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Per molti usare l'auto per andare in centro è una scelta obbligata. Ma che costa cara.


“Lo stipendio finisce nel parcometro”, sentenziava un articolo apparso su “Il Giorno” dello scorso 15 ottobre. E pare essere proprio così. Monza ha fame di parcheggi, e questa è una verità innegabile. Siamo di fronte ad una delle città con il più alto numero di autovetture per abitante in Italia (e forse anche d’Europa), e con un centro storico non certo gigantesco. Eppure, a guardare bene, i posti auto non mancano, soprattutto dopo la recente apertura di nuovi parcheggi sotterranei con la quale l’Amministrazione Mariani è parsa aver risposto a questa grande domanda della popolazione locale. Porta Castello: 144 posti; Piazza Cambiaghi: 300 posti; Piazza Carducci: 50 posti; via Pellettier: 80 posti; Piazza Trento e Trieste: 499 posti. Più di mille posti auto in soli cinque parcheggi del centro storico.

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Il posto c'è, ma costa caro

E allora qual è il problema? Il problema sta proprio nel fatto che la maggior parte della popolazione denuncia quotidianamente che le tariffe/ora dei parcheggi del centro storico siano troppo alte per potersele permettere. Qualche esempio? Il parcheggio di Piazza Cambiaghi, nel quale è permessa una sosta massima di due ore va da 1,20 euro per mezzora ai 3,20 euro per la sosta di due ore; una sosta presso il famoso parcheggio di Piazza Trento costa 2,20 euro all’ora, mentre l’Autosilo Capitol ha il record di 2,50 euro. In poche parole una persona che pensasse di andare a pranzo in un bar del centro dovrebbe mettere in conto di offrire da mangiare ad un ospite invisibile, in quanto una sosta tanto lunga da permettere di gustarsi un panino, un caffè e di leggere il giornale costerebbe quanto un pasto. Non male. I commessi di via Italia, di via Carlo Alberto e di via Vittorio Emanuele lo sanno bene. Si parla di abbonamenti mensili da 120, 150, 180 euro per poter parcheggiare il proprio autoveicolo, e su uno stipendio di 900/1000 euro è facile immaginare quanto pesino.

 

Addio posti gratuiti...

Il secondo problema, del quale la maggior parte dei cittadini di Monza si è recentemente accorta, riguarda la sparizione improvvisa di decine di parcheggi gratuiti su tutta l’area del centro storico, ed il conseguente fioccare di cartelli di divieto di sosta. A parte “l’isola felice” di via Quintino Sella – via Spreafico – via Varisco, dove i più temerari si sfidano ogni giorno per accaparrarsi un parcheggio gratuito, molti degli altri parcheggi cosiddetti “bianchi” sono spariti nel nulla, trasformati in parcheggi a pagamento o venendo depennati del tutto. Ne sono un esempio quelli di piazza Garibaldi, nei pressi del tribunale, diventati per la maggior parte parcheggi riservati alle autorità giudiziarie, od i parcheggi sul retro del Nei, nei pressi dell’oratorio San Giovanni Bosco, cancellati quasi totalmente dopo l’apertura del nuovo parcheggio sotterraneo “Raffaello Sanzio”, di 210 posti a rotazione.

 

Un caso? Assolutamente no, perché probabilmente la cancellazione di parcheggi gratuiti nelle vicinanze dei nuovi parcheggi sotterranei recentemente aperti faceva parte della “promessa” fatta dal Comune alle aziende proprietarie delle nuove strutture. La popolazione non sembra averla presa particolarmente bene, a giudicare dalle opinioni che si possono raccogliere in giro. «Non è giusto, non tutti possiamo permetterci dei salassi per parcheggiare l’auto», «Almeno aumentino le piste ciclabili, e potenzino il servizio pubblico», «Sono in aumento anche le multe nel centro storico», sono alcuni dei commenti dei passanti il sabato pomeriggio. Ma come va l’attività dei nuovi parcheggi a pagamento? Molti giurano di constatare quotidianamente che siano per la maggior parte vuoti, e che la fruizione di questi servizi sia decisamente sotto le aspettative.

 

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In città gli autosilos rimangono semivuoti

 

...ma autosilos mezzi vuoti

Un esempio potrebbe essere il parcheggio di Piazza Trento e Trieste, gestito dalla Best In Parking, azienda titolare di diversi parcheggi distribuiti per la maggior parte nel Nord Italia. Dalle voci dei cittadini pare quasi sempre vuoto, ed anche nei weekend, quando c’è maggiore affluenza in città, sembra che non ci siano i “pienoni” che ci si aspettava. «Il parcheggio sta lavorando abbastanza bene – smentisce F. Buontempo, contatto monzese della Best In, in maniera non troppo convinta – È normale che ancora la maggior parte dei cittadini ancora non usino il parcheggio; non è tuttora molto conosciuto, ha aperto solo da sei mesi (il 5 maggio, ndr)». Sarà, eppure resta da capire da parte dell’Amministrazione come mai, nonostante i parcheggi abbondino, nessuno li usa. E, se fosse già chiaro, allora bisogna che ci si adoperi per trovare delle soluzioni. Alla portata di tutti.