08. CARAVAGGIO Sacrificio di Isacco

 La straordinaria mostra a Palazzo Reale di Milano. 20 opere del maestro, le nuove scoperte nei documenti e le indagini diagnostiche

La mostra “Dentro Caravaggio” in corso a Palazzo Reale di Milano fino al 28 gennaio del 2018 è straordinaria. Appartiene a quel filone di cui fanno parte (per limitarci agli ultimi anni e allo stesso luogo) la mostra di Leonardo, di Giotto, dai Visconti agli Sforza e pochissime altre. Non è una banale questione di grandi nomi, non siamo alle prese con certe patetiche formule acchiappa visitatori tanto in voga; cose tipo “Da Tutankhamon a Warhol”, senza capo né coda e con la credibilità scientifica di una bufala da social. La mostra, curata da Rossella Vodret, è una coproduzione Comune di Milano, Palazzo Reale e MondoMostre Skira con il sostegno del Gruppo Bracco. Presenta esclusivamente opere del maestro lombardo, ben 20, con l’aggiunta dei risultati delle analisi diagnostiche svolte negli ultimi anni e che stanno aiutando a conoscere meglio la storia dei singoli capolavori e i mutamenti nel modo di lavorare di Michelangelo Merisi.

Nel corposo catalogo sono numerosi i saggi che aggiornano gli studi caravaggeschi proprio alla luce di quanto la mostra vuole rendere conto, anche attraverso alcuni dei documenti «provenienti dall’Archivio di Stato di Roma e di Siena — così recita la presentazione — relativi alla vicenda umana e artistica di Caravaggio, che hanno cambiato profondamente la cronologia dei primi anni romani e creato misteriosi vuoti nella sua attività. Mancano, infatti, notizie tra la fine del suo apprendistato presso Simone Peterzano nel 1588 e il 1592 quando compare a Milano in un atto notarile. Così come l’arrivo a Roma è documentato solo all’inizio del 1596 e dunque rimane misteriosa la sua vicenda in questi otto anni, non pochi per un pittore che ha lavorato in tutto meno di quindici anni».

 

16. CARAVAGGIO Giuditta e Oloferne

Giuditta che taglia la testa a Oloferne, 1602, Olio su tela, 145 x 195 cm
Roma, Gallerie Nazionali Barberini Corsini
© Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma: Palazzo Barberini. Foto di Mauro Coen 

 

È certo un paradosso che nuove documentazioni rendano più lacunosa la biografia di un artista così noto, addirittura aprendo una voragine pari a circa la metà della sua vita attiva come artista. Un paradosso, c’è da giurarci, che continuerà ancora a lungo data la peculiarità dell’opera e della biografia di Merisi.

 

 

Il percorso della mostra è composto da 13 sale, si apre con la sconvolgente e famosissima Giuditta e Oloferne (1602) di Palazzo Barberini a Roma e prosegue presentando anche molte opere provenienti dall’estero: Sacra famiglia con San Giovannino (1604-1605) dal Metropolitan Museum of Art di New York; Salomé con la testa del Battista (1607 o 1610) dalla National Gallery di Londra; San Francesco in estasi (c.1597) dal Wadsworth Atheneum of Art di Hartford; Marta e Maddalena (1598) dal Detroit Institute of Arts; San Giovanni Battista (c.1603) dal Nelson-Atkins Museum of Art di Kansas City; San Girolamo (1605-1606) dal Museo Montserrat di Barcellona.

Fra le opere “italiane” ci sono poi meraviglie assolute come il Riposo durante la fuga in Egitto, 1597, della Galleria Doria Pamphilj di Roma, o il Sacrificio di Isacco, 1603, della Galleria degli Uffizi di Firenze, fino alla maestosità della Madonna dei Pellegrini (o Madonna di Loreto), 1604-1605, staccata eccezionalmente dalle pareti della Basilica di Sant’Agostino a Roma.

Come si può capire, si tratta davvero di una mostra straordinaria come dicevamo all’inizio. Anche grazie ad un allestimento molto semplice ed efficace, per il quale non finiremo mai di ringraziare gli organizzatori: abbiamo potuto avvicinare lo sguardo, soffermerci sui dettagli così come sull’insieme e poi andare alle spalle e guardare i filmati che espongono — senza disturbare in alcun modo — le radiografie, i segni di abbozzo, le incisioni, le abitudini e le intuizioni del pittore a cui molti attribuiscono il merito di aver aperto le porte all’arte moderna. Se non fosse ancora chiaro, consideriamo “Dentro Caravaggio” una meta imprescindibile per chiunque ami l’arte e la vita.

 

 

Fin qui la nostra lettura in qualche modo oggettiva della mostra. Ma è umanamente impossibile limitare ad essa il nostro resoconto. Merisi era probabilmente un uomo orrendo, capace di uccidere anche più di una volta forse, ma allo stesso tempo artista dall’inventiva dirompente. I suoi dipinti scuotono in profondità, con una potenza espressiva che a volte si fa beffa anche della grande perizia tecnica. Veloce come un riff punk o meticoloso e minuzioso come il più virtuoso dei maestri classici, ha impugnato il proprio talento come una spada per tagliarci il respiro e lasciarci senza fiato davanti alle sue messe in scena. E sappiamo: non è la ricerca spasmodica dell’emozione a chiamata, dell’effetto, del ruffiano aggrapparsi al mestiere degli artisti minori quello a cui si va incontro percorrendo le strade di Caravaggio. È la vita. Meravigliosa e tragica, capace di farsi risata o dramma; profumata della pelle di una cortigiana che presta il volto alle santità o putrida come i piedi di un pellegrino disperato. Ci prende per il collo e ci trascina nell’oscurità, preda di sgomento e curiosità, per gettarci un attimo dopo nell’abbacinante fulgore di un talento fenomenale.

Quante volte sentiamo usare con superficialità la parola bellezza o genio? troppe. Ora facciamo silenzio. Il cencio che avvolge il braccio e la mano della mamma che stringe a sé le carni tenere del Gesù dice quello che niente e nessuno può dire. È meglio tacere. E respirare profondamente.

 

19. CARAVAGGIO Madonna dei Pellegrini

 Madonna dei Pellegrini, 1604-1605
Olio su tela, 260 x 150 cm Roma, Basilica di Sant’Agostino 
© Foto Giuseppe Schiavinotto, Roma

 

 

In apertura: Sacrificio di Isacco, 1603 Olio su tela, 104 x 135
Galleria degli Uffizi, Firenze Gabinetto Fotografico delle Gallerie degli Uffizi
© Gabinetto fotografico delle Gallerie degli Uffizi, Firenze

 Per info sulla mostra: www.caravaggiomilano.it

Gli autori di Vorrei
Antonio Cornacchia
Antonio CornacchiaWebsite: www.antoniocornacchia.com

Sono grafico e art director, curo campagne pubblicitarie e politiche, progetti grafici ed editoriali. Siti web per testate, istituzioni, aziende, enti non profit e professionisti.
Scrivo soprattutto di arti e cultura.

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