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Festa di compleanno per il circolo Arci di Verderio Inferiore con Caso, Dilaila, Iacampo, Valentina dorme e Diaframma

 

Foto di Francesca Pontiggia

Alla fine anche il tempo è stato clemente e la pioggia che tra venerdì e sabato ha colpito la Lombardia se n’è andata appena in tempo: forte di questo auspicio il Pintumpleanno è iniziato nel migliore dei modi, con un tiepido sole che dopo il tramonto ha lasciato spazio ad un cielo stellato che, nonostante il freddo, ha accompagnato le esibizioni degli artisti selezionati da Neverland, prima sul mini-palco acustico, poi su quello elettrico, più grande e in grado di fornire molti più watt di potenza.

Ad aprire la serata è stato Caso, giovane cantautore bergamasco caratterizzato da una poetica simile a quella di Le Luci Della Centrale Elettrica, con qualche spunto melodico in più (aiutato da un’armonica alla Neil Young) e l’utilizzo di metafore meno immaginifiche. Il suo è stato un buon concerto, interpretato con foga e voglia di fare, con un breve giro tra i tavoli durante “Prova di durezza Brinell” (se si suona all’ora di cena bisogna essere pronti anche a questo) e un bel finale con il suo nuovo singolo “Aranciata amara”, manifesto del suo pensiero musicale.

Molta più eleganza, adatta ai tappeti e alle poltrone del palco acustico, con i Dilaila. Il gruppo milanese, guidato da Paola Colombo e dalla sua voce suadente, ha suonato buona parte del nuovo disco, nostalgicamente intitolato “Ellepì”, con arrangiamenti meno ricchi rispetto a quelli dell’album, ma non per questo meno emozionanti. In particolare “Pensiero”, che ha visto Paola impegnata in un valzer con un peluche, è stata dimostrazione di bravura e classe sopra la media.

 

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Il terzo e ultimo artista a suonare “con la spina staccata” è stato Marco Iacampo. Il cantautore veneto, già noto per i suoi trascorsi con Elle e Goodmorningboy, ha dimostrato che la sua scelta di passare alla composizione di canzoni in italiano è stata più che mai azzeccata. I suoi testi sono infatti frutto di un raro equilibrio tra semplicità e capacità di trasmettere emozioni, anche se supportati solo da una chitarra acustica e da pochi accordi.

Sempre dal Veneto, da Treviso per la precisione, arrivano i Valentina Dorme di Mario Pigozzo Favero. In quasi vent’anni di carriera si sono creati la fama di band di culto, grazie a canzoni poetiche, a dischi preziosi e a live intensi, spigolosi e carichi di pathos. A Verderio hanno confermato ancora una volta la bontà della loro proposta, regalando ai presenti un’ora di grande musica, con momenti da ricordare su brani come “Benedetto Davvero” o “Siracusa e le stelle”, oltre che sulla cover estemporanea di “Where The Wild Roses Grow” in duetto con Paola dei Dilaila.

 

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Gli ultimi a salire sul palco sono stati i Diaframma, un pezzo di storia della musica italiana. Quella dei toscani è stata una scaletta particolare, che ha dato spazio all’inizio a vari classici del gruppo, da “Gennaio” ad “Amsterdam” passando per “Diamante Grezzo”, mentre nel finale sono emerse maggiormente chitarre e ritmi punkeggianti, con brani magari meno famosi, ma ugualmente carichi della poesia e della rabbia che da sempre contraddistinguono i testi di Federico Fiumani. Sono così stati suonati pezzi come “L’odore delle rose”, basati su tre accordi semplici ma ficcanti, a rendere il concerto molto sanguigno e rock e a concludere nel migliore dei modi il primo giorno di musica e festa per il Pintupi.

La domenica, pur non prevedendo grandi nomi come quelli del sabato, è stata comunque una più che degna prosecuzione della festa. I protagonisti della serata sono stati infatti i ragazzi del Circolo che, coadiuvati da alcuni musicisti della zona, hanno portato in scena un divertentissimo tributo ai Blues Brothers. Si sono alternati sul palco gli epigoni brianzoli di John Belushi, Dan Aykroyd, Aretha Franklin e John Lee Hooker (impersonato dal bravissimo Diego Patron) e di tutta la banda mitizzata dal film del 1980. Tanto divertimento, tanti sorrisi, tanta voglia di ballare sulle note senza tempo di “Sweet Home Chicago” e “Jailhouse Rock”: il giusto finale per una bella festa.

Lunga vita al Pintupi, mille di questi Pintumpleanni!

Gli autori di Vorrei
Fabio Pozzi
Fabio Pozzi

Nasce nel 1984. Studi liceali e poi al Politecnico. La grande passione per la musica di quasi ogni genere (solo roba buona, sia chiaro) lo porta sotto centinaia di palchi e ad aprire un blog. Non contento, inizia a collaborare con un paio di siti (Indie-Eye e Black Milk Mag) fino ad arrivare a Vorrei. Del domani non v'è certezza.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.