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"L’Italia si sta francesizzando, con un attrazione centripeta,
che vale per Roma come per Parigi"

 

"Hanno fatto i conti di quanto costerà un Gran Premio spot come quello di Roma? Un autodromo che lavora 365 giorni all’anno come quello di Monza ha già problemi per far quadrare il bilancio, immaginiamoci quello della capitale”. Sono fondate le preoccupazioni del senatore leghista Piergiorgio Stiffoni sull’annuncio fatto ieri da Bernie Eccleston di un Gran Premio di Formula 1 a Roma nel 2013. Nel silenzio totale di queste ore sul trasferimento del Gran Premio d’Italia da Monza alla Capitale, sono solo i rappresentanti del Carroccio a fare la voce grossa. Oggi soltanto il Sole 24 ore dedica spazio a questa vicenda destinata a rivoluzionare (a partire dal 2013) la storia delle corse automobilistiche. E non solo. Tra Monza e Roma a livello di marketing non c’è partita. Il circuito verrà fatto all’Eur (160 milioni ha promesso di metterli in gruppo Flammini, l’altro penso siano a carico di Roma Capitale, quindi delle nostre ritenute) ma la pubblicità in giro per il mondo mostrerà il Colosseo. D’altronde Monza (da poco provincia) è stata città di vacanza dei regnanti italiani fino all’attentato di Bresci. Poi, in questo 110 anni è andata perdendo smalto. Roma, a qualche centinaio di anni dalla fine dell’Impero ha invece ripreso smalto. Quando sono entrato in Rai, per fare un esempio, si cercava di rilanciare un ruolo di Milano (ieri come oggi capitale dell’editoria). In questi ultimi anni (anche con la Lega al governo) tale ruolo è stato del tutto riassorbito dalla Capitale (e stendiamo un velo pietoso sulla festa per l’arrivo di Rai due in piazza Duomo: la stiamo ancora aspettando). L’Italia si sta francesizzando, con un attrazione centripeta, che vale per Roma come per Parigi. Il Gran Premio è solo un ulteriore tassello. Le divisioni – con conseguente ridimensionamento – di questi ultimi mesi sull’Expo (unica possibile chiave di svolta di una città priva di identità) hanno ulteriormente fatto perdere smalto a Milano (e a chi la guida da qualche lustro).

Oggi nevica a Milano. Una grande nevicata qualche anno fa fece crollare il palazzetto dello sport. Mai più ricostruito. L’immagine che vedete è color seppia non per un mio intervento con photo shop. Ma perché sono passati venticinque anni. Dove vogliamo andare??

Dal blog di Andrea Riscassi