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 Le critiche e le proposte sulla gestione della Villa Reale e del Parco di Monza dal gruppo di lavoro della coalizione che amministra la città «Il Consorzio, quindi, può rappresentare una opportunità storica per il futuro del monumento e della nostra città, ma la sua gestione, dalla nascita ha evidenziato alcune notevoli carenze»

 

Riceviamo e pubblichiamo

 PROPOSTE PER IL PARCO E LA VILLA REALE DI MONZA

A cura del gruppo di lavoro dell'Alleanza di Centro-Sinistra.

Dal mese di dicembre 2012 il gruppo di lavoro dell'Alleanza di Centro-Sinistra  Cultura Villa Parco ha lavorato per raccogliere idee e proposte per la valorizzazione di questo patrimonio fondamentale per la nostra città. Questo documento rappresenta la sintesi del lavoro svolto finora.

Le proposte riguardano tre filoni principali:

  • Il rilancio del Consorzio Villa reale e Parco di Monza. Lo strumento fondamentale per la valorizzazione del grande patrimonio culturale, ambientale ed artistico.

  • Il progetto di riqualificazione del Parco. Come già avvenuto grazie alla legge regionale 40/95 per la rinascita del Parco, è necessario studiare un piano complessivo di riqualificazione del Parco di Monza, e del suo rapporto con la Villa Reale.

  • La proposta di un festival nel Parco, come già indicato nel programma elettorale del centrosinistra di Monza, una occasione fondamentale per attirare l’attenzione sul complesso Parco e Villa Reale, anche in vista di Expo 2015.
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    Il rilancio del Consorzio Villa reale e Parco di Monza

    La nascita del Consorzio unitario per la gestione della Villa Reale e del Parco di Monza ha finalmente superato la frammentazione delle diverse proprietà, permettendo un intervento unitario di valorizzazione.

    Il Consorzio, quindi, può rappresentare una opportunità storica per il futuro del monumento e della nostra città, ma la sua gestione, dalla nascita ha evidenziato alcune notevoli carenze.

    • E’ mancata, prima di tutto una visione strategica ed un progetto complessivo per il rilancio della Villa Reale e del Parco e per la salvaguardia dell’interesse pubblico e della città.

    • Non si è provveduto alla nomina del Comitato scientifico, indispensabile salvaguardia per un monumento di tale entità.
    • Non è stata data al Consorzio una struttura operativa: la prevista assegnazione di parte del personale del Comune di Monza storicamente dedicato al Parco rappresenta un primo passo, ma non è sufficiente.

    • Il bando di gara del 2010 per il restauro e la gestione del corpo centrale della Villa Reale ha impegnato tutte le risorse raccolte finora per gli investimenti. Non è stato gestito dal Consorzio, ma da Infrastrutture Lombarde, società di Regione Lombardia. I suoi contenuti sono stati fortemente contestati in città perché troppo favorevoli al privato vincitore del bando.

    • Il ruolo preponderante di Regione Lombardia nelle decisioni del Consorzio appare evidente. E’ sostenuto indubbiamente dalle risorse stanziate o reperite finora, a fronte di un impegno minimo del Ministero, mentre i comuni di Monza e Milano, oltre al conferimento dei beni non hanno reso disponibili altre risorse.

    • Il Parco di Monza, dalla nascita del Consorzio, pur prevedendo interventi di manutenzione, dovrà prevedere un impegno continuativo e programmato.

    E’ necessario quindi un deciso cambiamento per rimediare a quanto avvenuto finora ed affrontare con gli strumenti adatti gli impegni di restauro del bene legati alla scadenza del 2015. Sono indispensabili alcuni cambiamenti dello Statuto per garantire la governabilità del Consorzio ed una adeguata rappresentanza dei soci fondatori.

    • Occorre un Presidente del Consorzio a tempo pieno, indicato dal Comune di Monza, che abbia adeguate competenze ed esperienze.

    • Occorre ristabilire il corretto valore, del potere di voto, tra i soci fondatori e quelli che si sono aggiunti in un secondo tempo, senza conferire beni.

    La struttura del Consorzio va rinforzata, a partire dalla nomina del Comitato Scientifico, che può dare un contributo molto importante nel definire le strategie e le linee di condotta, che sono rimaste finora indefinite.

    E’ necessario avviare una stretta collaborazione con gli assessorati alla Cultura dei comuni di Monza e Milano, della Provincia e con il Ministero ai Beni culturali, per elaborare un programma di eventi adeguato da avviare appena sarà terminato il restauro della Villa Reale, lanciando anche concorsi di idee internazionali rivolti a raccogliere proposte innovative.

    Va iniziata subito una importante ricerca di fondi, cercando il coinvolgimento di fondazioni bancarie e valutando le opportunità offerte dai fondi europei. La raccolta di fondi dovrà essere indirizzata alla costruzione di una struttura gestionale adeguata, già delineata dal Progetto Carbonara. Oltre ad assorbire il personale già dedicato al Parco del comune di Monza, è necessario prevedere un ampliamento nella parte direttiva e progettuale.

    Il Consorzio deve contare su entrate certe. Queste potranno derivare in parte dalle concessioni in essere nel Parco. Sarà opportuno vengano stabiliti criteri chiari e trasparenti per il loro rinnovo futuro, sia in termini economici che di durata. Ma le sole concessioni non basteranno: Ogni ente consorziato dovrà fare la sua parte, nella consapevolezza  che un monumento storico del valore culturale e ambientale della Villa Reale e Parco di Monza, così come tutti i monumenti analoghi in Italia e all’estero, non può essere autosufficiente.

    In definitiva il consorzio dovrà predisporre un piano complessivo di recupero e rilancio, che definisca il futuro del Parco, oltre che della Villa Reale. Potranno essere riprese le indicazioni della  LR 40/95 che occorre rifinanziare, affidando a una pluralità di concessionari privati (e non a uno solo) gli interventi da attuare in parti limitate del Parco, approvandone preventivamente i progetti che dovranno essere anche culturali e  controllandone la corretta esecuzione. A questo proposito si vedano le proposte contenute nei punti 2 e 3 di questo documento.

    Infine è molto importante che il Consorzio valuti attentamente le ragioni di dissenso sul bando di gara per il restauro e la gestione della Villa Reale espresse in occasione del ricorso al TAR. In particolare per quanto riguarda gli aspetti della gestione della Villa, che rischiano di impedirne un effettivo uso pubblico. Gli 11.000 cittadini che hanno firmato contro quel bando dimostrano una importante sensibilità in questa direzione.