Monza, 9 settembre 2011 – “Con il ddl costituzionale il governo getta ancora fumo negli occhi dei cittadini. E si dimostra pure schizofrenico: prima Bossi pretende infatti le province, come ha fatto con quella di Monza, poi dà l’ok all’abolizione: insomma, prima le fa e poi le disfa. Ma ciò che ha approvato oggi il governo Berlusconi non è proprio l’abolizione delle province, quanto l’inizio di un lungo percorso parlamentare che se dovesse andare in porto passerebbe poi la palla alle regioni. Il risultato tanto sbandierato oggi assomiglia molto alla solita propaganda”

Lo dichiarano gli esponenti del Pd in Provincia di Monza e Brianza, Gigi Ponti, segretario provinciale, il capogruppo Domenico Guerriero, il vicepresidente del consiglio provinciale Vittorio Pozzati e il consigliere Adriano Poletti, commentando l’ok del governo al ddl sull’abolizione delle province. Il Pd fa notare anche come il ddl contenga, al comma 7 dell’articolo 3, un’altra norma che prevede la razionalizzazione degli uffici periferici: “Vista la manifesta inutilità, il governo chiuderà anche gli spazi in Villa Reale, i cosiddetti ministeri del nord voluti da Calderoli e Bossi, aperti a luglio e al momento del tutto inutili?”

“Comprendiamo – dice ancora il Pd – l’imbarazzo del presidente Allevi e della maggioranza in provincia, soprattutto della silenziosissima Lega Nord, e chiediamo comportamenti conseguenti: prendano atto che il governo da loro sostenuto, che ha proposto e approvato con la fiducia una manovra pesantissima a danno soprattutto dei ceti medio bassi, dei servizi forniti dai comuni ai cittadini e del territorio, non è più in grado di guidare il Paese”.

Sull’utilità o meno delle province il consigliere Poletti, a nome del gruppo del Pd, ha proposto e ottenuto da Allevi che venga chiesto ai 55 comuni brianzoli come la pensano al riguardo, sottoponendo loro un ordine del giorno da concordare insieme. “Crediamo comunque – concludono gli esponenti Pd - che la riduzione dei costi della politica non si faccia attraverso spot propagandistici. Se messe nelle condizioni di poter operare – concludono gli esponenti del Pd - le province possono essere utili ai cittadini ad esempio sul versante ambientale e della tutela del territorio, dei trasporti, delle strade, delle scuole. Per ridurre i costi della politica e della burocrazia si possono da subito adottare tanti provvedimenti, uno dei quali, la riduzione dei parlamentari, è però stato accantonato da Berlusconi e Bossi giusto nella seduta di oggi del consiglio dei ministri”.

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