TEATRO MANZONI DI MONZA

Stagione 2017/2018

Direzione Artistica Paola Pedrazzini

 SEZIONE GRANDE PROSA

 Dall’8 all’11 marzo 2018

Franco Branciaroli

in

MEDEA

di Euripide

traduzione Umberto Albini
regia Luca Ronconi ripresa da Daniele Salvo
scene Francesco Calcagnini riprese da Antonella Conte
costumi Jacques Reynaud ripresi da Gianluca Sbicca
luci Sergio Rossi riprese da Cesare Agoni
con Franco Branciaroli (Medea)
Alfonso Veneroso, Antonio Zanoletti, Tommaso Cardarelli, Livio Remuzzi, Elena Polic Greco, Elisabetta Scarano, Serena Mattace Raso, Arianna di Stefano, Francesca Maria, Odette Piscitelli
e Alessandra Salamida, Raffaele Bisegna e Matteo Bisegna
coproduzione CTB Centro Teatrale Bresciano - Teatro de Gli Incamminati – Piccolo Teatro di Milano

 

Franco Branciaroli riallestisce uno spettacolo evento del teatro italiano: la Medea diretta da Luca Ronconi, di cui fu protagonista nel 1996.
Una ripresa del lavoro del grande regista scomparso nel 2015, riportato sulle scene da uno degli artisti che ha lavorato con lui più a lungo e in maggiore vicinanza.

Un’occasione imperdibile di rivedere il grande capolavoro di Euripide in una delle trasposizioni teatrali più interessati con Branciaroli nei panni femminili di Medea.

Se le letture in chiave psicologica di Medea portano a considerare questo personaggio come l'eroina combattuta tra il rancore per il proprio uomo e l'amore per i propri figli e le analisi sociologiche tendono a trasformare la principessa della Colchide in una sorta di precorritrice del movimento femminista, Medea è il prototipo del minaccioso impersonato da uno straniero, che approda in una terra che si vanta di avere il primato della civiltà. La sua esclusione è dovuta alla paura di questa minaccia.

“Medea – leggiamo nelle note di regia di Ronconi – è una 'minaccia', una 'minaccia' che incombe imminente anche sul pubblico”. Per questo suo essere misteriosa e mostruosa può essere interpretata da un uomo.

Io non interpreto una donna, sono nei panni di un uomo che recita una parte femminile, è molto diverso. Medea è un mito: rappresenta la ferocia della forza distruttrice. Rimettiamoci nei panni del pubblico greco: vedendo la tragedia, saprà che arriverà ad Atene una forza che si accanisce sulle nuove generazioni, i suoi figli: 'Medea dallo sguardo di toro', come viene definita all'inizio. Lei è una smisurata, dotata di un potere sinistro. Che usa la femminilità come maschera, per commettere una serie mostruosa di delitti: non è un caso che la prima a cadere sia una donna, la regina, la nuova sposa di Giasone.

                                                                                                                                                                                                  (Franco Branciaroli)

 

Medea, “la straniera”, “la diversa”, è arrivata via mare, ha lasciato la patria, oltrepassato “le duplici rocce dello stretto di mare”, si ritrova in terra straniera, ha perso il suo uomo, il suo letto e ora viene cacciata con ignominia dal Paese che l’aveva accolta.

L’opposizione tra il mondo di Medea, arcaico, violento, eroico, estremo e passionale e il mondo di Corinto, moderno, squallido, grigio e deprimente, un mondo governato dal denaro e dalla convenienza, regno dei più furbi, di chi vanta amicizie più importanti, di chi tradisce, è alla base dell’antitesi Medea / Giasone. Sono due universi che si scontrano, due visioni del mondo completamente diverse: uno scontro clamoroso tra Oriente ed Occidente, tra maschile e femminile (e tra maschile e maschile).

                                                                                                                                                                                                   (Daniele Salvo – note)

 

Contatti e info

- Biglietteria del Teatro Manzoni (via Manzoni, 23 a Monza), nei seguenti giorni e orari di apertura al pubblico:

- martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 - mercoledì dalle 15.00 alle 19.00

- da 30 minuti prima dell’inizio degli spettacoli

- Biglietti acquistabili anche on line dal sito del teatro

- Telefono: 039.386500

E-mail: info@teatromanzonimonza.it

www.teatromanzonimonza.it