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A Monza l'associazione Proiezione 180 vuole riproporre l'esperienza di via Fondazza a Bologna. Trasformare le amicizie virtuali di Facebook in reali. Ci riuscirà?

L'associazione di promozione sociale Proiezione180 ha sede in via Bergano da circa un anno. Lavora sul territorio per l'integrazione e la lotta allo stigma soprattutto nel campo del disagio e della salute mentale. Organizza attività, laboratori e manifestazioni sul territorio di Monza e Brianza, ma gestisce anche un sito www.proiezione180.com e una pagina facebook per interagire con istituzioni, associazioni e persone comuni.

Attraverso facebook ecco arrivare una bella sorpresa, un notizia che convince. A Bologna in via Fondazza, la prima social street italiana. Un'idea tanto banale quanto geniale: perché non trasformare le amicizie su Facebook in amicizie vere? E perché non aiutarsi come si faceva un tempo? 

 Via Fondazza, a Bologna, è la prima social street italiana. Ecco che cos’è e come funziona:

A COSTO ZERO – Dall’estraneità alla condivisione. Dal senso di solitudine al «buongiorno vicino» indirizzato al dirimpettaio. Dall’isolamento, alla consapevolezza di far parte di un gruppo che ha energia e potenzialità contagiose. Le finestre aperte non si richiuderanno tanto facilmente. Grazie ad un’intuizione a costo zero, un gruppo su Facebook, Federico Bastiani ha trasformato la sua via, una strada della vecchia Bologna, in una palestra di buone pratiche, una community di buon vicinato, dal successo contagioso.

TUTTO NASCE DA FACEBOOK – «Mi ero accorto che, dopo tre anni, eccetto qualche negoziante, non conoscevo nessuno dei vicini», racconta Federico, 36 anni. «Ai primi di settembre, ho creato un gruppo su Facebook e ho affisso sotto i portici volantini con l’invito ad aderire. La risposta mi ha sorpreso: una valanga. Aspettavo venti adesioni, in tre settimane eravamo cento; adesso siamo 500.

IL BENVENUTO AI NUOVI ARRIVATI – In pochi giorni la bacheca del gruppo Residenti in via Fondazza è diventata un tripadvisor a km zero, una lavagna di benvenuto per i nuovi arrivati, con uno scambio vivacissimo di informazioni, richieste, suggerimenti. A 360 gradi. «Dalle domande sulla focacceria migliore, alla ricerca del veterinario che venisse a domicilio nel week end. Il passaggio dalle informazioni allo scambio di servizi è venuto da sé. Due studenti cercavano una lavanderia a gettone e Sabrina li ha invitati a usare la sua lavatrice in cantina. Laurell cercava una baby sitter e Veru ha proposto di assumerne una sola per tutti i bambini di età simile della strada. I negozianti hanno offerto prezzi scontati, il cinema ha invitato tutti i residenti a un’anteprima, il bistrot francese ha preparato un menù riservato ai residenti».

AMICIZIA REALE, NON VIRTUALE  «L’idea di trasferire l’amicizia virtuale nella vita reale si è fatta largo rapidamente. Appuntamento di domenica mattina, nella piazza più vicina, per guardarsi in faccia». Dagli incontri in piazza sono nate belle abitudini, il caffè assieme la mattina, le feste di compleanno nel bar sotto casa, i tanti progetti per il futuro.

ANTISPRECO, ANTICRISI – La community ha dimostrato subito una spiccata vocazione antispreco e anticrisi. «Le possibilità sono infinite. Da una sorta di banca del tempo dove ci si scambiano le competenze, al gruppo di acquisto solidale, il gas della strada, facile da gestire. Oppure lezioni di pianoforte in cambio di un’ora di inglese, il materasso che dalla cantina di Michele si è spostato a casa di Paolo, l’ SoS per il computer infettato da un virus, e dopo 5 minuti trovi davanti alla porta, in ciabatte, il vicino di casa informatico smanettone. Federica doveva fare traslocare da sola, e ha trovato tre amici mai visti prima che l’hanno aiutata a spostare tutti gli scatoloni. A me serviva il seggiolino da auto per Mattia? Ho messo un annuncio e Saverio me l’ha prestato». Oppure per evitare sprechi alimentari: «Parto, e ho il frigorifero pieno di cibi che non posso congelare? Metto un post e invito i vicini a venire a prenderseli», spiega Laurell, moglie di Federico.

Proiezione180 si è innamorata dell'idea difficile, ma possibile di una social street per condividere bisogni e offrire soluzioni. «Abbiamo capito che siamo una forza. Un gruppo di persone come noi può fare un sacco di cose, risolvere problemi quotidiani di tutti, ma anche migliorare la qualità e la vivibilità della strada, tenerla pulita, aiutare le persone in difficoltà" : Il bisogno di socializzare, compartecipare e condividere è ancora fortissimo, inalterato, anche ai tempi di Facebook.

Fra poco partiranno azioni e pratiche per cominciare a coinvolgere i residenti di via Bergamo a Monza, con il coinvolgimento prezioso dell' Associazione Borgo Bergamo e dei vicini di casa dell'Associazione che del resto è in una corte. Non è possibile ancora dire che esito avrà questo esperimento, ma vale la pena di provarci. inoltre nella via in primaverà verrà girato un cortometraggio in collaborazione con alcuni frequentatori dei servizi sociali e del cps che da novembre stanno lavorando al progetto il cui slogan è: se non parli mai con gli sconosciuti, ne sarai sempre circondato.

Presto speriamo di vedere i primi frutti di queste buone pratiche di salute mentale e qualità della vita per tutti.