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Cosa è il Sud e cosa il Nord? Per me, sono per lo più due punti cardinali. Due coordinate, in certi casi, anche del modo di essere. Milano, calda tarda mattina di un giorno di metà aprile. Un bus stracolmo è dalle parti di San Babila, popolato da una umanità qualunque dello spaccato faunistico locale. Il bus affronta il consueto traffico ma ad un certo punto deve bloccarsi: un autista di taxi inchioda il suo mezzo e si butta fuori dall'auto rotolandosi in terra e gridando aiuto. Si sente male. L'auto è in mezzo all'incrocio lì dove il bus deve svoltare: di spazio ne rimane poco. Arrivano due vigili urbani a sincerarsi delle condizioni del tassista. Intanto il traffico procede come se nulla fosse, occupando la parte restante della carreggiata a tutto svantaggio del bus, che deve dare strada per evitare di speronare i soliti furbastri su due e quattro ruote, oltre a dover fare i conti con i centimetri per poter svoltare. Passano poco più di sessanta secondi e la fauna del bus incomincia a prendersela con l'autista. Ma perché non si muove, lo spazio c'è, ora è il momento giusto e tanto altro bla bla bla. L'autista, con accento tipicamente bolzanino della Val Frattamaggiore, fa presente che deve dare strada a destra, che la carreggiata è in larga parte occupata, che lì ci sono i vigili. Non lo avesse mai fatto. Parte una salva di improperi e reprimende, queste puramente lumbard: «ma crede che la patente ce l'ha solo lei?», «se io nel mio ufficio non lavoro mi mandano a casa, a lei no?», «io devo arrivare in stazione, non so lei!», «lei si è distratto a guardare l'incidente, ecco!», «pensi a lavorare, invece!». Più delle parole, conta il tono: acido, cattivo. A Napoli lo definirebbero 'con la cazzimma nel sangue'. A Sud, non sarebbe andata così. Prima di tutto, nessuno avrebbe dato del lei all'autista, nessuno si sarebbe permesso quel gelido distacco a sottolineare la differenza, la distanza tra come sono io e come sei tu. E non si sarebbe mai utilizzato un tono cattivo, ritenendo mille volte più efficace l'ironia e lo sfottò. In ogni caso si sarebbe atteso ben più di sessanta secondi prima di iniziare a rumoreggiare. Ognuno ha il suo stile, anche i punti cardinali.

Gli autori di Vorrei
Ivan Commisso
Ivan Commisso

Vado per i quaranta, mi occupo di soluzioni pubblicitarie online in una grande concessionaria. La mia formazione universitaria è economica. Sono giornalista pubblicista e su Vorrei scrivo per lo più di economia perchè da lì verranno (ulteriori) problemi e su quel tema si dicono un sacco di fesserie. Nota Bene: mi piacciono le metafore, i dolci e la Calabria.

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