IMPIANTO IDROELETTRICO SUL LAMBRO

PROGETTO “BISSI ENERGY S.r.L.”

Da diversi mesi è in costruzione, a San Rocco, una mini centrale idroelettrica sul fiume Lambro. L’opportunità è stata favorita dalla presenza di una secolare traversa che permetteva di derivare acqua dal fiume per alimentare, tramite la Roggia Molinara, l’antico Mulino di Occhiate. L’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto è stata concessa, per competenza, dalla Provincia di Monza e Brianza nell’Aprile del 2016.

La produzione di energia da fonti rinnovabili, qual è quella idraulica, è sempre un fatto positivo, ma occorre valutare come questi interventi vengono realizzati. A tal fine, per una chiara e completa valutazione dell’intervento ambientale, a fine Ottobre 2016 abbiamo chiesto, ai competenti uffici della Provincia, l’accesso ai documenti del progetto e, ad oggi, abbiamo ottenuto solo le relazioni delle Conferenze di Servizio svolte.

Dall’analisi di questi pochi atti possiamo esprimere le seguenti considerazioni.

  • Le sponde del fiume, sia in sponda destra che sinistra, sono state quasi completamente disboscate e consolidate, per oltre 200 metri a monte dell’impianto, con massi ciclopici, ma AIPo di Milano aveva concesso il consolidamento delle stesse per solo 50 metri. Come sappiamo queste arginature sono, dal punto di vista ambientale, le meno idonee a favorire la biodiversità lungo il fiume e, dal punto di vista paesaggistico, le più impattanti.

  • Dalle relazioni non ci risulta che sia stata richiesta almeno la piantumazione, della parte interna delle sponde, con talee di salici al fine di migliorarne l’aspetto naturalistico e paesaggistico; intervento prescritto dalla Regione Lombardia per tutti gli interventi lungo i fiumi.

  • L’Autorità di Bacino del fiume Po, di Parma, ha ribadito che l’intervento non deve pregiudicare la presenza e la qualità della flora e della fauna acquatica; dai documenti non si evince come questa prescrizione sarà osservata.

  • Corretta la realizzazione della scala di risalita dei pesci (prescritta per legge), ma in cemento armato crea un pesante impatto visivo. Sarebbe stato possibile realizzarla in massi naturali come prescrive sempre la Regione Lombardia.

  • Ai progettisti è stata richiesta la realizzazione, a scopo didattico, di un passaggio aperto, giorno e notte, al pubblico, che però termina nei campi coltivati.

Per concludere ci meraviglia la completa assenza del Comune di Monza alle Conferenze di Servizio. Presenza, a nostro avviso, doverosa in quanto quest’impianto:

  • Modifica lo stato urbanistico dei luoghi e, essendo in fase di revisione il P.G.T., si sarebbe dovuto adeguare tale documento.

  • Condiziona i progetti per la riqualificazione ambientale del Corridoio Ecologico sui quali il Comune sta lavorando all’interno del Progetto Connubi, già finanziato da CARIPLO.

    Monza, 25.01.2017

                                                                                                              Per LEGAMBIENTE

                                                                                                         Circolo A. Langer – Monza

                                                                                                                  Atos Scandellari