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Cut-up mediatico con vivisezionamento del titolo di studio.

Domandare. Parrucchiera, estetista, operaio metalmeccanico, ecc. sono davvero lavori da discriminare? Sapete, spesso sento dire: "non hai voglia di studiare? Vai a fare la parrucchiera!", oppure "con la testa che hai l'unica cosa che puoi fare è l'operaio!" Io non trovo niente da dire, anzi sono lavori da rispettare, e sono da rispettare soprattuto chi li fa. Con questo, nulla c’è da dire su chi invece frequenta l'università e si impegna negli studi. È solo da ammirare chi studia perchè in questo modo si può arrivare "in alto" e realizzarsi? O anche chi fa un lavoro come quelli citati può avere un modo altrettanto efficace per realizzarsi?

Rispondere. Mio padre fa da tantissimo tempo l'operaio edile, è diventato straordinariamente bravo nel suo lavoro, ma non è mai riuscito a realizzarsi. Io credo che chi non ha un titolo di studio, non ha alcuna possibilità di realizzarsi.

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Rispondere. Io appartengo alla categoria metalmeccanici. Nei ruggenti anni ‘90 ho studiato per diventare perito elettronico e ahimé, la carenza di lavoro mi ha portato a dover scegliere tra il metalmeccanico e il gigolò (vabbè, si fa per scherzare). Tu stai considerando due aspetti della questione, il rispetto per una certa professione e la realizzazione personale. Queste due cose non sempre vanno di pari passo, perché il rispetto dovrebbe valere per qualsiasi professione onesta, dall'imbianchino all'avvocato, dalla parrucchiera alla dottoressa. La realizzazione personale invece è un aspetto molto più soggettivo, io operaio metalmeccanico potrei sentirmi realizzato così come sono, magari perché considero stimolante il lavoro che faccio, perché ho un buonissimo rapporto con i miei colleghi e quindi in generale potrei essere soddisfatto del mio impiego. È altresì possibile che l'avvocato che ha studiato una vita per diventarlo, alla fin fine non si senta realizzato, magari perchè ha scoperto degli aspetti negativi del suo lavoro che prima non aveva mai immaginato. Ok, sono tutte supposizioni, in verità è difficile che un dottore, un avvocato o chi per loro non si senta realizzato, però è anche possibile che succeda, e quindi a mio giudizio la realizzazione personale ci può anche essere quando una persona fa un lavoro che molti altri non apprezzerebbero. Resta il fatto che il rispetto se lo meritano tutti coloro che lavorano onestamente, questo è un concetto fondamentale. Comunque, tanto per prendere in considerazione la parrucchiera e l'estetista, trovo sbagliato considerarli inferiori o accostarli al poco studio, secondo me sono delle professioni molto creative, e se un parrucchiere o un'estetista amano davvero il proprio lavoro, possono arrivare a livelli artistici davvero notevoli.

Rispondere. Non vedo cosa ci possa essere di tanto negativo nel fare l'estetista o l'operaio... la realizzazione personale è solo ciò che si mostra di facciata? Conosco un’avvocato che si da un bel da fare nel lavoro, ma ha una vita privata veramente triste e solitaria, gira con la porsche e nessuna se lo fila; invece un mio amico metalmeccanico, che ha moglie e 3 figli, ogni giorno è felicissimo di tornare a casa e vederla viva, piena di rumori e odori. Secondo voi chi è più realizzato? Forse si son perse di vista le cose vere della vita. È da ammirare chi ha veramente il coraggio di fare quello che desidera davvero per se stesso, estetista, avvocato, operaio, non ha importanza.

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Domandare. Rispondere. Sai perchè parlo così?

Perchè oggi, fra una risposta di answer e un testo universitario che mi aspetta, posso dirti che mi ritrovo ad invidiare la maggior parte delle estetiste e parrucchiere che non hanno bisogno di un titolo per affermare ciò che sono, che hanno un lavoro più sicuro di quello di un aspirante giornalista o diplomatico, che già alla mia età non si fanno o non si sono fatte mancare nulla.

Rispondere. Domandare. Qualsiasi lavoro è dignitoso, l'importante e farlo con passione e non per portare a casa la busta paga. Chi dice io ho studiato e non mi adatto, a parer mio è un fallito in partenza. Conosco ingegneri e dottori che ne sanno la metà di quello che so io, ho sempre cercato a imparare da chi, anche solo con le scuole elementari, conosceva il suo lavoro. Opinione personale. Up.

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.