APPELLO DELLA CONSULTA SAN FRUTTUOSO DI MONZA:

INFANZIA E FAMIGLIE AL CENTRO DELLA RIPARTENZA NEL SOLCO DELLA PARTECIPAZIONE

Gentili Signor Sindaco, Assessori e Consiglieri,

a poco più di un mese dalla lettera del 27 aprile 2020 con la quale i Coordinatori comunicavano la disponibilità delle Consulte di quartiere – presidio e risorsa attiva nei quartieri della Città – di mettersi al servizio dell’Amminitrsazione per fronteggiare le numerose criticità derivanti anche dalla riorganizzazione dei servizi primari a seguito dell’emergenza sanitaria, in qualità di coordinatori della Consulta San Fruttuoso torniamo oggi ad interpellarvi invitandovi alla riflessione su alcuni punti.

Qual è la situazione oggi nelle città, nella nostra città?

Così come in molte città, anche a Monza la crisi generatasi dalla pandemia covid-19 ha fatto emergere la naturale predisposizione alla partecipazione di interi tessuti sociali. Tantissime le iniziative comunitarie con una mobilitazione di forze dal basso, nel segno della solidarietà, senza precedenti. Di fatto, siamo di fronte ad una vera e propria scuola di cittadinanza anticipata da esperienze concrete generate dalla crisi.

Dall’altro lato, questa crisi ha fatto anche emergere in maniera chiara che le amministrazioni pubbliche, da sole, non riescono a fornire risposte concrete ai nuovi problemi di sistema. Questo perché le iniziative di comunità necessitano per forza di cose il coinvolgimento degli attori del territorio, secondo il modello dell’amministrazione condivisa, cui anche Monza ha aderito da diversi anni attraverso l’attivazione delle Consulte di Quartiere.

Eppure, attraverso la partecipazione ad alcune riunioni di lavoro sul difficile tema delle attività estive per l’infanzia e a sostegno delle famiglie alle prese con il ritorno al lavoro, abbiamo avuto modo di constatare che nel nostro Comune il terzo settore, e le Consulte in particolare, non vengono considerati partner strategici nell’amministrazione della città.

Non solo, ma abbiamo avuto modo di verificare che anche all’interno della compagine politica e amministrativa ogni settore lavora in maniera separata e distinta, senza uno schema e una visione improntati alla collaborazione.

Ciò che vogliamo sottolineare con questo appello è che in questo momento di grande trasformazione, la sfida dei centri estivi, oltre a rappresentare un bisogno di attenzione verso le famiglie e i bambini, offre anche la possibilità di creare nuovo lavoro sul territorio, essendo impossibile pensare che tutto possa essere realizzato a livello volontaristico.

COSA CHIEDIAMO

1 – Che l’Amministrazione tenga in seria considerazione il lavoro delle Consulte, valorizzando le forze provenienti dalla società civile e dalla progettazione condivisa: le progettualità offerte sono una risorsa importante che consente al Comune di dare risposte concrete e innovative ai nuovi bisogni emergenti.

2 – Che gli apparati amministrativi si adoperino per semplificare e ridurre i passaggi burocratici, cambiando completamente approccio rispetto al passato. Nuovi problemi non possono essere affrontati secondo schemi ormai superati.

3 – Che l’Amministrazione si preoccupi di distribuire in maniera capillare e su base quartiere le risorse, sia umane che economiche, per far sì che nel periodo estivo i bambini e le bambine, con le rispettive famiglie, possano riconquistare spazi di vita e di crescita dopo il difficile periodo di isolamento.

4 – Che l’Amministrazione faciliti con ogni mezzo la realizzazione dei progetti e delle attività generate dal territorio, evitando di scaricare oneri burocratici e responsabilità unicamente sui soggetti proponenti.

5 – Che l’Amministrazione consenta la massima condivisione degli spazi pubblici presenti nei quartieri, incluse le scuole, sollecitando una maggiore collaborazione da parte di alcuni dirigenti scolastici che dimostrano una qualche forma di rigidità.

6 – Che l’Amministrazione presti particolare attenzione anche alla fascia di utenza 0-5 anni che in questa difficile contingenza sembra essere relegata ai margini per mancanza di idee, coraggio e capacità di elaborare progettualità dedicate.

7 – Che l’Amministrazione si adoperi in ogni modo per scardinare il pesante paradigma che, in questa situazione emergenziale, vede soprattutto le madri lavoratrici schiacciate su molteplici fronti, da quello professionale, famigliare oltre che di vita personale.

8 – Che sia i componenti dell’attuale giunta che i consiglieri tutti si degnino di rispondere in maniera chiara e responsabile alle sollecitazioni provenienti dalle Consulte. Ci duole sottolineare che alla precedente lettera del 27 aprile u.s. a firma dei Coordinatori delle Consulte di Quartiere ha dato seguito solo l’Assessore alla Partecipazione Andrea Arbizzoni e nessun capogruppo del Consiglio Comunale.

I cittadini, le famiglie, i Coordinatori della Consulta San Fruttuoso esprimono grande preoccupazione per i tempi strettissimi e per la precarietà del sistema organizzativo con il quale si sta affrontando la delicata partita infanzia/famiglie nel particolare momento che stiamo vivendo.

Nel giorno in cui anche la nostra città festeggia la Res-Publica, la Consulta si chiede e Vi chiede: è questa la situazione politica della terza città della Lombardia?

Grati per l’attenzione, salutiamo cordialmente.

Coordinatori Consulta San Fruttuoso

Giustina D’Addario

Massimo Arosio

Daniela Colombo