Nella seduta del 27 giugno, la Giunta provinciale di Milano ha dato il via libera al Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP). Si tratta di un piano che riguarda 189 Comuni e circa 3.800.000 abitanti, il 41 % dell’intera popolazione lombarda insediata solo sull’ 8,3% del suo territorio. A Settembre il Piano verrà portato in aula per la sua adozione.

Il coinvolgimento degli enti locali e delle associazioni.
Dice l’assessore al Territorio Pietro Mezzi: “È stata messa in campo un’operazione di pianificazione territoriale che non ha precedenti in Italia. Più di 300 incontri con sindaci e assessori comunali, decine di riunioni nelle diverse aree in cui è suddiviso il territorio provinciale con tutti i parchi locali di interesse sovracomunale e con le province confinanti.  Senza contare che per la prima volta i cittadini e le associazioni milanesi hanno potuto contribuire a discutere e a costruire in forma partecipata uno strumento di pianificazione di area vasta mediante forum, workshop, seminari che hanno coinvolto diverse centinaia di persone”.

Mettere ordine nel territorio.
Al centro della riflessione del Piano e delle sue scelte il tema dell’uso e del consumo di suolo in provincia di Milano. Un tema, quello dell’uso non dissipativo di una risorsa irriproducibile come il suolo, al centro oggi dell’attenzione di agricoltori, ambientalisti, amministratori locali.

Il PTCP indica poi come dovrà essere indirizzato il futuro sviluppo urbanistico locale: priorità al riuso delle aree ex industriali; concentrazione degli insediamenti lungo le linee di forza del trasporto pubblico (ferrovie e metropolitane); freno alla dispersione urbana (lo sprawl urbanistico) che genera consumo di territorio e congestione veicolare; densificazione della città a favore degli spazi verdi; salvaguardia delle aree destinate all’agricoltura e degli spazi aperti del territorio milanese; potenziamento e messa in rete del sistema dei parchi locali.

Il Ptcp pone attenzione anche al tema della casa. Analizza il fabbisogno di abitazioni in tutta la Provincia di Milano nel prossimo decennio (al 2015) e lo quantifica in 110-140 mila nuovi alloggi, per rispondere a una domanda di casa che è sempre più di tipo sociale per di anziani, giovani, immigrati e meno abbienti.

La Dorsale Verde.
Il Piano territoriale contiene anche un importante progetto di strategia per l’area metropolitana e il Nord Milano. Un progetto che intende dare risposta a una crescente domanda di qualità della vita in una delle aree più urbanizzate del Paese. Si tratta di realizzare, nel tempo, una vera e propria infrastruttura verde, la Dorsale Verde del Nord Milano, che metterà in rete, dal Ticino all’Adda, i parchi regionali (4), i parchi locali (10), attraverso la rete ecologica provinciale.

Il nodo degli ambiti agricoli.
Molte delle attenzioni di questi mesi si sono poi concentrate sul tema dell’individuazione, all’interno del Piano, degli ambiti agricoli: una prerogativa che la legge regionale 12 del 2005 pone in capo alle Province. Una previsione, quella degli ambiti agricoli, che prevale sugli strumenti urbanistici comunali, i Piani di governo del territorio.

La definizione degli ambiti agricoli è al centro dell’attenzione del confronto anche con il comune di Milano. “Per quanto riguarda il rapporto con Milano, rapporto mai facile e irrisolto nei precedenti processi di pianificazione territoriale – conclude Mezzi – d’accordo con il Parco Agricolo Sud abbiamo deciso di rinviare il tema degli ambiti agricoli ai Piani di cintura urbana, vale a dire agli strumenti di attuazione del piano del Parco. Chiarendo però che sulle aree attualmente agricole nel comune di Milano vigono i vincoli del Parco Sud e che, a scanso di equivoci, su quelle aree non è consentita l’edificazione”.

Il PTCP per Monza.
Per quanto riguarda il territorio di Monza il PTCP recepisce le indicazioni previste dal Piano di Governo del Territorio approvato a fine anno dal Consiglio comunale, confermando così la scelta fatta per le aree agricole poste a corona della città (zone: Boscherona/Villoresi, San Fruttuoso, Casignolo, Cascinazza, Sant’Albino). Si temono future modifiche in seguito alla variante al PGT subito avviata dalla giunta monzese ed attualmente in corso di redazione.

Il percorso di approvazione.
Dopo il via libera della Giunta provinciale il PTCP - che ha ottenuto l’assenso da parte delle associazioni degli agricoltori Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione italiana Agricoltori e da parte di Legambiente Lombardia - dovrà essere sottoposto, nel prossimo luglio, al vaglio della Conferenza dei Comuni per il parere di legge (obbligatorio, non vincolante, politicamente rilevante) e poi, a settembre, all’esame del Consiglio provinciale per l’adozione.

Gli autori di Vorrei
Giorgio Majoli
Giorgio Majoli

Nato nel 1951 a Brescia, vive a Monza dal 1964. Dal 1980 al 2007, ha lavorato nel Settore pianificazione territoriale del Comune di Monza, del quale è stato anche dirigente. Socio di Legambiente Monza dal 1984, nel direttivo regionale nei primi anni ’90 e dal 2007, per due mandati (8 anni). Nell’esecutivo del Centro Culturale Ricerca (CCR) di Monza dal 1981. Ora pensionato, collabora come volontario, con associazioni e comitati di cittadini di Monza e della Brianza, per cercare di migliore l’ambiente in cui viviamo.Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.