Quanto sono costati al Parco i concerti di giugno-luglio alla Gerascia.

Siamo alla cronaca di una devastazione annunciata fin dallo scorso anno con il concerto di Manu Chao e l'MTV Digital Days. Lo testimoniano eloquentemente le foto e, se non bastassero, la nuova perizia che abbiamo commissionato all'agronomo Vavassori, dalla quale emerge sembra ombra di dubbio che:

Per un uso finalizzato a manifestazioni ed eventi ad elevata frequentazione, in cui si prevedono anche circa 100.000 persone, è facilmente prevedibile la perdita definitiva ed irreversibile del manto erboso storico e le specie erbacee in esso conservate. Per ricostruire il prato dopo tali eventi sono necessarie lavorazioni agronomiche profonde di rinnovo del suolo e semina ex novo della vegetazione. Il prodotto ottenuto è un normale prato agrario di nuova coltivazione, ma ancora più friabile e cedevole del precedente in quanto la parte superficiale del prato risulterebbe poco profonda e non ben consolidata la profondità di radicazione della nuova vegetazione erbacea; […] dalle risultanze di sopralluogo ed analisi possiamo confermare che il prato ed il suolo della Gerascia del Parco di Villa Reale a Monza hanno subito danni gravi nella manifestazione del 2 giugno e si evidenzia che il luogo non è idoneo alla fruizione intensiva ospitando eventi ad elevata presenza ed attività di movimento di persone e mezzi meccanici localizzato” .

La tre giorni dell' I-Days Music Festival dell'8-9-10 luglio hanno aggravato ulteriormente la situazione: in diversi punti il prato erboso e il manto corticale appaiono irrecuperabili, malgrado il tentativo di ripristino e la risemina dopo i concerti del 2 giugno. Soldi buttati al vento a causa della scelta irresponsabile di tenere ancora concerti nel prato storico della Gerascia, voluta dalla Sias per coprire in qualche modo i buchi di bilancio e avvallata dalla Soprintendenza e dal Consorzio; questi ultimi ben possono ritenersi corresponsabili non avendo opposto alcunché nonostante l'evidente consapevolezza  di quanto si sarebbe prodotto visti i precedenti e le nostre continue sollecitazioni a che i concerti non si tenessero. È evidente il danno che si sta producendo al nostro complesso monumentale, senza alcun vantaggio né per il Parco, né per la città – gli introiti delle manifestazioni sono a esclusivo vantaggio della Sias (affitto dell'area) e degli organizzatori (biglietti e vendite varie) – a meno che non si voglia credere ai fantasiosi conteggi a cui ci ha abituato la Camera di Commercio di Monza e Brianza. Le stime dell'Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza sono  facilmente smentibili da un breve calcolo:

- vi si parla di 2.005.000 euro di introiti per i ristoranti: ipotizziamo 25 euro a pranzo/cena? sono 80mila persone che van per ristoranti: e chi li ha visti?

- vi si parla di 1.078.000 euro di introiti per alloggi:  ipotizziamo  50 euro a persona? 21.560 persone che usano strutture ricettive che sono circa una trentina (tra l'altro l'ostello di Costa Alta non era disponibile perché aveva altri ospiti): ognuna di esse ospiterebbe ben 718 utenti: è mai possibile?

- vi si parla di 1.180.000 euro di introiti per lo shopping nei negozi (peraltro chiusi la domenica): ipotizziamo una spesa media di 20 euro a spettatore di concerto, vorrebbe dire 59.000 fans in giro per negozi a far spese: e chi li ha visti? Il solo dato inconfutabile è che, come attestato dall'agronomo e dalle persone competenti, se continueranno a usare il Parco come sede di concerti, il danno che si produrrà al complesso monumentale sarà irreversibile.

Per questa ragione, in assenza di risposte da parte degli enti di tutela, ci siamo rivolti, nostro malgrado, alla Magistratura penale, per i profili di responsabilità che vorrà riscontrare e, soprattutto, per cercare di porre un freno alla devastazione, visto che gli appelli al buon senso, le firme dei cittadini, i richiami ai supremi valori dell'art. 9 della nostra Costituzione non sembrano aver presa su chi è stato incaricato ed è stipendiato per salvaguardare il complesso monumentale.

COMITATO PER IL PARCO A. CEDERNA

Monza, 22 luglio 2016.