Dice Patrizia: “L’estate scorsa ferveva una gran discussione su concerti sì e concerti no all’interno del Parco e un mio conoscente favorevole ai concerti, al quale contrapponevo le mie ragioni per il no, ha postato su FB una sua foto con nelle mani un passerotto caduto dal nido che aveva amorevolmente soccorso. Ho postato sotto la sua foto il seguente commento: “prova a sparagli 200 dB nelle orecchie e vedrai come sarà contento!”. Il mio commento è rimasto lì, solitario come il noto passero, ma è stato lo spunto per riflettere sul fatto che tutti noi usiamo il Parco per mille scopi ma non ci fermiamo mai a pensare che gli alberi, i prati, i ruscelli, le siepi sono la casa, il rifugio, l’habitat di uccelli, insetti, animaletti di vario tipo. Da questa riflessione, pur banale, è nato il progetto “Segnalibri”, per far capire quanto è basilare mantenere un ambiente il più integro e naturale possibile non solo per loro ma anche per noi. Grazie a Matteo Barattieri e alle foto di Edoardo Viganò, tutte rigorosamente scattate nel Parco, l’idea ha preso la forma di 3 segnalibri che diffonderemo “a pioggia” e regaleremo a chiunque ce li chieda. È questo il modo con cui vogliamo festeggiare i 20 anni di attività del Comitato per il Parco Antonio Cederna, 20 anni durante i quali abbiamo cercato di darci da fare, non solo a parole, per tutelare un monumento che è di noi tutti e che vogliamo resti come bene comune delle future generazioni. Abbiamo cercato di farlo creando momenti di informazione sulla fauna, sulla flora, sulla storia e le architetture di Parco, Villa e Giardini, proponendo soluzioni per evitare che venissero compromessi e danneggiati e protestando vigorosamente quando ci è sembrato che si andasse contro il bene di questo monumento che è dovere di noi tutti rispettare e tutelare. Abbiamo raccolto il testimone di quanti, nel 1973, diedero vita alla marcia per la demotorizzazione del Parco e, nel 1977, all’operazione “Lambro pulito”, dopo l’esondazione del 1976 e siamo nati battendoci vittoriosamente nel 1994 affinché 561 alberi non fossero sacrificati alle esigenze della F. 1. Da allora a oggi abbiamo più volte dovuto dire no a scelte e interventi che col senno di poi, si sono rivelati sbagliati e dannosi. Qualche risultato l’abbiamo ottenuto (in primis l’abbandono dell’idea folle di costruire un distributore di metano, idrogeno e gpl nel Parco) anche se non quanti avremmo sperato, e continueremo a lavorare, coniugando la protesta con la proposta, non per essere una spina al fianco degli amministratori, ma piuttosto uno stimolo ad agire a favore del bene comune. In questa direzione, vogliamo segnalare il rischio rappresentato dalla piralide, un lepidottero che colpisce il bosso con effetti devastanti ma che può essere sconfitto se si interviene subito. Il problema non è tanto per il Parco, dato che gli unici bossi presenti sono quelli che hanno appena piantumato per mitigare le orrende griglie dell’impianto di termo-refrigerazione accanto alla Villa Reale, ma per le strade e i giardini della città. Abbiamo predisposto una scheda informativa che segnala i rimedi e gli interventi utili, come già avevamo fatto per la cameraria horidella degli ippocastani, patologia che si è ripresentata quest’anno perché, dopo i proficui interventi degli anni passati, non si è data continuità alla cura per mancanza di risorse.

COMITATO PER IL PARCO A. CEDERNA

Monza, 10 ottbre 2014