esiste una banca dalle pareti di vetro, è una cooperativa chiamata Banca Popolare Etica, forse la più piccola banca italiana ma con il più alto numero di soci. Le regole sono molto semplici: alcuni settori (come la produzione ed il commercio delle armi) sono esclusi a priori dalle destinazioni di utilizzo del risparmio raccolto. I clienti possono decidere macro-ambiti in cui siano destinati i propri soldi oppure particolari specifici progetti. I finanziamenti sono perlopiù destinati al Terzo Settore, verso azioni di solidarietà, cooperazione internazionale, sostenibilità ambientale, ecc. Pochi sportelli, un buon utilizzo di on-line banking, e tanti “banchieri ambulanti” rendono comunque possibile questa piccola grande esperienza. Anche tanti Comuni vi partecipano, accendendo conti correnti ed utilizzando i suoi servizi, fin'anche alla Tesoreria.
CAPITALIZZARE IN..... GRANA PADANO! All'inizio della crisi economica che attraversiamo, un caseificio biologico della bassa bresciana che da 200 anni ha nel grana padano il suo prodotto di punta, attraversa un momento di forte difficoltà, per mancanza di liquidità. Nessuna banca vuole prestargli i 150.000 € di cui necessita, prendendo a garanzia il “solo” magazzino pieno di “padano” a stagionare. Allora il Casaro decide di rivolgersi ai suoi clienti: scrive ad un centinaio di GAS sparsi nell'Italia del nord ed espone la situazione. I GAS decidono di passare subito all'azione: si riuniscono e chiamano anche la Coop. Mutua Auto Gestione (M.A.G.). Il tempo stringe ed in breve si formano due gruppi: un gruppo di GAS che presta al casaro una buona parte di quanto necessita senza interesse, come un ANTICIPO del formaggio che riceveranno nei mesi seguenti (il capitale restituito.... in natura!), un altro gruppo, che si affida all'esperienza nel campo di MAG, sottoscrive capitale sociale in quote e MAG destina quanto raccolto (più una cifra equivalente stanziata in proprio) ad un basso interesse concordato. Il denaro fresco viene raccolto in pochi mesi, il problema è risolto, a costi irrisori e consolidando la FIDUCIA di tutti gli attori.
SOCIAL LENDING – Vi è anche una possibilità più minuta e quotidiana, quella dei prestiti/debiti peer-to-peer, che si conforma benissimo per comunità di persone che si conoscono ma viene sperimentata nel mondo ed in Italia attraverso le pagine web (Prestiamoci, Zopa, Boober). Il meccanismo è semplicissimo: tu hai bisogno di soldi io posso prestarteli e lo faccio volentieri, concordiamo un tasso di interesse accettabile e procediamo. La Banca d'Italia al momento ha sospeso le esperienze su web per pretesti burocatici, ma dovrebbero ripartire a breve.
MICRO CREDITO – Fu inventato una ventina di anni fa nel Bangladesh da Muhammad Yunus. Potremmo definire questo strumento come l'erede diretto del Banco dei Pegni (Monte di Pietà): Yunus finanziava per esempio l'idea d'impresa di una donna che voleva acquistare un telaio per produrre tessuti artigianali. Veniva costituito un gruppetto di 4-5 donne che, se avessero sostenuto l'interessata nell'impresa e nella completa restituzione del debito, avrebbero potuto successivamente accedere, una per una, ad un analogo prestito, facendo leva sul sostegno delle altre. Questa formula di piccoli prestiti si è molto sviluppata nel mondo, anche attraverso i soggetti della cooperazione internazionale. Negli ultimi anni è stata recepita anche in Italia con uno strumento molto simile (il Prestito d'Onore) ma anche come vero e proprio micro-credito nei confronto di soggetti in grande difficoltà sociale (povertà e/o emarginazione) e viene promosso dalle MAG, spesso in collaborazione con Enti Locali o soggetti del Terzo Settore.
AZIONARIATO ATTIVO – E poi vi sono degli azionisti particolari, ai quali non basta il dividendo di remunerazione delle quote investite in una certa società. Acquistano le azioni per avere il diritto di parola nell'assemblea degli azionisti e portare la proposta di valori solitamente inusuali in quel cosntesto come la sostenibilità ambientale, il rispetto dei diritti lavoristici, la protezione del territorio. In diversi casi la loro voce ha raggiunto la maggioranza degli azionisti e sono riusciti ad influenzare le politiche aziendali.
Le strade per usare il denaro come leva per migliorare le cose sono davvero molte: basta, ai singoli, alle associazioni, agli enti locali, solo decidere da che parte cominciare.
Sergio Venezia - s.venezia@brianzaest.it