Comunicato Stampa

Ponti (Pd): “Province utili, sbagliato abolirle. Quella di Monza è però ancora incompiuta”

Monza, 1 febbraio 2012 - “Le Province sono previste dalla Costituzione e sono un argine a un nuovo centralismo regionale. Non è possibile cancellarle a cuor leggero, per altro solo parzialmente perché l’intenzione del governo è di eliminare solo gli organismi elettivi, lasciando probabilmente inalterato tutto l’impianto burocratico. Un provvedimento che eliminerebbe solo lo 0,9% dei costi totali delle province italiane”.

Lo sostiene Gigi Ponti, segretario brianzolo del Pd e consigliere provinciale, che ieri sera è intervenuto in aula, insieme ai consiglieri del partito democratico Paolo Pilotto e Adriano Poletti, durante la seduta straordinaria contro la chiusura delle province, al termine della quale è stato votato, con la sola astensione dell’Idv, un ordine del giorno che dice no all’abolizione degli enti intermedi e chiede a cittadini, organizzazioni sindacali, parlamentari del territorio di mobilitarsi a loro difesa.

“Con l’abolizione delle province - ha detto ancora Ponti - si aumenterebbe la burocrazia regionale, che risulterebbe ancora più distante dai cittadini e si lascerebbero al loro destino tanti piccoli comuni che in Brianza, come in quasi tutto il Paese, non sono assolutamente in grado di gestire servizi fondamentali come le strade, le scuole e la formazione professionale, i rifiuti, l’energia, la pianificazione del territorio su scala vasta”.

“La Provincia di Monza e Brianza – conclude Ponti –, che è ancora incompiuta, dove intraprendere alcuni percorsi fondamentali: rafforzare l’assemblea dei sindaci, che rappresenta il presente e il futuro del nostro territorio, sostenere in ogni sede, anche se non le compete direttamente, la nascita dell’area metropolitana milanese e attivare relazioni importanti con le province di Lecco e Como. Solo così, con un progetto politico e territoriale forti e con una maggiore capacità nel recuperare le risorse che ancora le spettano, la nostra provincia può continuare ad avere un senso”