Via Stradella di Monza si sviluppa attraverso poche costruzioni e molti campi coltivati ed è accompagnata da un filare quasi ininterrotto di alberi e due o tre boschetti spontanei…

 

Non vorrei che il titolo dell’articolo, che richiama una notissima canzone di Celentano, desse per scontata una situazione di perenne impotenza  nel contrastare lo storico degrado dell’ambiente urbano minacciato da “catrame e cemento”. Sono convinto che, a fatica,  si può e si deve ancora lottare per un mondo migliore. La situazione che vi voglio raccontare oggi è un piccolo  tassello, ma che insieme a tanti altri può formare un mosaico che alla fine svelerà un’immagine. Se bella o brutta dipenderà anche dalla nostra attenzione.

Siamo a Monza in via Stradella, una delle strade che cinturano il Parco della Boscherona, nel quartiere omonimo. 

Questa strada è limitrofa alla pista ciclabile che provenendo dal centro di Monza  interseca il viale Lombardia e va poi  verso Muggiò tagliando appunto il  Parco della Boscherona. Il parco, come noto,   comprende aree attrezzate per il picnic, chioschi, campi di calcio, pallavolo, ping pong, bocce ecc.

Via Stradella si sviluppa attraverso poche costruzioni e molti campi coltivati ed è accompagnata da un filare quasi ininterrotto di alberi più due o tre boschetti spontanei,  e fa parte, con tutto il comprensorio, di una importantissima area verde cittadina destinata ad attività ricreative di ogni genere ed è frequentatissima anche nel periodo invernale.

In questa area vivono abitualmente anche lepri, fagiani e galli Cedrone e gli anziani raccontano ancora di volpi che minacciavano i pollai.

Bene, a fine novembre dell’anno scorso, sono improvvisamente apparse squadre di tagliatori che, armati di potenti motoseghe, hanno in un paio di giorni fatto piazza pulita di alberi e boschetti. La foto segna solo l’inizio del lavoro.

 

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La visione che è apparsa ai primi frequentatori è stata  di un paesaggio lunare sconcertante.

Interpellato via Facebook, il Comune ha fatto sapere che le piante erano ammalorate e sono state eliminate, e saranno sostituite da sessanta piante di Carpini a sei metri di distanza l’una dall’altra.

Ora, non mi sembra corretto che gli alberi vadano lasciati “ammalorare” per poi essere sradicati. Un po’ di manutenzione (che non è mai stata fatta neppure dai privati non essendoci grandi obblighi in proposito) probabilmente andava fatta prima, e sarebbe stato sufficiente ad evitare il disastro. Occorreva un maggior controllo da parte delle Amministrazioni che si sono avvicendate al governo della città, che avessero imposto a chi di dovere la manutenzione degli alberi.

Il fatto è che dal taglio delle piante non risulta proprio che  fossero ammalorate. Ed inoltre le stesse piante, nelle vicine proprietà private recintate (che non sono state tagliate), non sono malate. E allora?

Il PGT, Piano di Governo del Territorio, assegna a queste aree una destinazione a verde agricolo. Inoltre, queste aree fanno poi parte del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) del Grugnotorto Villoresi.

 

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La via Stradella scorre attraverso una serie di campi coltivati, e va poi, sterrata e chiusa al traffico veicolare, verso Muggiò. Aprirla al traffico sarebbe un disastro per i residenti, oltre che cosa inutile dato che c’è già la via della Taccona allo scopo. La via Tagliamento che la interseca con senso unico di scorrimento  verso nord, termina con un ponticello sul Villoresi che ne limita grandemente il traffico, e tutta l’area sembra fatta apposta per essere tutelata e riservata ad attività ricreative e di fitness.

Questa oasi di pace è però  immersa in una più vasta area urbana, quella del viale Lombardia, fortemente caratterizzata dal traffico veicolare di transito che a tutte  le ore del giorno e della notte, incurante dei divieti e delle righe bianche,  impazza per i quartieri Boscherona e Triante togliendo tranquillità e sicurezza ai residenti (a proposito, è “sicurezza” anche non essere investiti  davanti a casa propria…).

Ecco, sarebbe  mio auspicio e di tutti quelli che gravitano intorno a quest’area, che, risolti in fretta i pesanti problemi del traffico,  non solo venisse curato maggiormente il verde esistente, ma anzi venissero incrementate le strutture destinate al  godimento pubblico in modo che quest’area diventi un polo significativo di attrazione per bambini, anziani, giovani e famiglie.

Gli autori di Vorrei
Francesco Achille
Francesco Achille

È nato a Milano, laureato, ha lavorato presso le principali società del settore impiantistico e cantieristico italiano; attualmente imprenditore in semi pensione, si occupa da sempre di politica, economia e ambiente, è appassionato di letture in genere, di collezionismo, di astronomia, e di agricoltura che pratica, quest’ultima, in un piccolo appezzamento di terreno dove coltiva con amore e sacrifici frutta e verdura biologica.

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