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La manifestazione di Caorso e il referendum in Sardegna parlano chiaro:
l'Italia non vuole le centrali. Il foto album della catena umana

Si è svolta nel pomeriggio di ieri (sabato 28 maggio) una bella manifestazione a Caorso, un comune del piacentino, dove esiste la più grande centrale nucleare italiana, costruita negli anni ’70 e chiusa definitivamente nel luglio del 1990. Le barre di combustibile irraggiato sono state smaltite in Francia, con ultimo carico nel 2010. Taluni temono però che la centrale potrebbe essere riattivata.

Una catena umana di un migliaio di persone si è snodata dalla zona sportiva di Caorso, sino alla ex centrale nucleare, chiusa in seguito al referendum sul nucleare svoltosi nel 1987, che aveva visto prevalere i no, dopo avere superato il quorum col 65% degli aventi diritto al voto, con una schiacciante maggioranza contraria, vicina all'80% dei votanti.

Un recente referendum su tale argomento, che si è svolto in Sardegna il 15 maggio scorso, ha visto raggiungere e superare il quorum richiesto di circa 30 punti percentuali, dal 33% richiesto, al 60%, con una schiacciante maggioranza di quelli contrari a insediamenti di centrali nucleari in quella regione, cioè il 98% dei votanti.

Dopo 24 anni, la questione si ripropone a livello nazionale, dove si attende la prossima settimana il voto definitivo della Camera sulla legge che prevede di reintrodurre il nucleare in Italia. Dopo la firma del Presidente della Repubblica, la Corte di Cassazione dovrebbe però esprimersi sulla validità o meno del referendum stesso dopo la modifica legislativa che tenta di evitarlo. Il Governo infatti teme un effetto Fukushima, la centrale giapponese entrata in crisi in seguito a uno tsunami.

Si teme quindi un effetto valanga sull’esito del referendum sul nucleare, che peraltro potrebbe trascinare con sé anche i due altri quesiti relativi all’acqua pubblica e a quello sul legittimo impedimento, facendo raggiungere il quorum richiesto, cioè il 50% degli aventi diritto al voto, cosa che da diversi anni non avviene in Italia.

Alla manifestazione di Caorso hanno partecipato sia le maggiori associazioni ambientaliste regionali, i comitati e i partiti anti - nucleare, che hanno srotolato uno striscione lungo quasi mezzo chilometro, sulla strada che da Caorso va alla ex Centrale nucleare. Qui sotto riportiamo alcune foto della riuscita manifestazione ambientalista.

 

Gli autori di Vorrei
Giorgio Majoli
Giorgio Majoli

Nato nel 1951 a Brescia, vive a Monza dal 1964. Dal 1980 al 2007, ha lavorato nel Settore pianificazione territoriale del Comune di Monza, del quale è stato anche dirigente. Socio di Legambiente Monza dal 1984, nel direttivo regionale nei primi anni ’90 e dal 2007, per due mandati (8 anni). Nell’esecutivo del Centro Culturale Ricerca (CCR) di Monza dal 1981. Ora pensionato, collabora come volontario, con associazioni e comitati di cittadini di Monza e della Brianza, per cercare di migliore l’ambiente in cui viviamo.Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.