Andiamo con ordine.
Anni, ormai, di disagi per i lavori infiniti di Viale Lombardia. Chissà quando finiranno, visti i ritmi e i ritardi; intanto, TIR, rumore, clacsonate e inquinamento alle stelle (il record europeo, da vantarsene quasi).

Via Cavallotti chiusa e file epocali in via Vittorio Veneto. Quando sarà viceversa la situazione non cambierà. Uscire dal quartiere e dirigersi verso Milano o semplicemente S. Fruttuoso? Tempi biblici, sempre.

Di sera/notte, prostitute ad ogni angolo del quartiere, sempre più numerose nonostante il ridicolo divieto d’accesso ai non residenti che causa solo assurde multe a chi, ignaro dei suddetti divieti (sfido chiunque ad accorgersi dei cartelli, anche i residenti stessi), passa per le vie nella zona interessata. Al posto di punire i “clienti” si puniscono i cittadini, tanto per cambiare.

Non bastasse, ecco progetti per gettare cemento in ogni angolo di verde rimasto, di abbattere cinema (cultura) per fare condomini (soldi) e chi più ne ha più ne metta.
Mi sarà risposto di rivolgermi ai Ministeri monzesi?

Nel frattempo, mai risolto o almeno alleviato, il risolvibilissimo fracasso mattutino dovuto ai rumorosissimi camion della spazzatura. In maniera sistematica. Tutte le mattine, sabato compreso (è forse il giorno peggiore, che bisogno c’è di passare così presto almeno in un giorno di “riposo”) alle sei (a volte anche prima) ecco l'insopportabile rumore tornare puntuale: altro che mezzi silenziosi promessi dal Comune (precedenti risposte dello Sportello e di Sangalli), altro che diritto al riposo, nonostante doppi vetri e tappi per le orecchie. Avevo raccolto firme tra i cittadini della zona, inviate a chi di dovere, ma inutilmente – chiaro. Eppure basterebbe spostare di un paio d'ore il ritiro della spazzatura, che avviene tra l'altro con procedure che richiedono diversi passaggi di questi mezzi rumorosissimi (la pattumiera, a differenza di un tempo, viene “pressata” sul posto) - a pochi minuti l'uno dall'altro. Tempo di riaddormentarsi, riecco il baccano. Mi si è detto che si tratta di una programmazione ormai blindata, manco fossimo una metropoli come New York.

Insomma, che Monza sia davvero la “città della gioia” (come ha riportato la stampa, ma si parla, anche qui, di classifiche basate sul denaro circolante) è tutto da vedere. Mi basterebbe poter riposare come mio diritto.

Saluti
Andrea Rota Nodari