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"I luoghi non hanno bisogno di viaggi per esistere, gli basta il miraggio ebbro dell’altrove. E sono."
Gli scatti di Nicola Colonna

 

"Le creature umane formano una strana fauna, una strana flora. Da lontano
paiono trascurabili; da vicino possono sembrare brutte e cattive. Ma
soprattutto occorre che abbiano intorno aria, spazio sufficiente - spazio,
anche più del tempo."
H. Miller, Tropico del cancro

 

Lo spazio esiste e non ha bisogno di altro per essere che di se stesso.

Nella sua immanenza non si danno gerarchie tra le cose che lo compongono, semplicemente tutto si dispone nell’insieme a preservare l’integrità del reale come luogo anteriore al tempo infinito

Le cose, nello spazio, preesistono al tempo e in questa anteriore intimità creano una narrazione che le compone nel segreto di un vuoto

I luoghi non hanno bisogno di viaggi per esistere, gli basta il miraggio ebbro dell’altrove. E sono.

Penetrando negli sguardi in attesa della visione essi scompaiono e nella forma della scomparsa fissano il mondo nel suo spazio reale.

Lo spazio svuotato dalle parole è tutto riempito di connessioni tra le cose

 

:

 

l’uomo, tra le cose, è il suono nello spazio, la voce che assegna confini e ripete racconti

(talvolta l’uomo è lo sguardo, che riempie lo spazio di mondo)

L’uomo nello spazio rimpicciolisce l’infinito, inventa le distanze, soffre le mancanze; nell’intimità del suo sguardo riempie d’infinito tutti i suoi limiti e superandoli esiste come cosa tra le cose.

La presenza oggettiva dell’uomo aggiunge alla natura un eccesso di solitudine: i luoghi si popolano di solitudini che incontrandosi danno prova della loro esistenza

Questa immagine di solitudine nello spazio, lo spazio la crea a sua immagine.

La realtà riflessa non si oppone all’illusione, la sua è un’altra natura: è la realtà della sua scomparsa

 

E la parola, come sguardo tra le cose, non dice.

semplicemente: tace.

 

 

 * Locus Solus. Il luogo della solitudine

I luoghi riflessi nello sguardo di Nicola sono testimoni muti di esistenza.

L’isolamento di dio lascia al mondo la sua immanenza: orme scalze e una fessura dischiusa, in attesa che lo spazio si riempia di altre solitudini.

Gemma Adesso

Il blog di Nicola Colonna


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