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Molte perplessità per la gara indetta da Infrastrutture Lombarde: importi limitati, solo una parte della Villa coinvolta e, soprattutto, l'assenza pesistente del Comune di Milano

 

Un Consorzio Zoppo, come quello per la Villa Reale ed il Parco di Monza, non poteva che generare un bando di gara incompleto e zoppicante, per avviare il restauro e la valorizzazione della Villa Reale.

Il Bando di gara è stato pubblicato dalla società regionale Infrastrutture Lombarde spa durante la recente campagna elettorale di marzo, ed è scaricabile dal sito della stessa.

I contenuti sono piuttosto ermetici, dedicando la gran parte del testo alle procedure burocratiche per lo svolgimento della gara. Ma alcuni punti importanti, e preoccupanti vi sono chiari:

  • Gli spazi oggetto del restauro sono limitati al corpo centrale e ad una piccola parte dell’ala Nord.

  • La cifra complessiva dei lavori è di circa 23 milioni di euro, di cui 19 di provenienza pubblica e 4 dal privato vincitore del bando, che in cambio ottiene la gestione trentennale dei servizi.

  • Il progetto definitivo viene assegnato allo stesso privato, sulla base del progetto preliminare del raggruppamento Carbonara “opportunamente modificato”.

Di fronte ai grandi obiettivi annunciati da Formigoni, Presidente regionale neorieletto, Bondi, Ministro dei Beni Culturali e Mariani, sindaco di Monza e Presidente del Consorzio, appare evidente la scarsità dei risultati.

Va ricordato, prima di tutto che il progetto del raggruppamento Carbonara, vincitore del concorso del 2004, aveva stimato in 106 milioni di Euro il costo complessivo del restauro della Villa Reale. Certo, si tratta del primo lotto, ma non sembrano essere in vista nuovi finanziamenti rispetto a quelli già impegnati.

Sembra del tutto sfumata, infatti, la possibilità di ottenerli da Expo 2015, e la persistente assenza del Comune di Milano, che dopo più di un anno non è ancora entrato nel Consorzio, lo conferma.

Inoltre è clamorosa la denuncia di Rosario Montalbano, consigliere comunale del PD di Monza. Dopo essersi procurato gli atti del Consorzio, ha scoperto che nella delibera n.3 del 24 febbraio 2010, che approva la convenzione tra Consorzio e Infrastrutture Lombarde per il bando di gara di cui sopra, le cifre sono molto diverse. La delibera, infatti, parla di un totale di più di 31 milioni di Euro, di cui 20 dal pubblico e 10 dal privato. Come è possibile che Infrastrutture Lombarde abbia tagliato in questo modo il bando? Il consigliere sottolinea anche la mancanza di chiarezza sulle attività di gestione affidate al privato, chiede venga reso pubblico il progetto e che il bando di gara venga ritirato.

A questo quadro vanno aggiunti diversi altri punti dolenti: permane, infatti, l‘incertezza del destino dell’Istituto d’Arte, che per fortuna non è compreso negli spazi oggetto del bando. Il Parco vede gran parte delle attività di manutenzione bloccate, a causa del solito assenteismo del Comune di Milano, che ne possiede la gran parte, in partecipazione con quello di Monza. I lavoratori della ex Amministrazione Parco guardano con molta preoccupazione al loro futuro.

Lo stesso Sindaco di Monza ammette la situazione difficile, tanto da lanciare una proposta provocatoria: se il Comune di Milano non vuole aderire al Consorzio, allora ceda la sua parte di Parco, come già ha fatto per la Villa Reale. E questo sarebbe un bel passo avanti.