APPELLO alla Soprintendenza

Con un accordo fra i Comuni di Monza, Milano e Regione Lombardia, nel 2015 è stata decisa la cessione gratuita a quest’ultima di 1/3 del Parco in cambio di un finanziamento di 70 milioni di € (pari a 1/3 del suo valore catastale) da destinarsi a lavori a beneficio dell’intero monumento, Villa Reale compresa. La cifra pattuita è scesa a 55 milioni in seguito alla pretesa della Regione di scorporare dal totale 15 milioni versati all’ACI allo scopo di ottenere il rinnovo della titolarità del GP di formula 1 per il triennio 2017-2019. Il passaggio di proprietà si è da poco perfezionato. I 13 milioni versati al Consorzio per una prima parte degli interventi saranno gestiti anch’essi dalla Regione che ha dichiarato di sentirsi libera di “rimodulare” la destinazione di tutti i 55 milioni. Dichiarazione che ci preoccupa vista la scadenza dell’accordo per il rinnovo del GP, i costi esorbitanti che esso comporterà (24 milioni l’anno) e la propensione della Regione a finanziare con soldi pubblici una impresa privata come l’autodromo che versa in pessime acque.

La preoccupazione pare condivisa anche dalle recenti dichiarazioni del Soprintendente Rinaldi nel corso del Convegno “Oltre il Parco”, che ha evidenziato una sorta di abuso edilizio permanente all’interno dell’area dell’autodromo e ha confermato la presentazione di un progetto da parte di Sias per la trasfomazione strutturale della Gerascia come sede permanente di concerti a grande impatto di pubblico.

Ci hanno colpito le affermazioni del Soprintendente che descrive l’utilizzo del Parco di Monza come un grande contenitore privo di un progetto unitario e sostanzialmente caratterizzato da scelte che di volta in volta vengono decise da chi dispone dei contributi.

Denunciamo da anni le conseguenze nefaste delle prassi stigmatizzate dal Soprintendente al quale ci rivolgiamo espressamente cogliendo il suo invito alla società civile monzese ad affiancare l’impegno di chi, come il Comitato da 25 anni agisce attivamente a salvaguardia del nostro monumento.

CHIEDIAMO PERCIÒ:

come primo atto che la Soprintendenza e il Consorzio, in tutta trasparenza, rendano noto il progetto di trasformazione permanente dell’area della Gerascia, confindando che la Soprintendenza, coerentemente con quanto affermato, voglia impedire quello che sarebbe uno stravolgimento strutturale del disegno originario di una parte del Parco, in netto contrasto sia con le norme a tutela del patrimonio culturale che ambientale.

Ribadiamo inoltre, quando già richiesto nel Comunicato stampa del 1° marzo, rimasto fino ad ora privo di riscontro, e cioè:

  • Che venga garantita la massima trasparenza dei bandi, dei progetti, dello stato di avanzamento dei lavori, anche attraverso la pubblicazione dei documenti inerenti all'attuazione dell'Adp (Accordo di Programma) tra cui le relazioni semestrali del Consorzio al Collegio di Vigilanza (art. 12.2 dell'Adp) e gli Atti della Segreteria tecnica dell'Adp.
  • Che nella destinazione dei fondi si dia priorità:
  • all’attuazione tassativa e rapida di quanto già previsto per la prima fase degli interventi;
  • alla manutenzione del verde e alla redazione/attuazione del Piano di Assestamento Forestale;
  • al recupero totale del complesso delle Ville Duriniane Mirabellino e Mirabello, completando il restauro di questa seconda e provvedendo all’acquisizione (promessa dal Demanio e data per certa dal Sindaco precedente e confermata dall’attuale) e al restauro di Villa Mirabellino che versa in uno stato di degrado inaccettabile. L’obiettivo è quello di costituire – sulla base di un progetto presentato fin dal gennaio 2015 da venti associazioni culturali e ambientaliste – un osservatorio agro-naturalistico del Parco e dei Parchi storici di valenza internazionale, che manca anche a livello regionale;
  • Che il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza sia dotato delle risorse umane, materiali  ed economiche adeguate a gestire un monumento della dimensione e importanza della Villa Reale e del Parco di Monza,  prendendo a modello gli enti preposti a monumenti di analogo valore e prestigio  (Venaria, Schoenbrunn, Versailles). Tale organo dovrà:
  • essere reso autonomo e preservato da interessi di parte, pubblici o privati;
  • avere un Consiglio composto di persone di adeguata cultura umanistica e scientifica;
  • essere dotato di competenze direzionali specifiche per i diversi aspetti in cui si articola la complessa realtà del monumento: architettoniche, paesaggistiche, naturalistiche, agroforestali, idrogeologiche, faunistiche;
  • avere un direttore scelto con un concorso internazionale, dotato di un curriculum e di competenze  specifiche in materia di  gestione di beni culturali, di altissimo livello.

. Che venga garantita la massima trasparenza dei bandi, dei progetti, dello stato di avanzamento dei lavori, anche attraverso la pubblicazione dei documenti inerenti all'attuazione dell'AdP (Accordo di Programma) tra cui le relazioni semestrali del Consorzio al Collegio di Vigilanza (art. 12.2 dell'AdP e gli atti della Segreteria tecnica dell’Adp.

- Per quanto riguarda in particolare Master Plan, da cui dipenderà il futuro del complesso monumentale, è necessario che il bando sia tale da coinvolgere i massimi esperti internazionali in materia di ville e parchi storici, e che a questo scopo sia libero da procedure farraginose capaci di restringere, o peggio condizionare, il numero e la qualità dei concorrenti. Esso dovrà tener conto della vasta letteratura e dei piani pregressi finalizzati al recupero del monumento, e in particolare proseguire e integrare gli interventi parzialmente, ma positivamente attuati del “Piano per la Rinascita del Parco di Monza” ex LR 40/95. E’ inoltre necessario che il bando e l’elaborazione del Master Plan si svolgano attraverso un ampio e adeguatamente informato processo partecipativo, peraltro già preannunciato dal responsabile regionale del procedimento, che auspichiamo mantenga l’impegno assunto.

I portavoce:

Bianca Montrasio e Roberto D’Achille