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BandAutori 1. Il primo numero della nuova rubrica musicale di Vorrei, con recensioni di gruppi e cantautori italiani a cura di Massimo Pirotta e Fabio Pozzi, seguite da qualche consiglio per gli acquisti. Esordio con i dischi di Giuditta Scorcelletti e Pablo E Il Mare

 

Giuditta Scorcelletti “Nightingale” (Spring Hill Music/I.R.D.)

Album riflessivo e ricco di sfumature, tanto da richiedere ripetuti ascolti per coglierlo nella sua pienezza. Elogio alla pacatezza (e coi tempi che corrono, non è cosa da poco) e all’espandersi dei sentimenti. Tutto grazia ed eleganza. La voce di Giuditta Scorcelletti, folksinger toscana, conduce per mano in percorsi sobri, attraverso i quali, fare emergere tutti i dettagli che pervadono il disco. Avvalendosi dei testi di David George e dell’assemblaggio dei suoni di Michael Hoppè (tra le sue collaborazioni, quelle con Vangelis e Jean Michel Jarre) nulla è lasciato al caso. 16 tracce in una sorta di solitudine felice, incastri umorali e poetici, passo felpato e sicuro. Contiene l’immaginazione di tutte le variazioni possibili dei colori. Solare e lunare in egual misura. Nel finale, emerge per intero tutto lo stato di grazia dell’interprete: il tradizionale “Ave Maria” è impeccabile, “L’usignolo”, unico brano cantato in italiano, è un episodio degno di rimanere nel tempo, la conclusiva “Catalina”, con tanto di tabla e cello è un concentrato di melodie e suoni eterodossi.

Voto: 8 (Massimo Pirotta)

 

 

Pablo E Il Mare “Respiro” (Libellula)

“Respiro”, il terzo disco di Pablo E Il Mare, gruppo torinese attivo da ormai una dozzina di anni, potrebbe essere la piacevole colonna sonora dell’estate appena iniziata. Le dieci canzoni contenute nell’album sono infatti contraddistinte dalla giusta dose di leggerezza, che in questo caso, come purtroppo spesso succede, non fa rima con disimpegno o peggio ancora stupidità. Tra testi venati di malinconia che trasfigura nel ricordo e arrangiamenti calibrati e mai invasivi, basati soprattutto su strumenti acustici, Pablo E Il Mare ci portano nel loro mondo poetico e si lasciano ascoltare con grande piacere, tra influssi dell’indie pop migliore, vedi i primi Belle And Sebastian o i nostrani Perturbazione, e del cantautorato in bilico tra mainstream e sperimentazione delle ultime due decadi, da Niccolò Fabi a Samuele Bersani. Da segnalare in particolare “Di più” e “Sottovoce”, le canzoni più emozionanti ed avvolgenti del lotto, e “Ferdinandea”, che racconta una storia poco conosciuta ma interessante e in grado anche di far riflettere.

Voto: 7.5 (Fabio Pozzi)

 

 

ALTRE NOVITA’ DISCOGRAFICHE

Battaglione Batà “Resistenza e Liberazione nel Fermano”, Biglietto Per L’Inferno “Vivi. Lotta. Pensa.”, Andrea Braido Band “Live In Hard”, Roberto Cacciapaglia “Tree Of Life”, Pino Daniele “Nero a metà live. Il concerto, Milano”, Ludovico Einaudi “Taranta Project”, Go Flamingo! “Sonic Beat 1983-1988”, Chiara Pancaldi “I Walk A Little Faster”, Federico Poggipollini “Nero”, Quintorigo & Roberto Gatto “Around Zappa”, Santa Margaret “Il suono analogico cova la sua vendetta”, Daniele Sepe “A note spiegate”, Sestomarelli “Possibilmente”, Stupid Set “Soul Of Trade”, T-Rooster “Dirty Again”, Tre Allegri Ragazzi Morti & Abbey Town Jazz Orchestra “Quando eravamo swing”

 

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Fabio Pozzi & Massimo Pirotta