MONZA FIRMA LA «DICHIARAZIONE PER L’ADATTAMENTO CLIMATICO»

La Giunta aderisce al «manifesto» del «Green City Network». L’Assessore Sassoli: «I dati ci impongono di agire il più in fretta possibile. Per questo stiamo mettendo in pratica misure concrete per il contenimento degli effetti negativi dei cambiamenti climatici»

Monza, 02 agosto 2019. Una dichiarazione in dieci punti per l'adattamento ai cambiamenti climatici: l’adesione di Monza al manifesto del «Green City Network» è stata approvata dalla Giunta nella seduta di martedì 30 luglio.Il clima cambia e devono farlo anche le città. Far fronte al clima che cambia, a partire dalle città. Per avere centri urbani capaci di affrontare questi mutamenti, a partire dalle emergenze, contribuire a ridurre le emissioni di gas serra attraverso il ricorso alle rinnovabili, al risparmio energetico, alla mobilità sostenibile. Questo l’obiettivo della «Dichiarazione», un decalogo che offre alle città una «cassetta degli attrezzi» con una serie di indicazioni per affrontare il cambiamento climatico e rendere i centri urbani meno fragili. I dati. L’Italia è più esposta di altri Paesi agli impatti del cambiamento climatico ed è al secondo posto in Europa per le perdite economiche generate con oltre 63 miliardi di euro (Commissione UE, 2018). L'innalzamento delle temperature nella regione del Mediterraneo è atteso superiore ai tassi globali del 25%, con il riscaldamento estivo maggiore del 40% rispetto alla media mondiale. Il mese di giugno 2019 è stato il più caldo in Europa da quando esistono le misurazioni con temperature di circa 2°C superiori alle medie stagionali (Programma europeo «Copernicus»). Nel complesso, le perdite economiche registrate in Europa nel periodo 1980-2016 provocate da fenomeni meteorologici e altri eventi estremi legati al clima hanno superato i 436 miliardi di euro (Relazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio sull’attuazione della Strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici – Novembre 2018). A fronte di tali impatti, a livello europeo, solo il 26% delle città ha realizzato un piano di adattamento climatico, il 17% un piano congiunto per mitigazione e adattamento mentre il 33% non ha nessun piano locale per il clima.Progetti, idee e risorse: la sfida ai cambiamenti climatici. «Questi dati ci impongono di agire il più in fretta possibile. Monza – sottolinea Martina Sassoli, Assessore all’Ambiente – sta già mettendo in pratica misure concrete per il contenimento dell’inquinamento e degli effetti negativi del riscaldamento globale. Interventi in grado di adattare il territorio ai cambiamenti climatici, sia sul fronte della mobilità, con politiche volte ad incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico. Ad esempio lo Sportello Energia per promuovere la sostenibilità ambientale ed energetica nel territorio, gli sconti, dal 10% al 50%, a chi costruisce o ristruttura in classi energetiche performanti, un piano per la costruzione di una rete di stazioni di ricarica per veicoli elettrici e il potenziamento del servizio di bike sharing. O ancora lo sconto del 50% per le bonifiche di aree dismesse con inquinamento di falda accertato e il rimboschimento di aree verdi in collaborazione con il privato in caso di convenzione urbanistiche, il monitoraggio dei consumi energetici degli edifici comunali e il controllo degli impianti termici con più di mille impianti controllati ogni anno, o la riqualificazione di edifici scolastici, come la “Ardigò, a zero consumi. I cambiamenti climatici sono un fatto. Perché cambia la società. Noi abbiamo il dovere di “adattarci” per dare un futuro ai nostri figli. E lo dobbiamo fare con progetti concreti, idee, risorse».Il decalogo. I dieci punti della «Dichiarazione per l'adattamento climatico», promossa dal «Green City Network», la rete della «Fondazione Sviluppo Sostenibile», sono: 1: Definire ed aggiornare piani e misure per l'adattamento climatico delle città; 2: Integrare le politiche e le misure di adattamento con quelle di mitigazione del cambiamento climatico; 3: Aggiornare la valutazione dei rischi e le misure sia di emergenza, sia di medio e lungo termine; 4: Valorizzare le ricadute positive delle misure di adattamento e contabilizzare i costi dell'assenza delle misure; 5: Sviluppare le capacità adattive; 6: Puntare di più sulle soluzioni basate sulla natura; 7: Ridurre la vulnerabilità e i rischi delle precipitazioni molto intense; 8: Affrontare le ondate e le isole di calore; 9: Promuovere gli investimenti e 10: Rafforzare la governance.