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Dopo le notizie intorno al Besanino, ora è Vice a puntare l'attenzione sul Parco delle Groane

Negli ultimi tempi sono tante le testate che raccontano del traffico di droga in Brianza. Qualche giorno fa si parlava del Besanino a proposito di «Una rete di spaccio di droga tra le stazioni ferroviarie che collegano Lecco a Besana Brianza», ora è l'edizione italiana di Vice a parlare del Parco delle Groane in un articolo firmato Mattia Salvia: «Un grosso bosco di oltre 3000 ettari a nord-ovest di Milano, sul confine tra la provincia di Monza-Brianza e la provincia di Varese. Per arrivarci in auto da Milano ci si mette circa mezz'ora. È uno degli snodi più importanti del traffico di droga nella regione, come dimostrano le decine di articoli su arresti, sequestri di droga e overdose che escono sui quotidiani locali a cadenza mensile.»

Nell'articolo sono riportate anche le parole di Roberto Della Rovere, presidente del Consiglio di gestione del Parco, secondo cui "Era un fenomeno di migrazione da Milano, dovuto a cause puramente geografiche: da Quarto Oggiaro, che storicamente è uno dei punti centrali dello spaccio a Milano, è molto facile, spostandosi verso nord, raggiungere il parco (...) Abbiamo censito 40 aree sensibili all'interno di Parco delle Groane — 40 zone utilizzate a rotazione dagli spacciatori, che si spostano quando subiscono la pressione della polizia. Le piazze di spaccio stabili invece sono tre o quattro."

Non mancano neppure le implicazioni “politiche”: «Le amministrazioni locali hanno anche concordato un programma per mettere in sicurezza il cosiddetto "treno dello spaccio"— ossia, la linea Seregno-Saronno usata da pusher e tossici per raggiungere il parco. La vicenda di questa linea è strettamente legata a quella dello spaccio a parco delle Groane: la fermata Ceriano-Groane si trova infatti praticamente nel parco, a poche centinaia di metri dalle piazze di spaccio. All'inaugurazione della linea si era parlato di un "importante ritorno della ferrovia in Brianza," ma ad oggi resta famosa per i reati—tanto da spingere il sindaco leghista di Ceriano a chiedere l'intervento dell'esercito per garantire la sicurezza. Interrogato su questo punto, Della Rovere critica "le sparate sensazionalistiche di certi amministratori locali. Tieni in considerazione che il parco è enorme: non è infestato dagli spacciatori, ci sono solo dei punti sensibili che ora sono monitorati," mi ha detto. "Ma non è che entri e non sai se ne esci vivo."»