Cambia idea tre volte in tre mesi sull’elezione del presidente.

“Apprendiamo con sorpresa dell’ennesima giravolta leghista sull’elezione del Presidente della Provincia di Monza e Brianza” commenta Pietro Virtuani, capogruppo di Brianza Rete Comune (il gruppo in consiglio provinciale che unisce il Partito Democratico, le forze della sinistra e il mondo civico). “A luglio ci hanno detto che il prossimo Presidente avrebbe dovuto essere allineato politicamente a Regione Lombardia; dieci giorni fa invece hanno dichiarato che avevano questioni più importanti, che queste elezioni erano una truffa, che non partecipavano per non legittimare l’attuale assetto dell’ente Provincia; ieri, a pochi giorni del voto, ennesimo cambio di direzione, ed ecco la Lega appoggiare Riccardo Borgonovo di Forza Italia, quando poche settimane fa avevano persino invitato i propri eletti a non firmare in sostegno di nessuna candidatura, neanche della sua. Sembrano essere in assoluta confusione”. “È un modo di fare politica completamente opposto al nostro: noi con responsabilità ci siamo messi subito al lavoro per un percorso coerente, che fosse rappresentativo delle buone amministrazioni della Brianza che lavorano per garantire e ampliare i servizi ai cittadini, anche nelle condizioni difficili in cui ci troviamo, e che non abbiamo mai nascosto; in casa della destra invece ecco un balletto tutto interno al ceto politico che, più che pensare ai servizi della Provincia per comuni e cittadini, sembra avere come unico sfondo le schermaglie tra la Lega e Forza Italia in vista delle prossime elezioni politiche e regionali. Questo modo di lavorare non porta nulla di buono ai cittadini della Brianza, ma solo un po’ di visibilità ai dirigenti dei loro partiti”. “Può essere anche che non sia finita, magari domani scopriamo che cambiano idea ancora e non vengono più a votare per Borgonovo. Noi andiamo avanti con il nostro percorso di ascolto e condivisione insieme a tanti amministratori locali, per una Provincia utile e vicina ai Comuni e ai cittadini” conclude Virtuani.