Alcatel-Lucent: nessuno è al sicuro

Dopo l'assemblea di ieri, si è tenuta questa mattina la prima iniziativa decisa dalle OO. SS. Fim Fiom Uilm e dal coordinamento nazionale delle RSU di Alcatel Lucent con 4 ore di sciopero. A Vimercate si è tenuto un presidio delle lavoratrici e lavoratori in sciopero che hanno volantinato davannti alla nuova sede di Alcatel-Lucent, dove pochi giorni fa si celebrava l’Open Day, aperto alle famiglie, pretesto per dare l’immagine di una azienda moderna, paterna e proiettata al futuro. Come è stato riportato dai quotidiani, Alcatel-Lucent, in quell’occasione si è vantata di aver saputo gestire il piano di riorganizzazione (shift plan) senza ricorrere a licenziamenti. Il 17 febbraio presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) l’Azienda ha scoperto le sue carte, dichiarando di volere aprire la procedura di mobilità che porterà al licenziamento collettivo di lavoratori e lavoratrici in esubero. Il rappresentane del MISE si è dichiarato contrario a tale procedura ed ha invitato l’Azienda a ripensarci, anche il rappresentante della Regione Lombardia presente al tavolo si è espresso in tal senso. E’ stato detto da chi rappresentava l’azienda al tavolo del MISE che la decisione era già stata presa “altrove”. Ci chiediamo, allora, a cosa serva avere in Italia una “rappresentanza” che è solo onorifica e notarile che si avvale perfino di esperti consulenti esterni ma che non ha nessun margine di trattativa se non eseguire ordini. Alcatel Lucent nella giornata di venerdì 20 febbraio, ha avviato formalmente la procedura di licenziamento collettivo.

E’ chiaro che il licenziamento collettivo non riguarderà solo 43 tra lavoratori e lavoratrici attualmente in CIGS, ma coinvolgerà anche altre persone al momento non identificate.

E’ la prima volta che l’azienda assume un atteggiamento così intransigente anche di fronte alle richieste del Governo.

A cosa è servita la visita del premier Renzi al nuovo stabilimento quando ha detto:” se i posti di lavoro non li creiamo in Alcatel noi non siamo credibili.”?

Non si può restare indifferenti di fronte a tanta arroganza da parte dell’Azienda, occorre una risposta ferma e decisa, loSCIOPERO di oggi è solo una prima risposta!

Come sindacato territoriale abbiamo chiesto un incontro alle istituzioni locali, Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza, Comune di Vimercate, come sindacato nazionale è stato chiesto un incontro alla Presidenza del Consiglio, oltre che al Ministero dello sviluppo Economico.

Gianluigi Redaelli

Segretario generale aggiunto Fim Cisl Monza Brianza Lecco

Responsabile Provincia Monza e Brianza

Via Dante 17/A

20900 Monza