20161015 parco

Il documento presentato dal Forum Tematico del Partito Democratico di Monza

 

Per il piano di tutela e valorizzazione
del Parco e della Villa Reale di Monza
(25 Proposte per…)

A cura del Forum Tematico del Partito Democratico di Monza

Premessa

Il Parco e la Villa Reale di Monza stanno vivendo da qualche anno una stagione positiva, che apre grandi opportunità sia per il loro restauro, che per la loro valorizzazione.

Dopo l’abbandono da parte dei Savoia all’inizio del XX^ secolo, il complesso ha vissuto un forte declino, dovuto alla progressiva frammentazione delle proprietà, agli usi impropri ed alla scarsità delle risorse disponibili per la tutela e la manutenzione.

Ora la proprietà è stata riunificata grazie alla costituzione del Consorzio di Gestione, nuove risorse sono state impegnate per un primo parziale restauro della Villa Reale, che è rinata come centro espositivo e culturale, mentre è aumentato l’impegno per la manutenzione del Parco.

Importanti risorse dovrebbero arrivare, nell’ipotesi di ingresso di Regione Lombardia nella proprietà di parti del Parco. Risorse che in parte saranno destinate a garantire il futuro del Gran Premio e dell’Autodromo, in parte, per quote importanti, al restauro ed alla valorizzazione del Parco e della Villa Reale.

Per questo motivo il triennale Piano strategico di sviluppo culturale redatto dal Consorzio nel 2010 è ormai superato dagli eventi e richiede un nuovo piano che sappia darsi una prospettiva di lungo termine, che vada oltre i singoli mandati amministrativi delle istituzioni che fanno parte del Consorzio .

Un Piano che faccia riferimento a due principali linee guida:

  • L’applicazione rigorosa del Codice dei beni culturali e del paesaggio, (articolo 9 della Costituzione), definendo un piano organico di restauro, tutela e valorizzazione.
  • L’obiettivo di riconoscere il Parco e la Villa Reale come bene del “Patrimonio dell’Umanità” dell’Unesco in quanto complesso storico, ambientale, culturale e monumentale di valore internazionale.

Il percorso

Questo documento è il frutto di un lungo percorso di analisi, progetti e proposte che nel tempo, sono state prodotte da associazioni, gruppi di lavoro, forum, cantieri delle idee della società monzese, dal Partito Democratico e dalla coalizione di centrosinistra che hanno lavorato su questo tema.

Nella stesura ci siamo riferiti in particolare::

  • Ai numerosi piani e progetti che hanno riguardato il Parco e la Villa Reale, dalla Legge Regionale 40 del 1995 "per la Rinascita del Parco di Monza", alle proposte contenute nel Piano Regolatore Generale Benevolo adottato nel 1997, al Progetto Carbonara, vincitore del concorso indetto dalla Regione Lombardia e dal Comune di Monza del 2006.
  • Ai contenuti emersi anche da iniziative di ascolto e confronto con importanti agenzie e associazioni culturali del territorio e di numerose personalità con storia e competenze in materia di Parco e Villa Reale.

I principi di riferimento

I principi di fondo ai quali attenerci sono quelli che descrivono la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, contenuti nel Codice dei beni culturali e del paesaggio, (Decreto Legislativo del 22 gennaio 2004, n. 42), in attuazione dell'articolo 9 della Costituzione.

In particolare vogliamo richiamare gli articoli 3 e 6:

Articolo 3: tutela del patrimonio culturale

  1. La tutela consiste nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette, sulla base di un'adeguata attività conoscitiva, ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione. […]

Articolo 6: Valorizzazione del patrimonio culturale

  1. La valorizzazione consiste nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura. Essa comprende anche la promozione ed il sostegno degli interventi di conservazione del patrimonio culturale. In riferimento al paesaggio la valorizzazione comprende altresì la riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposti a tutela compromessi o degradati, ovvero la realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati.
  2. La valorizzazione è attuata in forme compatibili con la tutela e tali da non pregiudicarne le esigenze.
  3. La Repubblica favorisce e sostiene la partecipazione dei soggetti privati, singoli o associati, alla valorizzazione del patrimonio culturale.

Nel caso specifico del complesso Villa Reale e Parco di Monza, pensiamo sia fondamentale rinforzarne l’unitarietà ed uscire dalla visione che spesso l’ha visto come un contenitore da riempire di oggetti, strutture, impianti ed eventi, senza una adeguata progettualità e pianificazione.

Il Parco e la Villa sono già di per sé un grande patrimonio paesaggistico, ambientale e culturale, per cui ogni modificazione o programmazione andranno studiate attentamente e verificate in rapporto a costi e benefici soprattutto dal punto di vista culturale e ambientale.

Gli obiettivi

Con questo documento, si intende contribuire alla formazione di un Piano di tutela e valorizzazione della Villa Reale ed il Parco di Monza e raggiungere due obiettivi:

  • Stimolare una discussione pubblica, favorendo una partecipazione attiva di associazioni, “mondi delle competenze”, delle istituzioni preposte e dei cittadini non solo per la città di Monza ma anche per il territorio circostante, regionale, nazionale.
  • Dare un contributo di idee e proposte per la stesura del “masterplan” previsto dalla delibera della Giunta Regionale del 23/12/2015 di promozione dell’accordo di programma per la valorizzazione della Villa reale, del Parco di Monza e dell’Autodromo,

Le idee ed i progetti che abbiamo elaborato si occupano di tre aspetti:

  • Per l’intero complesso: individuare gli interventi, che nel rispetto della tutela e della conservazione dei beni, permettano la loro valorizzazione, rivolta a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica.
  • Per il Parco: completare l’attuazione dei progetti previsti dalla Legge Regionale 40 e realizzare nuovi progetti, in coerenza con quella legge.
  • Per la Villa Reale: la definizione delle destinazioni d’uso e l’avvio del restauro dei corpi laterali.

Lo strumento: Il Consorzio Parco e Villa Reale

La definizione di un Piano strategico, dovrà essere anche l’occasione dopo 7 anni di gestione per una verifica attenta e approfondita del lavoro realizzato dall’esperienza del Consorzio.

Da questa verifica, auspichiamo anche che emergano chiare indicazioni riguardo al come scegliere e indicare una figura importante come quella del Direttore Generale, con caratteristiche adeguate al compito previsto. Scelte che andranno fatte utilizzando i criteri curriculari selettivi per competenza e non secondo indicazione di tipo “politico”.

Un eventuale Concorso internazionale indetto da Regione Lombardia non è in antitesi con lo statuto del Consorzio ed è auspicabile, seguendo l’esempio già attuato dal Ministero per i Beni Culturali per alcuni grandi musei italiani.

E’ necessario inoltre supportare il lavoro del Consiglio di amministrazione e dello stesso Direttore, con un organico e uno staff di figure professionali adeguate, con competenze all’altezza del patrimonio culturale e ambientale; ad esempio professionalità che riguardino i restauri architettonici, gli aspetti paesaggistici e botanici, la progettualità culturale e artistica nel Parco e nella Villa.

Un organico professionale in grado di offrire contributi in termini di progettazione, programmazione e verifica degli interventi ed anche di valutazione degli impatti ambientali e della qualità delle iniziative proposte.

I temi di lavoro e le proposte

In questo  documento, specifichiamo quali sono i temi di lavoro e le proposte, che riteniamo possano essere realizzate a secondo della complessità e delle risorse necessarie:  a breve, medio e lungo termine.

IL COMPLESSO PARCO E VILLA REALE

Pianificazione urbanistica e territoriale

Siamo in presenza numerosi strumenti di pianificazione urbana e territoriale che si sono occupati del Parco di Monza e della Villa Reale: Piano di Governo del Territorio (PGT),l Piano Territoriale del Parco della Valle del Lambro ed il Piano Territoriale della Provincia di Monza e Brianza.

E’ di grande importanza che gli strumenti di pianificazione individuino una adeguata destinazione d’uso ed adeguate norme di tutela per il Parco di Monza e tutti gli edifici che contiene.

Proposta 1: destinazioni d’uso adeguate e norme di protezione PGT di Monza e approvazione del Piano Settore del Parco della Valle del Lambro

La variante di PGT in approvazione a Monza potrà dare un suo contributo importante. La destinazione d’uso precedente, ad attrezzature generali e territoriali, va sostituita, come proposto dalla recente variante, con quella a verde, con adeguati controlli per ogni proposta di variazione da parte dei concessionari.

Per quanto riguarda le norme di protezione, il riferimento al Codice dei beni culturali e del paesaggio ed all’articolo 17 del PTC del Parco della Valle del Lambro (non ancora approvato) con un apposito Piano di Settore dedicato al Parco di Monza possono assicurare una tutela adeguata.

Accessibilità e Viabilità

L’aumentato interesse per la Villa Reale ed il Parco degli ultimi tempi, ha portato ad episodi di grande traffico e grandi problemi di viabilità, anche in occasioni diverse da quelle tradizionali legate al Gran Premio di Formula 1 in settembre.

Occorre migliorare il sistema di accessibilità e di parcheggio, sostenendo la prospettiva dell’arrivo della metropolitana, potenziando l’utilizzo della mobilità ferroviaria e su gomma, predisponendo un sistema di mobilità “dolce” interna al Parco e favorendo la pedonalizzazione e la ciclabilità anche di Viale Cavriga.

Va quindi predisposto un piano del traffico specifico applicabile nelle occasioni in cui è prevedibile una grande domanda di accesso al Parco ed alla Villa Reale: ad esempio nei week-end lunghi della bella stagione, oppure in occasione manifestazioni di grande richiamo.

Ispirandosi a quanto già predisposto per i Gran Premi di Formula 1, seppure in forma più ridotta, questo Piano del traffico dovrà definire i flussi, predisporre i parcheggi, ad esempio coinvolgendo quello dell’Ospedale, eventualmente rendere disponibili navette gratuite e così via.

Finora il Parco è rimasto completamente privo di trasporto pubblico al suo interno in particolare a favore dei turisti e delle persone con problemi di mobilità.

Proposta 2: Potenziamento dei mezzi pubblici di accesso al Parco

In attesa della realizzazione della linea Metropolitana 5, è possibile potenziare i mezzi pubblici di accesso al Parco. Vi sono prima di tutto tre fermate ferroviarie che possono essere valorizzate:

  • La nuova stazione Monza Est - Parco, se opportunamente collegata attraverso piste ciclabili e percorsi pedonali offre rapido accesso alla parte Est del Parco.
  • La stazione di Villasanta – Parco può rappresentare un’altra opportunità di accesso. Sul lato Est.
  • Infine la stazione Biassono – Lesmo – Parco, nelle cui vicinanze è opportuno allestire un nuovo punto di noleggio biciclette, per favorire la frequentazione della parte Nord del Parco.

Inoltre è necessario intervenire anche sulla rete del trasporto pubblico su gomma, soprattutto nei giorni festivi, ripensando orari e fermate in funzione della crescente domanda di trasporto verso il Parco e la Villa Reale.

Proposta 3: Mobilità interna al Parco e Viale Cavriga

E’ necessario e urgente un progetto di mobilità interna che privilegi l’uso di mezzi ecologicamente compatibili, per permettere una piena accessibilità interna per conoscere l’insieme del patrimonio ambientale del Parco e per favorire la riuscita delle iniziative espositive e culturali.

Attualmente Viale Cavriga, che attraversa il Parco, è percorribile dalle automobili nei giorni feriali e non è attuabile in tempi brevi una sua pedonalizzazione ma tenendo conto della prevista realizzazione dell’Autostrada Pedemontana, e predisponendo adeguate misure nella città di Monza, va verificata la possibilità di una graduale pedonalizzazione di Viale Cavriga,  ampliando la chiusura al traffico in determinate fasce orarie e annuali. Nel frattempo può risultare importante la realizzazione di una pista ciclabile e pedonale protetta al fianco di Viale Cavriga

Relazioni unitarie tra Parco, Villa Reale e territorio

Il Parco di Monza è il più grande parco storico recintato d’Europa. Il muro ha salvato il Parco, mantenendone l’unità ed evitando qualsiasi erosione del suo perimetro. Il Parco quindi dialoga con il territorio attraverso le porte. Queste possono diventare assumere un ruolo molto più importante di quello di semplici accessi.

Esiste una frattura importante tra la città di Monza ed il Parco, per l’esattezza i Giardini della Villa Reale, è stata realizzata negli anni cinquanta, ed è una strada: via Boccaccio.

Non va dimenticato che il Parco confina con altre tre comuni: Vedano al Lambro, Biassono e Villasanta. Anche se non fanno parte del Consorzio, questi Comuni possono svolgere un ruolo importante e ricevere un notevole beneficio dalla presenza del Parco.

Occorre quindi ricucire la relazione tra la città di Monza, il Parco e la Villa reale, attraverso l’area dei Boschetti Reali ed i Giardini della Villa Reale in particolare riguardo a: l’ interramento di Via Boccaccio, l’utilizzo ingressi del Parco, il coinvolgimento dei comuni confinanti il Parco

Proposta 4: Interramento di Via Boccaccio

A lungo termine e dopo uno studio approfondito, si può prevedere l’interramento di via Boccaccio: si tratta di un progetto di grande valore e notevole impatto nella relazione tra la città ed il Parco, una proposta già presente nel piano Carbonara. Questa opera permetterebbe di restaurare la continuità pedonale tra il centro storico di Monza ed il Parco, attraverso i Boschetti Reali, grazie al viale recentemente intitolato “Passeggiata Eugenio Beauharnais”, ed i Giardini della Villa Reale.

Proposta 5: Utilizzo ingressi del Parco

Hanno la vocazione a divenire punti di accoglienza ed informazione: è necessario un restauro conservativo delle portinerie ed il loro allestimento come info-point multifunzionali, presidio per le guide turistiche, book-shop e altri servizi per i visitatori.

Proposta 6: Coinvolgimento dei Comuni confinanti il Parco

Attualmente i Comuni confinanti il Parco (Vedano al Lambro, Biassono, Villasanta) non fanno parte del Consorzio, soprattutto per motivi economici, anche se il complesso Parco e Villa Reale rappresenta per i loro abitanti una presenza di notevole importanza.

E’ necessario quindi progettare una forma di coordinamento stabile tra Consorzio e comuni confinanti che permetta di coordinare le attività, sia per quanto riguarda la gestione ordinaria, come per esempio la gestione del traffico, sia per le iniziative di valorizzazione del Parco.

PARCO

Recupero del patrimonio architettonico nel Parco e servizi

All’interno del Parco è presente un patrimonio architettonico molto importante, formato da ville e cascine. Alcune sono state restaurate grazie ai fondi della legge regionale 40 del 1995.

E’ di fondamentale importanza procedere di pari passo tra il restauro fisico e la progettazione di una adeguata destinazione funzionale.

La priorità attualmente è il complesso formato da Villa Mirabello e villa Mirabellino: la ristrutturazione e il riuso dei due edifici non possono prescindere dall’unicità del sistema che deve essere mantenuta e potenziata dalle scelte di destinazione.

Occorre per Villa Mirabello confermare e realizzare la proposta di destinazione prioritaria a Museo-Centro Studi Europeo dei Giardini storici; per Villa Mirabellino operare per acquisire la proprietà dal Demanio statale, individuando una destinazione complementare a quella di villa Mirabello ad esempio con il recupero della Xiloteca Cormio e/o creando un Osservatorio agro-ambientale del Parco

Riguardo alle altre Cascine esistenti, completare l’impegno di recupero e destinazione anche attraverso progetti che prevedano l’utile contributo che già ora svolgono diverse associazioni e cooperative no profit presenti nel Parco, sia dal punto di vista del servizio fornito nei campi dell’educazione ambientale e dei servizi sociali, che trovano nel Parco lo scenario ideale, sia dal punto di vista del contributo umano ed economico.

Proposta 7: Villa Mirabello

Il completamento del suo restauro può dare il via ad una destinazione espositiva: recentemente è stato presentato un progetto molto interessante per la sua destinazione a Centro Studi europeo sui Giardini Storici. Questo Centro Studi potrà avere grande beneficio dal Parco e dal progetto di restauro dei Giardini Reali già accennato.

Non vanno dimenticate la presenza della Biblioteca, da valorizzare nel sistema bibliotecario della Brianza, e del Creda, che svolge un importante ruolo nel campo dell’educazione ambientale.

Proposta 8: Villa Mirabellino

Il primo passo riguardo a questa Villa consiste nel recupero della sua proprietà al Consorzio, visto che è attualmente ancora del demanio, che sconsideratamente lo ha inserito tra i beni in vendita.

Anche in questo caso il suo restauro andrà seguito da una destinazione espositiva, sicuramente in sinergia con quanto verrà realizzato presso Villa Mirabello, tenendo conto dell’interessante proposta fatta recentemente da alcune associazioni. Potrà essere destinata al recupero della Xiloteca Cormio in collegamento con il Museo di storia naturale di Milano, piuttosto che ad Osservatorio agro-ambientale del Parco, sede di conservazione e consultazione della documentazione relativa alle passate realtà produttive del Parco, centro studi della conservazione e manutenzione del verde storico e del paesaggio storico, del verde urbano, delle alberature di pregio e degli alberi monumentali.

Proposta 9: Recupero Cascine, Mulini e sistema delle acque a cura di organizzazioni No Profit,

Riguardo alle altre Cascine: per quelle già gestite da Associazioni e Cooperative no profit (Creda, Meta, La Meridiana…) con buoni risultati vanno completate le opere di restauro e sostenute nelle loro funzioni educative e culturali anche predisporre forme di concessione che riconoscano il ruolo sociale di questi operatori, per garantirne permanenza e sviluppo.

Per le altre Cascine, lasciate decadere e in stato di abbandono, va realizzato un piano di recupero e di definizione delle destinazione in sintonia e in completamento con la funzione sociale e culturale delle attuali Cascine operanti.

Per i mulini e il sistema delle acque va previsto un intervento di recupero finalizzato anche  ad una destinazione didattico/dimostrativa.

Questi progetti potrebbero essere realizzati in cooperazione con le realtà no profit già esistenti nel Parco e in città.

Proposta 10: Servizi per il pubblico

Per una corretta fruizione del Parco è necessario attivare servizi al pubblico come:

  • Bar e ristoranti presenti nel Parco e nei giardini: rafforzare il loro ruolo di servizio per i visitatori e richiedere vincoli tipologici adeguati al prestigio e al decoro del Parco, anche con riguardo alle aree al contorno, rispettando l’architettura dei luoghi e una coerenza d’immagine. Chiedere loro di essere parte e di supporto nei loro spazi di iniziative culturali e sociali.
  • Eliminazione dei servizi igienici mobili, sostituiti da una adeguata disponibilità di servizi igienici aperti al pubblico, mantenuti dai concessionari presenti nel Parco.
  • Organizzazione in modo razionale della raccolta differenziata.
  • Revisione della segnaletica, con eliminazione di quella superata o danneggiata e la nuova posa coordinata e aggiornata (riproposizione. del progetto n. 25 del piano ex LR 40/95).
  • Attivazione della connessione wireless, a partire dalle zone in prossimità delle ville e delle cascine.

Recupero del patrimonio paesaggistico, ambientale, botanico e forestale

Si tratta di uno dei temi che più richiede una visione di lungo periodo. Oltre al potenziamento della manutenzione ordinaria, basata su di un solido piano finanziario permanente nel tempo, sono necessari interventi straordinari.

A partire dai Giardini Reali, che rappresentano la parte più pregiata del Parco, e la più facilmente accessibile dalla città. Questi dovranno essere collegati più strettamente ai Boschetti Reali, che potranno svolgere il ruolo di porte di accesso al complesso Villa Reale.

C’è ancora molto da fare nel ripristino dei grandi viali, intervento di importanza fondamentale per il recupero del patrimonio paesaggistico ed ambientale del Parco, in particolare per quanto riguarda viale Mirabello e viale del Serraglio. Questo aspetto verrà trattato nella parte dedicata alla grandi concessioni.

Il recupero e la valorizzazione del settore primario, o come meglio conosciuto da tutti, il settore agricolo, può rappresentare un notevole valore aggiunto, sia in termini di produzione che in termini di educazione o meglio di didattica inerente la produzione ed il consumo di cibo.

Il Lambro e la rete irrigua rappresentano un valore fondamentale nel Parco, il loro restauro e valorizzazione è di notevole importanza.

Infine restano necessari diversi interventi straordinari sul patrimonio arboreo, a completamento di quanto già realizzato grazie alla legge 40 del 1995.

Proposta 11: Restauro dei Giardini della Villa Reale

Completamento del restauro, manutenzione straordinaria pluriennale ed interventi puntuali:

  • Restauro del tempietto da destinare a info-point e sorveglianza dei Giardini - della Fontana del Nettuno gettante nel Laghetto - del Giardino Roccioso-Cinese.
  • Laghetto: sollevare la statua allegorica del “dio Lambro” sul bordo del Laghetto, e la volta della grotta che la contiene collocando una pompa di calore sul pozzo di alimentazione del laghetto per rinfrescare edifici in estate e riscaldarli in inverno o per altri usi .
  • Risanamento, riclassificazione e restauro targhe del patrimonio arboreo e manutenzione straordinaria e ordinaria della Roggia Principe
  • Formazione di un impianto di irrigazione del grande prato prospiciente la facciata est della Villa e formazione di un labirinto nell’area nord-est della Villa, come da progetto mai realizzato, testimoniato dalle mappe storiche nella zona oggi occupata dagli impianti tecnici della Villa in sottosuolo.
  • Al termine del restauro dei Giardini, prendere in considerazione l’introduzione dell’accesso a pagamento, con facilitazioni per i residenti. Questo da una parte per permettere una maggiore tutela dei Giardini, che hanno aspetti di fragilità, dall’altra per contribuire alle attività di restauro nel resto del Parco. I Giardini Reali potranno avere in ogni caso forti sinergie con il Museo dei Giardini alle Ville Mirabello e Mirabellino, di cui si parla in altri progetti. Tale proposta di “accesso differenziato” (per cittadini monzesi e “fasce deboli”) a pagamento” andrà verificata se possibile e condivisibile, anche riguardo alle entrate del Parco di Monza, che con gli introiti potrebbe usufruirne per la manutenzione

Proposta 12: Restauro dei Boschetti Reali

Pur esterni alla cinta del Parco, i Boschetti Reali svolgono un ruolo rilevante nel collegare il complesso monumentale al centro storico di Monza, anche in relazione al progetto di interramento della via Boccaccio. Se ne propone quindi il restauro filologico integrale, seguito da una manutenzione ordinaria adeguata.

Parallelamente, va definito un progetto di rivitalizzazione rivolto a favorirne la frequentazione da parte dei cittadini ed evitare il degrado attuale.

Proposta 13: Valorizzazione del settore agro alimentare del parco

Sono molteplici i settori e le presenze che rappresentano il settore primario all'interno e la sua formazione del nostro Parco: Latte, Miele, Ortaggi e Frutta

Questi prodotti, assieme ai loro derivati come lo yogurt, i formaggi, le mostarde, le marmellate, le conserve ecc. potrebbero anche rappresentare un importante volano economico per l'economia agricola della nostra città.

L'insieme di queste realtà, potrebbe essere messe a sistema per la loro funzione educativa e formativa per studenti e turisti e potrebbero fare da incubatoio per la nascita di un marchio del territorio Parco che rappresenti al meglio i prodotti o i loro derivati. Lavorare su questo tema rappresenta un modo forte per meglio identificare il Parco.

Proposta 14: il Lambro e la rete irrigua

Manutenzione e riqualificazione delle sponde del fiume Lambro (riproposizione del progetto n.16 del Piano ex LR 40/95);

Riqualificazione della rete irrigua (riproposizione del progetto n.15 del Piano ex LR 40/95);

Proposta 15: Interventi straordinari sul patrimonio arboreo

Oltre ad una manutenzione ordinaria da potenziare, il patrimonio arboreo del Parco ha bisogno di interventi straordinari: si propongono qui quelli già elaborati in occasione della Legge 40 del 1995 e non realizzati:

  • Recupero e miglioramento delle aree boschive; contenimento del cancro colorato del platano; Riqualificazione di siepi perimetrali di valore storico-paesaggistico-faunistico e delle aree a prato invase da vegetazione arbustiva; Progettazione degli interventi al patrimonio vegetale; Manutenzione straordinaria periodica di potatura di alberi e viali
    Restauro e manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi intercluse nelle grandi concessioni (Autodromo e Golf), in un'ottica filologica, per recuperarle al disegno complessivo del Parco e all'uso pubblico.

La Cultura nel Parco e nei Giardini

Il complesso del Parco e della Villa Reale, anche negli spazi all’aperto, rappresenta una “grande sceneggiatura naturale” nei quali cultura e natura possano convivere, arricchirsi e trovarsi in sintonia, evitando la realizzazione di  Eventi  che possano mettere in discussione la compatibilità ambientale.

Diverse le espressioni culturali che potrebbero trovare spazio e promozione nelle aree aperte (e non solo) del Parco e dei Giardini della Villa: rappresentazioni teatrali per adulti e bambini, danza, musica acustica, jazz, etnica e classica, letteratura e poesia, cinema e video, arte di strada, land art, il cibo inteso come cultura del territorio e molto altro ancora.

Rispetto alla programmazione attuale, riteniamo che sia necessario andare oltre la logica di intendere il Parco e i Giardini “un contenitore da riempire” con singoli eventi occasionali e saltuari.

Per il futuro va invece prevista una Governance del Consorzio che con le dovute competenze svolga una funzione di progettazione e coordinamento per una programmazione culturale che risponda a criteri di qualità e di sostenibilità ambientale.

Dal Seminario “Parco e Villa: una grande sceneggiatura naturale per la cultura” con il contributo delle più importanti realtà culturali del territorio, sono emerse queste indicazioni utili a definire un impianto necessario alla possibile relazione tra Spazi all’aperto nel Parco e Giardini-Villa e realizzazione di progetti culturali sostenibili. Per il futuro sono invece necessarie alcune condizioni:

Proposta 16: Le condizioni per progetti, qualità e eco-compatibilità

Per il futuro va prevista una Governance del Consorzio, che con le dovute competenze svolga una funzione di progettazione e coordinamento per una programmazione culturale che risponda a criteri di qualità e di sostenibilità ambientale.

Valorizzare il Parco e la Villa come un unicum culturale e ambientale attraverso percorsi ed iniziative di formazione e conoscenza per scuole e turisti; sviluppare il binomio arte e natura promuovendo progetti di musica, teatro, danza, land art, animazione in uno scenario eco compatibile; realizzando iniziative che promuovano l’ alimentazione e agricoltura come possibilità di salute e sviluppo

Proposta 17: Il Parco e la Villa, un valore in sé

In particolare per la salute dei cittadini il Parco è un valore in sé e può essere anche valorizzato in quanto tale progettando percorsi guidati per turisti, comitive, scuole, gruppi nei quali si evidenzi l’unicum di Parco e Villa. Predisponendo mezzi eco-compatibili che prevedano più percorsi a tema (le cascine – la fauna – i corsi d’acqua – ecc.) e offrano la possibilità di visitare Parco e Villa. Allestendo una postazione-mostra multimediale che permetta ai visitatori di conoscere e vedere Parco e la Villa attraverso filmati, video, giochi didattici ecc.

Proposta 18: Arte e natura un binomio da sviluppare

Prevedere eventi in luoghi all’aperto e in luoghi protetti che si rifacciano in particolare ai temi dell’acqua, dell’alimentazione e dell’ambiente. Musica, teatro, animazione in uno scenario eco compatibile: Programmare nell’insieme dei luoghi significativi del Parco e della Villa rassegne culturali eco-compatibili: musica classica, jazz dal vivo, teatro, artisti di strada etc.

Proposta 19: Alimentazione e agricoltura come possibilità di salute e sviluppo

Prevedere rassegne gastronomiche che valorizzino l’agricoltura biologica, il connubio salute-alimentazione, territorio-tradizione etc. Proporre iniziative in grado di dimostrare la possibilità del rilancio dell’agricoltura come occasione di sviluppo e di difesa del territorio dall’eccessiva urbanizzazione.

Le grandi concessioni: Autodromo e Golf

La parte Nord del Parco di Monza è occupata quasi interamente da due grandi concessioni storiche, risalenti agli anni 20 del secolo scorso: Autodromo e Golf.

E’ necessario che i due concessionari, in accordo con il Consorzio, studino e comincino ad attuare le misure necessarie per diminuire l’impatto ambientale delle loro attività, e per restituire all’uso pubblico quanto possibile delle aree date loro in concessione, senza pregiudicare le loro attività principali.

E’ possibile recuperare vaste aree all’uso pubblico, come quelle del Roccolo e della Gerascia, restaurando il cannocchiale di Viale Mirabello, recuperando il viale del Serraglio, ripristinando buona parte dell’area Nord del Parco.

Proposta 20: Ripristino del canocchiale di viale Mirabello e parziale abbattimento sopraelevate per il recupero di Roccolo e Gerascia

Per garantire il ripristino del canocchiale di viale Mirabello, l’asse principale da cui è iniziata la progettazione dell’intero Parco, e per permettere il recupero all’uso pubblico delle aree del Roccolo e della Gerascia, per circa 60 ettari, già dal Piano Regolatore Benevolo è stata avanzata la proposta di parziale abbattimento delle sopraelevate, ormai in disuso dagli anni cinquanta.

L’abbattimento completo della sopraelevata Sud e parziale di quella Nord, la cui parte rimanente potrà essere dedicata a destinazione museale legata alle attività dell’Autodromo.

Proposta 21: Recupero del Viale del Serraglio.

Come già accennato nella parte dedicata al recupero del patrimonio ambientale, paesaggistico e forestale, nell’ambito del recupero dei grandi viali che costituiscono l’ossatura del Parco, è necessario procedere al recupero del Viale del Serraglio, che attualmente è ridotto a spazio residuale tra le due recinzioni di Golf ed Autodromo. Grazie al semplice arretramento di alcuni metri delle due recinzioni, che non pregiudica minimamente le attività dei concessionari, è possibile procedere al ripristino del grande viale.

Proposta 22: Parziale eliminazione delle reti di recinzione del Golf

Si tratta di un intervento di facile esecuzione per rimuovere l’effetto barriera fisica visiva e mettendo a disposizione del pubblico percorsi pedonali nelle aree non interessate dalle buche, con assunzione di provvedimenti inibenti la permanenza di persone nelle aree interessate dal gioco.

Questo intervento favorirebbe inoltre l’accesso da nord con la fruizione dell’opzione treno+bici di facile realizzazione data la presenza delle stazioni di Villasanta e Lesmo in prossimità delle porte. Come esempio si veda il golf di Bad Ragaz in Svizzera, privo di reti salvo qualche barriera di sicurezza nei punti a rischio pallina.

Proposta 23: Piano di impiego delle risorse idriche nell’area del Golf e Recupero al pubblico del Fontanile della Pelucca

Il più grave problema relativo alla permanenza del Golf nel parco è quello ecologico per il consumo di enormi quantità di acqua e l’uso di pesticidi e fertilizzanti usati per selezionare l’erba atta a formare prati idonei all’uso.

E’ necessario predisporre un piano di riduzione dell’uso di diserbanti, pesticidi e fertilizzanti di sintesi ed il monitoraggio della qualità delle acque con la collocazione di piezometri che consentano di verificare periodicamente la qualità delle acque di scolo

Infine va considerata la presenza del Fontanile della Pelucca all’interno dell’area Golf, elemento importante del sistema idrico del Parco: tale opera, che è stata oggetto di interventi di ripristino e manutenzione deve essere estrapolata dal contesto della Concessione per diventare sede di studio e laboratorio didattico.

VILLA REALE

Completamento del restauro della Villa Reale

Dopo l’importante recupero della parte centrale della Villa e la positiva riuscita delle iniziative realizzate in questi primi anni, riteniamo necessario una verifica con chi ha avuto in appalto la Villa, anche alla luce delle indicazioni emerse dal recente’incontro con le altre regge nazionali e internazionali,che hanno indicato la necessitò di stendere una “Carta dell’utilizzo” che permetta chiarezza sulle destinazioni d’uso, adeguate alle funzioni di alto livello culturale che le regge svolgono.

Per quanto riguarda il restauro della Villa Reale, avviato negli scorsi anni per il corpo centrale, va proseguito con l’obiettivo di arrivare al completo recupero del monumento seguendo le direttive indicate dal Progetto Carbonara, aggiornate allo stato attuale dell’arte. In particolare è necessario ora intervenire sia sull’ala Nord che in quella Sud, negli spazi della ex scuola Borsa.

Proposta 24: Restauro ala Nord e l’ala Sud della Villa

Il restauro dell’ala Nord va avviato parallelamente allo studio della sua destinazione, che potrà trovare una opportunità importante nel campo della formazione avanzata.

Progettato dall’architetto Canonica, originariamente destinato a maneggio è stato oggetto negli anni di successivi interventi.

Non è più rinviabile il restauro di quest’ala posta a Sud, per destinarla al Liceo Artistico, che va riconfermato con forza nella sua sede storica. Inoltre quest’ala, che purtroppo è ancora esclusa dalle proprietà gestite dal Consorzio, gli va conferita per garantire l’unitarietà del complesso della Villa Reale.

Verificare la possibilità di un intervento di restauro che preveda o la conservazione dello stato di fatto o un ripristino della precedente distribuzione ad aula unica. In entrambi i casi lo spazio si presta a mantenere la funzione didattica ed essere fruito dagli studenti dell’Istituto d’Arte nel primo caso come aule, nel secondo come auditorium o palestra e dal pubblico come sala riunioni.

Proposta 25. Costruire le condizioni per unaa proposta di riconoscimento del Parco e della Villa come “patrimonio Culturale dell’Umanità dell’Unesco”

L’obiettivo di riconoscere il Parco e la Villa Reale come bene del “Patrimonio dell’Umanità” dell’Unesco va perseguito:

-       Scegliendo di avere una visione del Parco e della Villa Reale in quanto complesso storico, ambientale, culturale e monumentale di valore internazionale.

-       Dandosi una strategia e delle azioni ambientale, culturale, comunicativa e turistica che permettano di poterci inserire nel circuito delle più importanti residenze imperiali e regali d'Europa (Versailles,Schoenbrunn, Caserta etc.)