Dopo la presentazione del sondaggio di Mannheimer, gli ambientalisti accolgono la sfida.

 

 Durante la presentazione al teatrino della Villa Reale di Monza, nel tentativo di dare un'immagine percettiva del consumo del suolo brianzolo, il presidente Dario Allevi ha evocato: “Vorremmo che anche in futuro i nostri figli possano correre spensierati in un prato”.

 Proprio la domenica precedente avevo portato la mia seconda figlia alla manifestazione contro la costruzione del centro Pam Antares, ulteriore spazio verde sottratto da un ennesimo centro commerciale, ubicato nei terreni agricoli di Desio. Come tutti i bimbi, appena giunta al bordo del grande spazio aperto, non ha saputo resistere alla tentazione di correre all'impazzata verso la mongolfiera, posta quasi al centro del pratone. 

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C'è un pochino di stupore nel vedere emergere una vocazione ambientalista da parte della giunta provinciale. A dire il vero Dario Allevi non è nuovo a trattare questo genere di sensibilità; già a partire dalla campagna elettorale di due anni fa, era parso evidente un certo grado di interesse a queste tematiche, almeno da parte del candidato alla presidenza, di cui avevamo pubblicato un'intervista anche su questa rivista.

Ci sono poi state alcune posizioni, abbastanza nette, sui problemi generati dalla Pedemontana, dal consumo di suolo in generale e, ancora, contro il distributore nel Parco di Monza o l'edificazione contestata nel comune di Usmate Velate. Tutte affermazioni molto positive. Se la Provincia si opponesse anche all'edificazione del centro Pam Antares, raggiungerebbe impeccabilmente quota 100% in quanto ad ambientalismo e interesse per la qualità della vita dei brianzoli.

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 Forse la nostra comunità è maturata, raggiungendo il livello di quelle d'oltralpe, quelle svizzere o tedesche, in cui la competizione politica non insiste tanto sulle diatribe ideologiche, ma si snocciola nella realizzazione pratica e puntuale di misure realmente efficaci per il buon vivere degli abitanti. Fatto sta che ora nel mondo ambientalista brianzolo ci si aspetta politiche conseguentemente appropriate. Infatti, senza volere confondere i ruoli, le associazioni locali già hanno cominciato a mappare tutta una serie di misure da inserire nelle politiche provinciali, in particolar modo nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, strumento legislativo che regola gli indirizzi politici sul territorio. 

Con grande puntualità le associazioni hanno presentato una buona mole di osservazioni, di cui qui ne segnalo alcune a titolo esemplificativo: proposte per la Brianza Centrale, per la Valle Lambro, per il Vimercatese con scheda riassuntiva, ma anche per l'ovest, dove sono presenti una serie di comitati come per il Parco della Brughera. Proprio qui sul campo, meglio sarebbe dire sui campi, si vedrà quanto la politica sia in grado di passare dalle parole ai fatti.

 

 Comunicato di Legambiente Seveso

 

L’AZIONE GIUSTA CHE CHIEDIAMO E’ LA SALVAGUARDIA DEL BOSCO DELLE QUERCE. L’APPELLO DI LEGAMBIENTE ALLE ISTITUZIONI

 

“Non ci sarà partita ambientalista credibile sul territorio di Monza e Brianza se non sarà stata in primo luogo giocata la partita che riguarda la tutela del Bosco delle Querce di Seveso e Meda”, ha affermato Gemma Beretta, presidente del Circolo Legambiente Laura Conti, riprendendo l’allarme lanciato dal palco del talk show promosso dalla Provincia di Monza e Brianza da Damiano Di Simine: “il Bosco delle Querce – ha detto il presidente di Legambiente Lombardia -, autentico monumento verde sorto dopo il disastro ambientale che nel 1976 desertificò le aree investite dalla nube di diossina a Seveso e Meda, è pesantemente minacciato dal tracciato di Pedemontana. Le prescrizioni del CIPE chiedono la stesura di un progetto che salvaguardi il Bosco, ma questo progetto è secretato e nessuna istituzione ha saputo rassicurarci in merito a quello che effettivamente accadrà in fase di esecuzione dei lavori”. “In questi mesi – ha precisato Gemma Beretta -, abbiamo presentato ripetute istanze di ampliamento del Bosco delle Querce, secondo un progetto redatto dalla stessa Regione Lombardia. Ci siamo rivolti ai Comuni interessati e alla Regione Lombardia: nessuna risposta. La Provincia di Monza e Brianza, che oggi rilancia sui temi di natura ambientale, non ha poteri in merito, ma può far sentire il peso e il valore dell’interesse del territorio. E’ questo che chiediamo oggi al Presidente Dario Allevi, perché, per citare una grande filosofa del passato, ogni discorso se non è supportato dall’azione risulta vano e vuoto”.

 

 

Seveso, 15 ottobre 2010

 

 

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.