Di lavori al tetto della media Sabin non c’è traccia: l’assessore Longoni racconta “favole”. E nelle scuole manca tutto, persino la carta igienica.
Non c’è nessuna traccia, negli atti del Comune di Monza, di uno stanziamento specifico o dell’affidamento dei lavori per il rifacimento del tetto della scuola me- dia Sabin, che “fa acqua” ed ha bisogno di manutenzioni straordinarie urgenti. Polemizzando con la nostra associazione, l’assessore alle politiche giovanili Egi- dio Longoni aveva dichiarato nei giorni scorsi “sono già stati deliberati dei lavori che presto partiranno”. Esiste in realtà una voce generica “rifacimento coperture scuole e realizzazione impianti fotovoltaici” nel piano triennale delle opere pubbliche 2015-2017, il che – in termini di iter amministrativo – è poco più di una buona intenzione. Rilanciamo all’Amministrazione Comunale la domanda semplice e concreta che abbiamo posto la scorsa settimana, senza ottenere risposta: esiste un appalto as- segnato per i lavori al tetto della media Sabin? Qual è la data di inizio del cantiere? L’urgenza di questa manutenzione è nota da tempo e sul tetto dell’edificio sono necessari continui interventi-tampone, l’ultimo dei quali, deciso nel giugno scorso, è costato al Comune 30mila euro senza essere risolutivo.
Dice Isabella Tavazzi, portavoce del Comitato San Fruttuoso 2000: “Qualcuno spieghi all’assessore Longoni che il tempo delle favole raccontate ai cittadini è passato da un pezzo. La gente è molto attenta e bada ai fatti. Ad oggi sul rifacimento del tetto della Sabin di fatti non se ce ne sono”. Ma non c’è solo il caso della media Sabin. Anche le altre scuole di competenza comunale a San Fruttuoso hanno diversi problemi. E mentre mancano adeguate manutenzioni, i genitori dei bambini e dei ragazzi devono in continuazione sopperire alle forniture più elementari, persino la carta igienica, e rendersi disponibili per prestazioni extra come la tinteggiatura delle pareti, acquisto dei materiali incluso. Sono richieste che mettono in imbarazzo alcuni e irritano altri cittadini, specialmente quelli a reddito più basso.